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Da qualsiasi luogo arrivi, a Marsiglia sei a casa tua. Nelle strade incontri visi familiari, odori familiari.
Marsiglia è familiare. Fin dal primo sguardo.
E così è stato anche per me. Tanti mi avevano descritto una Marsiglia portuale. Nient'altro. Nessuna emozione, nessuna umanità. Una città portuale del Mediterraneo. ça suffit!
E invece grazie a Jean Claude Izzo, l'ho amata dal primo istante.Grazie ad un marsigliese che amava la sua città con tutta l'anima.
Ho letto il suo libro d'un fiato, l'ho riletto assaporandone ogni parola, ogni sapore, ogni odore, ogni strada, ogni ristorante, ogni banchetto del mercato. E l'ho vissuto quando sono arrivata a Marsiglia.
Marsiglia è la più antica città della Francia fondata 2.600 anni fa.
Possiede dei circuiti pedonali per scoprire meglio ogni angolo della città. ( Vi consiglio, se non avrete molto tempo per visitarla, di munirvi di cartina presso l'ufficio del Turismo).
Esistono 3 itinerari: uno blu che vi fa scoprire il quartiere Belsunce, uno verde che vi porta dal Vecchio Porto a Notre Dame de la Garde e uno rosso (quello che ho scelto io) attraverso il vecchio Porto e il Panier. (Non ci si può perdere, tutto il percorso è segnalato sull'asfalto dal colore scelto.)
Andare a zonzo nel Panier significa sentire palpitare il vecchio cuore di Marsiglia: e così ho scoperto una città fatta di angoli pittoreschi, mercati colorati e chiassosi, piccoli negozi di biscotti artigianali, bistrot mediterranei, angoli di singolare bellezza.
Marsiglia non è provenzale come molti immaginano, rimanendone poi delusi una volta arrivati. Non lo è mai stata. Ma ha un fascino nascosto che va scoperto.
Ho percorso viuzze lontane dal turismo, ho fotografato botteghe, maioliche, pomodori e saponi. Ho assaggiato les navettes (lunghi biscotti marsigliesi al profumo d'arancia), ho acquistato les savons( quelli originali), ho attraversato le grandi vie commerciali e ho sorseggiato un cafè au lait sulla terrazza della Samaritaine, guardando il mare.
Ho respirato Marseille a pieni polmoni.
E potevo non lasciarmi rapire dalla sua cucina?
La cucina qui non innova, non "si mescola", perpetua.
"A me quando mangio, mi piace sentire Marsiglia vibrarmi sotto la lingua."Le focaccine fritte, le lumache in salsa piccante, lo stufato di fave fresche, i calamari al prezzemolo, la zuppa al basilico". Qui si ritrova tutta la convivialità del Sud: mangiare diventa una festa familiare. Mangiare diventa un atto d'amore.
Ho mangiato in un piccolo bistrot che aveva tanto l'aria di quei bar naif nel Marais parigino.( che amo tanto)
Ho ordinato il piatto del giorno e mi hanno portato una zuppa di pesce con salsa al basilico e crostini di pane all'aglio: una bouillabaisse profumatissima che aveva il sapore autentico della città. E ho sorseggiato un bicchiere di bandol, un vino rosso, generoso, aromatico, robusto.
Ho sentito, ho respirato una città genuina, una città che non ama le apparenze ma la concretezza. Una città che profuma di menta e di basilico. Una città che ha voglia di vivere con semplicità e in compagnia.
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