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Martin scorsese, un regista al di là della vita

Creato il 23 gennaio 2014 da Cannibal Kid
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MARTIN SCORSESE, UN REGISTA AL DI LÀ DELLA VITAAl di là della vita (USA 1999) Titolo originale: Bringing Out the Dead Regia: Martin Scorsese Sceneggiatura: Paul Schrader Tratto dal romanzo: Bringing Out the Dead di Joe Connelly Cast: Nicolas Cage, Patricia Arquette, John Goodman, Ving Rhames, Tom Sizemore, Marc Anthony, Mary Beth Hurt, Cliff Curtis, Nestor Serrano, Judy Reyes, Cynthia Roman Genere: (para)medico Se ti piace guarda anche: Saved (serie tv), Taxi Driver
Ci sono film che non puoi vedere di giorno. Così come non puoi ad esempio vedere Miracolo nella 34a strada in piena estate. A dirla tutta, non puoi proprio vederlo Miracolo nella 34a strada perché è un film troppo ruffiano. Dai, come si fa a vedere una roba del genere senza farsi prendere da un’irrefrenabile voglia di fare una strage? Al di là della vita è un film che va visto di notte. Magari nel dormiveglia. Tra un sogno e un incubo. Meglio se fatti o, visto che c’è crisi e al giorno d’oggi bisogna risparmiare persino su alcool & droghe, anche una bella febbre può andare bene. Queste sono le condizioni ideali per la visione di una pellicola come Al di là della vita, forse il lavoro più folle e visionario, almeno prima di The Wolf of Wall Street, di Martin Scorsese, il regista cui io e un folto gruppetto di altri blogger cinematografici dedichiamo questa giornata. Perché proprio oggi? Hey, non è mica il suo compleanno. Vero, vero, attenti lettori, vero. Martin Scorsese è nato il 17 novembre, però è oggi che esce nei cinema italiani The Wolf of Wall Street, l’ultimo attesissimo lavoro del regista italoamericano. Ecco allora tutti i blog che partecipano a codesto MARTIN SCORSESE DAY:
Cinquecentofilminsieme
Director's Cult
Ho Voglia di Cinema
In Central Perk
Life functions terminated
Montecristo
Non c'è paragone
Recensioni Ribelli
Scrivenny 2.0
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MARTIN SCORSESE, UN REGISTA AL DI LÀ DELLA VITA
Che rapporto ho io con Martin Scorsese? Ho un rapporto strano. Non nel senso che insieme facciamo cose sadomaso o altro, manco ti conosco io, oh, Marty ma che vuoi? Ho un rapporto strano con lui nel senso che non mi reputo un suo fan assoluto, visto che parecchi suoi film purtroppo mancano ancora all’appello delle mie visioni, su tutti Quei bravi ragazzi e Casinò, qualche suo lavoro non mi ha entusiasmato e mi pare piuttosto sopravvalutato come Gangs of New York o Toro Scatenato, mentre il recente Hugo Capretto era davvero una robetta modesta che, insomma, perché l’hai fatto, Marty, perché? Non sono un suo groupie, eppure parecchi suoi film mi piacciono parecchio. The Departed e Shutter Island sono ottimi, Cape Fear è favoloso e spaventoso, The Aviator per me è un film enorme ma enorme proprio, Fuori orario è un mio quasi cult e poi ha girato uno dei miei cult assoluti, Taxi Driver.
MARTIN SCORSESE, UN REGISTA AL DI LÀ DELLA VITA
E questo Al di là della vita, pellicola poco fortunata al botteghino e tra le opere meno note e celebrate del grande regista, com’è? Eh, com’è? Difficile dirlo. Da una parte è una visione così pazzesca che non posso volergli male, a un film del genere. Dall’altra non posso fare nemmeno a meno di tirargli le orecchie, perché poteva essere un cultissimo e invece è solo un cult mancato. Scorsese ci racconta di un paramedico che passa le sue notti tra l’ambulanza e l’ambulatorio, a vagare per le strade di NYC in maniera non troppo distante dal Travis Bickle di Taxi Driver. Peccato che Nicolas Cage non sia Bob De Niro. No, no. O almeno, non è il Bob De Niro de 'na vorta. Adesso invece le loro iperattive carriere, piene di filmetti mediocri, si assomigliano parecchio.
Lo sceneggiatore è invece lo stesso di Taxi Driver: Paul Schrader, sì, il regista di American Gigolo e del tanto discusso The Canyons. Il tocco psyco di Schrader si fa sentire parecchio e contagia uno Scorsese che si diverte come un matto a filmare le tre intense notti del paraculo paramedico Cage. Questo è un po’ il film punk di Marty. E chissà, forse un po’ di questa follia anarchica ci sarà anche nel nuovo The Wolf of Wall Street, ma di questo avremo modo di parlarne…

MARTIN SCORSESE, UN REGISTA AL DI LÀ DELLA VITA

"Persino Marc Anthony recita meglio di me?
Sono messo peggio di quanto potessi immaginare..."

Quanto ad Al di là della vita, a tratti sembra di stare dentro a un Grey’s Anatomy sott’acido. Anche se la serie cui assomiglia di più è un’altra, Saved del 2004, che al film del Marty di qualche anno prima si sarebbe ispirato pesantemente. Se a ciò aggiungiamo pure un’apparizione premonitrice nei panni di un’infermiera di Judy Reyes, di lì a poco l’infermiera Carla in Scrubs, abbiamo una pellicola dal sapore molto telefilmico. Il problemino del film è proprio questo: ha una struttura più da serie tv che da pellicola, frattementato com’è in 3 mini episodi dedicati a 3 notti in cui il Cage si trova in ambulanza con 3 diversi partner: il mangione John Goodman, il profeta spiritualeggiante Ving Rhames e il drogato di adrenalina Tom Sizemore. Tante microstorie, tante idee, tanti abbozzi di personaggi, tra cui un sorprendente Marc Anthony, il Gigi D’Alessio latino americano nonché ex marito di Jennifer chiappona Lopez. Tutti aspetti che avrebbero meritato un maggiore approfondimento, quello che una serie tv ti può garantire. A funzionare di meno è invece il protagonista Nicolas Cage che, per carità, si comporta meglio rispetto ad altre occasioni, però si può solo immaginare quale figata sarebbe potuta essere questo film con un attore vero al suo posto. Non funziona un granché nemmeno la storia pseudo sentimentale con Patricia Arquette. Tra lei e il Cage non c’è davvero chimica, insieme non funzionano. Forse perché Cage non funziona con nessuno e basta.
MARTIN SCORSESE, UN REGISTA AL DI LÀ DELLA VITA

Nonostante una natura troppo spezzettata, nonostante un casting più sbagliato che azzeccato, nonostante un finale che lascia una forte impressione di incompiutezza addosso, il film scorre veloce grazie anche a una variegatissima colonna sonora pompata dal DJ Scorsese che passa dai R.E.M. e Stevie Wonder, dai Clash al citato Marc Anthony, con alcuni momenti da videoclip e uno stile a tratti debitore delle pellicole pulp in voga in quel decennio. Perché Al di là della vita è un film molto 90s. Il film 90s di Marty. Il film punk-grunge di Marty. Il film più folle di Marty. Almeno prima dell’arrivo di The Wolf of Wall Street. (voto 7/10)

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