Tra le diverse tecniche corporee, il massaggio bioenergetico occupa una posizione di straordinario rilevo. Si basa sulla teoria di Alexander Lowen, psicoanalista e psichiatra americano che ha ideato quella forma terapeutica conosciuta come Analisi bioenergetica.
Lowen vedeva la paersonalità dell’uomo come il prodotto di processi energetici, lo psicosoma come il risultato di una interazione di flussi e di equilibri energetici. La piena funzionalità energetica porta le persona ad essere vitali, aperti, capaci di provare vera gioia e soddisfazione così come di far fronte alle difficoltà dell’esistenza. Al contrario, i meccanismi di difesa e i conflitti interiorizzati possono condurre a blocchi energetici che si manifestano come tensioni muscolari, quelle “corazze” che piegano i caratteri delle persone verso la disfunzionalità e l’inibizione della vitalità, della capacità di respirare liberamente, di esprimere le emozioni e di muoversi armoniosamente.
Lowen voleva comprendere come le tensioni psichiche diventano tensioni fisiche, leggibili attraverso la postura, il modo di muoversi e gli atteggiamenti delle persone. L’analisi bioenergetica intende tradurre i segnali fisici in indicazioni sullo stato dei processi psicologici e dell’esperienza vissuta. Il massaggio bioenergetico permette di interventire in maniera opportuna per favorire lo scioglimento delle tesioni corporee con benefici influssi su tutto lo psicosoma.
Si tratta di un massaggio che utilizza manipolazioni e uso sapiente del respiro, oltre che applicarsi previa analisi caratteriale del cliente al fine di ottimizzare l’intervento corporeo tarandolo sulle reali caratteristiche di personalità del ricevente.
Per approfondire:
Padrini F. Il massaggio bioenergetico Xenia 2005
Padrini F. L’approccio bioenergetico nell’ansia e nella depressione
Società Italiana di Analisi Bioenergetica