Magazine Cucina
...Come al solito, inizia tutto in modo quasi scontato: ricevo da Anna Maria l'invito di andare a Marsala per un evento, ma siccome in quel weekend avevo già un impegno, rinuncio. Un pò mi dispiace. Poi di più, e ancora di più. Ma lo dico sempre, sono fortunata, perciò indovinate che succede?! Nemmeno due giorni dopo si annulla l'impegno preso in precedenza, non ci posso credere, e scrivo subito ad Anna Maria che se ero ancora in tempo, sarei venuta di corsa! Serve aggiungere altro?
Insomma, da lì è iniziata l'avventura, ma anche proprio dal mio essere impulsiva. Qui c'è da ridere: dopo che ho accettato, ma solo dopo un pò mi è venuta la leggittima domanda "Cosa dovrei fare?" Chiedo, ovviamente, aggiungendo che va bene qualunque cosa: cucinare, presentare, aiutare, persino lavare i piatti! La risposta è: "Dovresti semplicemente raccontare l'evento". Fantastico. Ultimamente ho preso gusto raccontare gli eventi in diretta, "spammandoli" un pò ovunque, su instagram, twitter, facebook, foursquare ecc. Infatti, in questi giorni il cellulare va a fuoco, poverino, si scarica in meno di tre ore! E poi le storify e le foto, tante foto che si trasformano negli album. Adoro queste attività.
Storify #MarsalaWine, tra cantine e cucine, giorno 1, giorno 2, giorno 3
Album "Momenti #MarsalaWine" su FB
Visto che l'avevo definita "l'avventura", ha continuato ad essere tale "grazie" ad un piccolo aeroplanino (saab 2000 di Darwin Airlines) che ho dovuto prendere sia all'andata che al ritorno, uno più piccolo di un pullman, non so se mi spego! Però, a parte le battutine e le preoccupazioni (esagerate, ma avevo voglia di giocare), è stato comodo e puntuale, e per la verità non ho nulla da ridire. La cosa divertente che all'andata eravamo in cinque sull'aereo per l'evento Marsala Wine (e l'aereo era mezzo vuoto), solo che nessuno di noi si conosceva in faccia, questa è stata la scusa per le espressioni di sorpresa all'uscita, intorno al nostro autista con il cartellone (che figo, mi piace essere accolta in questo modo!) "Oh, ma anche tu avevi preso quel volo?.."
Il percorso fino all'albergo è stato breve, un quarto d'ora, dopodiché abbiamo preso possesso delle nostre camere del... volevo dire "ecomostro", ma non è definito tale, solo che in una piccola pittoresca e antica cittadina sul mare non riesco a concepire l'idea di un albergone enorme, quadrato, un pò anonimo. Il buono è che la gran parte del gruppo di giornalisti, blogger e byers alloggiavano tutti insieme.
Anche qui sono stata fortunata: la stragrande maggioranza aveva le camere senza balcone, che davano sulla strada dove si sentivano rumori delle macchine e dei condizionatori. La mia invece, all'ultimo piano (ok, era quarto, ma sempre ultimo!) dava sulla piscina. Si, ho combattuto con una mosca e un paio di zanzare, ma in compenso il personale è stato molto gentile, cordiale e disponibile. Peccato il caffé...
Ma basta parlare dell'albergo, parliamo di cose importanti. Vino.
Non sono sommelier, non ho mai fatto corsi ne studi professionali, ma lo amo più di ogni altra "bevanda" al mondo, bollicine in particolare. Qui qualcuno potrebbe "rinfacciarmi" il miei caffé quotidiani, ma sapete, iniziare una giornata con un calice di champagne non è niente male, e la vita la vedi subito en rose.
Il nostro programma era fitto-fitto, pieno di degustazioni (mi sono accreditata a tutte!) e presentazioni. All'inizio però pensavamo di avere occupato solo il pomeriggio: "Andiamo al mare, faccio il giro per la città, facciamo lo shopping, scopriamo i ristorantini, ci rilassiamo in piscina!.." Si, certo! Appena svegli, andavamo a fare visite e degustazioni in varie cantine, "ubriachi" dalle 10 del mattino, ed erano esperienze "dell'altro mondo".Il primo giorno, data l'ora, siamo stati a visitare solo una cantina, Pellegrino, dove abbiamo fatto il primo full immersion nel Marsala, la sua storia, nei freschi e buii ambienti pieni di enormi botti di rovere, posizionati sulla ghiaia per mantenere costante la temperatura, botti colmi di oro liquido. Poi la degustazione di un paio di bianchi, di Marsala Rubino, ma il passito di Pantelleria (Pellegrino ha la cantina anche sull'isola) che è stato una rivelazione. Non amo vini dolci, assaggio se proprio devo (si fa per dire), ma questo aveva un qualcosa di particolare, di profondamente solare-salino, come ho scritto nel tweet, "al naso sa di acciughe sottosale, in bocca è delicatamente dolce salato". Lo so, a volte faccio dichiarazioni discutibili, ma parlo delle mie sensazioni, mica devono essere per forza uguali alle vostre!
