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Marvel e DC: Il futuro sul piccolo schermo

Creato il 16 ottobre 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

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La stagione televisiva che sta iniziando proprio in queste settimane, vede l’esordio, ma anche il ritorno (come Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D.) sul piccolo schermo, di numerosi serial ispirati a fumetti e Marvel, mentre all’orizzonte si staglia una vasta produzione di progetti che, in un modo o nell’altro, interessano network differenti, tra i quali sono da citare i recentemente annunciati Supergirl per la CBS e Teen Titans per TNT.

Se l’obiettivo comune resta lo stesso, ovvero conquistare una fetta di pubblico e continuare a raccontare storie trasmettendo il fascino dei fumetti ogni settimana, l’approccio produttivo tra Warner Bros. Television e i resta alquanto differente, per una serie di ragioni che analizzeremo in questo articolo.

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Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D., che ha esordito lo scorso anno, ha aperto una nuova direzione per quanto riguarda l’Universo Marvel Cinematografico, riuscendo a creare una sorta di livello narrativo parallelo alle pellicole che in questi anni hanno invaso le sale cinematografiche. Con questo prodotto, i Marvel Studios hanno con successo presentato al pubblico una serie di personaggi in precedenza mai apparsi nei fumetti, delineandoli comunque attraverso una riconoscibile caratterizzazione secondo un collaudato stile Marvel, mischiando approfondimento, caratterizzazione e umorismo.

Non bisogna però dimenticare che la prima stagione ha generato, soprattutto nel pubblico di fan che i fumetti li leggono ogni settimana, una serie di aspettative molto alte che, per gran parte della prima stagione, ne hanno in qualche modo “smorzato” l’effetto macina ascolti, che alla ABC e alla Marvel si aspettavano. E’ da sottolineare, infatti, come proprio il legame con le grandi pellicole, sia stato, e probabilmente ancora potrebbe essere, un’arma a doppio taglio per la serie creata da Joss Whedon.

E’ certamente vero che gli eventi narrati nel film Captain America: The Winter Soldier hanno regalato una serie di puntate e colpi di scena imprevedibili per il serial, che hanno visto il tradimento di uno dei personaggi principali e lo smantellamento dello SHIELD, fornendo una spinta propulsiva non da poco a livello narrativo, ma è anche da sottolineare che, fino a quel momento, una serie che rimaneva scritta molto bene appariva in generale quasi “con il freno a mano tirato”, perennemente in attesa di un evento.

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Recentemente la showrunner Maurissa Tancharoen ha evidenziato come il fatto che Agents of S.H.I.EL.D. agisca in un universo condiviso doni più spessore per il semplice fatto che un singolo evento ha poi riflessi su altri personaggi. Ma come non sottolineare che il serial interpretato da Clark Gregg ha anche subito un appiattimento nei confronti del prodotto cinematografico, attendendo che un film uscisse per potere sprigionare una sequela di colpi di scena non da poco?

Constantine-NBC
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E’ proprio per queste ragioni che la Warner sta agendo in maniera differente, e forse con una idea della televisione che guarda a diversi modi di concepire un progetto, che non siano quindi unicamente riconducibili a un universo cinematografico rischi di schiacciarne in qualche modo la creatività.

In questo senso la decisione di “appaltare” serie come Gotham, Constantine, The Flash e iZombie a diverse emittenti, creando solamente in un caso una sorta di piccolo universo narrativo (The Flash e Arrow) è un modo saggio di gestire le properties basate su personaggi DC Comics, lasciando che le idee possano svilupparsi in maniera differente, e lasciando i due livelli (quello cinematografico e quello televisivo) nettamente separati, senza che uno possa in qualche modo risultare una spada di Damocle per l’altro.

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Era d’altronde impossibile immaginare che attori come Stephen Amell, il cui potere contrattuale di certo non può rivaleggiare con quello del collega Ben Affleck, e la cui carriera è strettamente legata al piccolo schermo, potesse in qualche modo comparire in Batman V Superman, come indiscrezioni prive di qualsiasi fondamento avevano fatto credere, prima di una definitiva smentita da parte del diretto interessato. La scelta della Warner Bros., contestata da chi guarda ai Marvel Studios come punto di riferimento, è invece coraggiosa e da apprezzare, e forse molto più meditata di quanto si pensi.

Dal punto di vista della Marvel, il problema della “Spada di Damocle” potrebbe essere risolto con la produzione delle miniserie attualmente in fase di realizzazione per Netflix. E’ vero che, anche in quel caso, il punto di riferimento principale sarà l’Universo Marvel Cinematografico, ma è da evidenziare che, a differenza di Agents of S.H.I.E.L.D., che presentava personaggi del tutto inediti, bisognosi di una sorta di spinta dall’alto, in questo caso avremo a che fare con alcuni pezzi da novanta del suo universo fumettistico, tra cui Daredevil.

E’ quindi auspicabile che i Marvel Studios si muovano nella maniera più concreta possibile, cercando di non cadere nel trappolone di “aspettare” le pellicole, come già accaduto mesi fa, e sprigionando idee e creatività senza sentire l’assoluto bisogno che l’uscita di un film possa smuovere le acque, nella piena tradizione della Casa delle Idee.

Due approcci differenti, due modi di guardare ai propri prodotti, ma in entrambi i casi con un obiettivo: fare sbarcare tra il pubblico del piccolo schermo il fascino delle pagine a fumetti.


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