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Martiri cristiani oggi / Preoccupazioni reali

Creato il 27 aprile 2012 da Marianna06

Martiricristiani

 

Nel marzo scorso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, uno dei massimi organi dell’UE, ha tenuto a Parigi un’argomentazione-dibattito in cui ha discusso il tema “La violenza contro le comunità religiose”.

Per parte italiana era presente il sociologo torinese Massimo Introvigne,il quale, nella sua esposizione ha individuato e proposto all’attenzione dei presenti ben quattro aree tematiche di crescente preoccupazione per i cristiani e per  il cristianesimo a proposito di “cristianofobia” nel mondo.

La prima preoccupazione riguarda l’ultra-fondamentalismo islamico, che parte dal discorso religioso, per poi abbracciare di seguito e per gradi tutto il mondo politico-economico e sociale,che si dice ossequiente all’Islam.

La seconda riguarda i regimi ex-comunisti come, ad esempio, la Corea del Nord, che è uno dei Paesi meno ospitali per i cristiani e  anche la stessa Cina,dove i perseguitati ci sono e sono numerosi.

Per esemplificare,a proposito di Cina, poco prima dell’ultima Pasqua ,due vescovi cattolici cinesi sono stati allontanati dalle rispettive diocesi allo scopo d’impedire loro le celebrazioni di rito per i fedeli.

Sono stati successivamente rilasciati ma solo dopo essere stati sottoposti a “sessioni politiche” con la finalità di convogliarli in quella che il Partito definisce chiesa nazionalista, indipendente da Roma e che  riconosce.

E in Turchia qualcosa di analogo è avvenuto per un vescovo ortodosso.

C’è poi il nazionalismo indù e buddista, che uccide anch’esso e le cui vittime specie tra missionari impegnati in Asia e la stessa popolazione civile ,che ne condivide il credo, sono state numerose negli ultimi tempi.

E, infine, c’è l’avversione laicista dell’Occidente in generale contro la religione in genere e la Chiesa cattolica in particolare.

Certamente le quattro aree si differenziano notevolmente per contesti e culture di riferimento ma restano comunque un pericoloso piano inclinato, cui prestare massima attenzione.

In fondo si tratta d’intolleranza bella e buona, brutta bestia in qualunque direzione essa si pratichi e la storia purtroppo ce lo ha insegnato.

Ma dall’intolleranza alla discriminazione, e dalla discriminazione alla persecuzione, il passo è piuttosto breve, per cui non si può stare solo a guardare.

Poiché i numeri catturano meglio l’attenzione, voglio solo ricordare che statisticamente, secondo fonti attendibili, ogni cinque minuti muore un cristiano nel mondo, perché ucciso con le più disparate pseudo motivazioni e la cosa però non fa notizia.

Né i giornali, né i “media” in generale ne parlano a sufficienza perché la cosa, probabilmente, non fa abbastanza notizia.

Sempre ritornando ai numeri, tra il solo arco di tempo compreso tra il 2000 e il 2010, le vittime sono state ben160 mila all’anno. Lo scorso 2011 hanno pagato con la vita la loro professione di fede, invece,105 mila persone. E, se vogliamo allargarci temporalmente i martiri cristiani del XX° secolo sono stati, nel mondo, in totale 45 milioni.

 Riflettiamoci.

Non è il caso di aggiungere altro.

I genocidi, che avvengono come sempre nell’indifferenza generale, non ci piacciono.

Semmai bisognerebbe fare di più prima che sia troppo tardi.

La libertà di espressione religiosa(quale che essa sia) è un diritto inalienabile della persona oltre che fare parte di quell’esigenza intrinseca e difficilmente sopprimibile che è la spiritualità di ogni uomo o donna sotto qualunque cielo.

Duemila anni di “cristianesimo”, laicismo o meno del nostro Occidente, non dimentichiamo, comunque, che sono e rappresentano un “valore”. E anche un valore “forte”.

 

   a cura di  Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 Nella foto in basso un cattolico tanzianiano, amico dei missionari, che nella piccola cappella di Kwembe, periferia di Dar es Salaam,partecipa alla festa in onore del  beato Giuseppe Allamano, fondatore dei  Missionari della  Consolata.

  

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