28 settembre, Marte.
Curiosity ha trovato tracce di corsi d’acqua. Secondo la Nasa un cratere incontrato dal rover (letteralmente “vagabondo”), sarebbe stato migliaia di anni fa un bacino d’acqua. A dimostrarlo le sedimentazioni, e la presenza tutt’intorno dei letti di torrenti e corsi d’acqua.
Qualcuno si lancia: “grazie alle dimensione della ghiaia possiamo conoscere la velocità cui andava l’acqua (3 m/s)”. (William Dietrich, University of California)
“Questa è la prima volta che vediamo su Marte ghiaia trasportata dall’acqua. Si tratta di un passaggio dalla speculazione circa le caratteristiche del materiale all’osservazione diretta di esso.” (William Dietrich, University of California)
Il sito si trova tra il bordo nord del cratere Gale e la base del Monte Sharp, una montagna all’interno del cratere.
“Abbiamo trovato il nostro primo ambiente potenzialmente abitabile.” (John Grotzinger,
project manager of NASA’s Mars Science Laboratory mission – MSL è l’altro nome di Curiosity)
Quello che è certo è che dove c’è acqua può esserci vita, e questa è un incoraggiamento per tutti quelli che sognano ancora un’umanità più lanciata “verso l’infinito e oltre”.
Vittorio Nigrelli