Notate bene la particolarità di Marsala: tutte le cantine storiche si trovano in città, praticamente al centro, ed è parecchio inusuale (e comodo).
Dopo la prima "infarinatura" al Marsala, siamo andati a pranzo in un'osteria carinissima, "Il Gallo e l'Innamorata", dove lo chef Gabriele Li Mandri (che abbiamo conosciuto in seguito) ci ha deliziato con la sua cucina di mare, un pò classica un pò fantasiosa, ma senza eccessi, equilibrata e saporita. Il piatto più "banale" ma più buono in assoluto sapete qual'era? Il polpo con le patate, assolutamente unico, ma anche lo sgombro panato con la riduzione di Nero d'Avola, gli spaghetti con tonno e mandorle... Bravo Gabriele, complimenti!
...Durante un'oretta di relax, concessaci in hotel, abbiamo deciso di stare un pò in piscina, per rinfrescarci. Conoscendo bene la "puntualità" siciliana, consone anche a quella di tutto il sud Italia, non ci siamo molto preoccupati di farci trovare all'ora prestabilita nella hall, ma un quarto d'ora dopo. Sorpresa! Il pullman era già partito (ed è stata la prima e l'unica volta in cui l'orario è stato rispettato). Dire che siamo rimasti male sarebbe esagerato, eravamo piuttosto increduli, ci guardavamo in faccia e ridevamo, ma poi i nostri angeli custodi (Rossella e Pietro) ci hanno mandato il pullmino. Poco male, in attesa abbiamo incontrato anche la nostra adorata Forno Star Stefania e ci siamo concessi un pò di chiacchiere in tranquillità.
Ad ogni modo, il ritardo non era tale, perché l'inaugurazione della manifestazione con il taglio del nastro da parte del sindaco (la simpaticissima Giulia Adamo, molto in gamba) era previsto sul tardi, e poi ulteriormente spostato di una "canonica" mezzoretta.
Perciò ho fatto con calma il giro del complesso monumentale San Pietro, mi son consessa un paio di bicchieri di bianchi in degustazione, mi son fatta sedurre da un rosé (prendete nota!), ho scattato un sacco di foto e, dopo il taglio, mi sono precipitata ad una degustazione che m'incuriosiva, "La Sicilia del Grillo".
Che dire, quella degustazione (orizzontale) è stata fenomenale, il bravissimo sommelier palermitano, Luigi Salvo, in un'ora ci ha fatto conoscere ben 16 etichette di Grillo, il vitigno autoctono siciliano a bacca bianca, che, trasformato in vino, tra le caratteristiche più o meno comuni, ha gli agrumi, i fiori bianchi, un pò di salinità, un tocco di mineralità e un leggero profumo delle spezie. Indispensabile per i pranzi estivi a base di pesce!..
Non ho potuto partecipare, ahimé, ad altre due degustazioni per via dei "classici ritardi" e anche perché dovevamo andare a cena in una cantina Musita, un pò fuori Marsala, sulle colline. Quella sera faceva freschino, e come se non bastasse, si era alzato il vento, ed io, nel mio superestivo vestitino "fru fru" corredato da un tacco 14, congelata, rischiavo di emulare Marilyn in "Quando la moglie è in vacanza". E noi, increduli, continuavamo a ripetere:"In Sicilia!.. A luglio!..Fa freddo!..No, non è possibilile!.." Perciò quando ci hanno proposto di visitare la (fresca) cantina (ed erano le undici passate!), l'abbiamo preso come una benedizione.
Morale della favola: siamo partiti per l'hotel a mezzanotte passata, laddove è terminata una lunghissima giornata alla scoperta di Marsala e i suoi Wine.
Davvero enchentée.
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