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Marvin Gaye - Love man

Creato il 30 novembre 2011 da Nottecriminale9 @NotteCriminale
Sergio Gilles Lacavalla
 Marvin Gaye - Love manA Marvin Gaye l’avevano rovinato le donne. Prima fra tutte Anna, la sorella minore di Berry Gordy, il fondatore della Motown, l’etichetta discografica con la quale Marvin era sotto contratto. Poi una ragazzina di diciassette anni, Janis Hunter, per la quale Marvin si separò nel 1975 da Anna, più vecchia di lui dell’età della ragazza.
 Cominciò a quel punto la rovina. «Sei finito Marvin! Io ti tolgo fino all’ultimo dollaro!» gli urlò lei. Per la piccola e sexy Janis Marvin pubblicò nel 1976 I Want You. Contro la vecchia Anna, all’indomani del divorzio del marzo del 1977, rispose con Here, My Dear i cui guadagni andarono quasi tutti all’ex signora Gaye. 
Ma il meglio doveva ancora venire. Nel 1981 pure la piccola e sexy Janis chiederà il divorzio, dopo avergli mangiato quel po’ che gli restava. Mentre lui, ridotto sul lastrico anche per i debiti che accumulava per il crescente uso di cocaina, cercava di risollevarsi dalla crisi di vendite iniziata con Here, My Dear cantando di sesso. 
Però neanche il clamoroso ritorno al successo col singolo del 1982 Sexual Healing servì a niente: doveva un sacco di tasse arretrate allo Stato e ci si era messa pure una causa milionaria intentatagli da una delle sue ex fidanzate, Carole Pinon Cummings, che l’accusava di averla picchiata durante una lite. Intanto il padre, Marvin Sr., pastore degli Avventisti del Settimo Giorno, gli urlava in faccia le sue colpe. 
Litigavano sempre. E anche quella mattina del primo aprile del 1984 poco dopo mezzogiorno litigarono per delle polizze assicurative sparite in casa. Marvin Senior sbraitava a suo figlio dicendogli che “era malato, un peccatore che si era diviso dalla moglie, da due mogli, non faceva che rinfacciarglielo, e guarda adesso com’era ridotto: un povero tossico rovinato dalle donne, che si voleva rubare anche delle polizze per i suoi vizi […]
 Un incapace schiavo delle sue debolezze che aveva abbandonato il Signore. Lì in casa sua. «Dove sono finite le polizze? Ladro!», urlava dal piano di sotto il vecchio predicatore con l’animo rivoltato, mentre sopra Marvin e sua madre, la signora Alberta […] aspettavano che salisse su per subire le sue invettive […] Marvin figlio ora stava in silenzio per rispetto ma poi alzò la voce anch’egli quando il padre attaccò ad aggredire la madre che lo difendeva. 
La insultava, stava quasi colpendola. «Adesso piantala, capito piantala, lasciala stare!» gli gridò Marvin Jr. La cosa degenerò e Marvin Gaye spinse il padre lungo il corridoio […] gli metteva le mani addosso, a suo padre, un povero vecchio di settant’anni ministro di Dio. Marvin Senior allora andò giù e quando risalì le scale puntò la pistola […] e lasciò Love man, il giorno prima del suo quarantacinquesimo compleanno, morto a terra con un colpo sparato a bruciapelo in petto che gli esplose il cuore. 
Quindi sparò una seconda volta, colpendolo alla spalla. Poi, senza dire niente, lo guardò in quella pozza di sangue. Ridiscese giù, buttò la calibro .38 in giardino e si mise seduto sulla sua sedia” (da “Rockriminal. Murder Ballads. Storie Di Rock Balordo E Maledetto”).

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