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Maschio, bianco, cristiano

Creato il 24 luglio 2011 da Silvanascricci @silvanascricci

Erano già tutti pronti.

Avevano già preparato la sacra bandiera della Fallaci.

Gli esperti già chiamati al fronte della chiacchera.

Gli è rimasto tutto in gola.

La pista islamica per le stragi di Oslo è sfumata nel giro di pochissimo, per questa volta i vari Ferrara, Magdi Cristiano Allam, Sallusti e Belpietro non hanno potuto fare sfoggio delle loro convinzioni, non hanno potuto riversare le loro trite tiritere sul pericolo dell’integralismo.

Eppure, in fondo, avessero voluto fare sfoggio del loro sapere, delle loro convinzioni avrebbero potuto farlo ugualmente perchè non c’è poi tanta differenza tra le motivazioni della guerra santa islamica e le motivazioni della guerra santa cristiana di razza bianca.

Ed invece nulla, si parla di follia omicida quando le stragi vengono fatte da occidentali bianchi, cristiani integralisti di razza ariana.

In questo caso non viene stigmatizzata un’intera religione, non viene condannato un intero gruppo etnico in nome e per conto della responsabilità dei singoli.

Ci si sente in imbarazzo a condannare le ragioni che sottintendono gli attentati di matrice cristiana ed ariana mentre non si attende un solo momento a farlo per gli attentati di matrice islamica.

Con chi ce la prenderemo ora?

Chi partirà per la crociata anti cristiana?

Nessuno, statene certi.

Non sentirete in televisione nessuno degli “esperti” dissertare sui pericoli, presenti da decenni in europa, delle rinate spinte nazionalistiche e naziste che diventano sempre più chiare e presenti, che non sono più a macchia di leopardo, ma stanno diventando sempre di più un leopardo intero.

Dalla Russia all’Italia, passando per tutto il continente queste spinte diventano partito, si radicano nei parlamenti e, ancora di più, nelle coscienze di tanti europei, del nord, del sud, dell’est e dell’ovest.

Ancora una volta i media, le televisioni, gli esperti tacciono, chiudono gli occhi e le bocche, si voltano dall’altra parte, guardano altrove pur di non capire quello che stiamo riproducendo; pur di non dovere ammettere il cancro che riforma metastasi, che non abbiamo mai davvero guarito del tutto, che si è annidato nel corpo dell’europa formando piccole masse che stanno tornando a crescere e che rischiano di invadere ancora una volta tutto.

Quel cancro si chiama nazismo.

Le condizioni economiche, politiche e sociali per il riemergere del male ci sono nuovamente tutte, oggi, però, lo sappiamo; non voltiamoci dall’altra parte e non facciamo finta di niente.

Non diciamo che l’attentatore di Oslo è un pazzo criminale.

Prendiamo atto che l’attentatore di Oslo è uno di noi, non uno “altro”, un diverso, un estraneo; è dura ed è difficile, ma solo così potremmo, davvero, dichiararci diversi ed estranei.



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