Le Finali Mondiali 2013 in programma questo weekend sul circuito del Mugello saranno per Felipe Massa l’ultima occasione per salutare i tifosi della Ferrari.
Il pilota brasiliano a fine anno lascerà il team di Maranello che per il 2014 ha deciso di ingaggiare Kimi Raikkonen. Otto anni intensi vissuti intensamente e un mondiale quasi vinto nel 2008.
Il brasiliano ha rilasciato un’ intervista alla Gazzetta parlando dei suoi anni alla rossa, ve ne riportiamo una piccola parte.
La festa al Mugello è l’ultimo bagno di folla da ferrarista: con quale spirito va in Toscana?
“Con la gioia nel cuore perché sarà bellissimo presentarsi davanti ai tifosi per ringraziarli degli anni che abbiamo trascorso insieme. Loro mi hanno sempre sostenuto, anche nei momenti più difficili”.
Otto anni da titolare: qual è il segreto per restare così a lungo alla Ferrari?
“Mi son sempre comportato onestamente, ho dato tutto me stesso per il lavoro in pista, con gli ingegneri e in fabbrica. Credo di aver sempre manifestato grande professionalità”.
Il miglior momento in questa lunga avventura rossa?
“Di sicuro il 2008 quando ho sfiorato il Mondiale, con tante vittorie e tante pole. Ma il giorno che non scorderò più è quello del primo successo in Brasile (2006). Per un brasiliano vincere in casa è come conquistare un campionato. Ricordate Senna? Quando si impose a Interlagos era più felice di quando aveva vinto il Mondiale! A Interlagos ho imparato a correre, lì sono cresciuto: vincervi, su una Ferrari indossando una tuta verde e gialla (e non la solita rossa; n.d.r.) è stato il momento più bello della mia vita”.
Sui compagni di squadra, Massa non ha dubbi, il brasiliano ha risposto Alonso meglio di Schumacher.
“Fernando. Schumacher era altrettanto veloce, ma come intelligenza Alonso è migliore perché riesce a mettere insieme tutto alla perfezione”.
Parlando brevemente di Vettel e dei quattro mondiali vinti, merito del pilota o della macchina, Massa dichiara:
“È 100% merito suo e dell’auto. Perché è vero che guida la vettura più veloce e costante. Ma è lui che poi riesce a sfruttarne il potenziale, che centra le pole, che infligge 6 decimi a tutti, incluso il compagno di team! È un pilota fantastico”.
Il brasiliano spiega anche la stagione 2013, iniziata bene ma poi divenuta difficile per colpa di una serie di aggiornamenti che non hanno funzionato.
“A inizio anno l’auto era competitiva, il guaio è che non siamo riusciti a svilupparla come si doveva. E come altri hanno fatto. La differenza di performance in questo finale di campionato è legato a una macchina che non è stata sviluppata in maniera corretta”.
“Io amo correre, fa parte della mia vita, mi rende felice. Magari dopo la F.1 mi cimenterò in qualche altra categoria”.