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Massimo Catalano (28 gennaio 1936–2 maggio 2013)

Creato il 03 maggio 2013 da Marvigar4

 catalano

   È molto meglio essere giovani, belli, ricchi e in buona salute, piuttosto che essere vecchi, brutti, poveri e malati.

   È meglio lavorare poco e fare tante vacanze, piuttosto che lavorare molto e fare poche vacanze.

   Se ti innamori è molto meglio innamorarsi di una persona che ti ama anziché di una che non ti vede proprio.

   È molto meglio innamorarsi di una donna bella, intelligente e ricca anziché di un mostro, cretino e senza una lira.

Massimo Catalano

   Massimo Catalano era un noto trombettista jazz, nel 1985 fu ospite fisso della trasmissione Quelli della notte in qualità di opinionista e diventò famosissimo con le sue frasi alla Jacques de La Palice. Ieri se n’è andato a 77 anni dopo una lunga malattia. Ancora oggi il suo volto simpatico, incastonato dalla barba, la camicia aperta con un foulard rappresentano un’icona degli anni ’80, insieme a tutti i personaggi che deliziavano i telespettatori  ogni sera alle 23.00 dal 29 aprile al 14 giugno 1985. Da anni viveva ritirato ad Amelia, in provincia di Terni, e pare che, nel suo stile inconfondibile, abbia lasciato come ultima testimonianza un bigliettino con su scritto affanno e due respiri profondi.

   Come racconta Fabrizio Zampa nel suo ricordo su Il Messaggero, negli anni Sessanta Massimo Catalano, romano, era già un grande appassionato di jazz e musicista dilettante, d’accordo con il fratello Maurizio vendette una bicicletta e con il ricavato comprò una tromba e un contrabbasso: «Tirarono a sorte e a lui toccò appunto la tromba. Suonavano in casa, l’inquilina del piano di sopra si lamentava del rumore e fu così che Massimo scoprì la sordina, che rese poi celebre il suo sound.» [1] Fondò una prima formazione, la South River Ragtime Band, e da questa esperienza nacquero The Flippers, dove approdarono anche Lucio Dalla, “che suonava il clarinetto e cantava inventandosi le parole in inglese” [2], e il pianista Franco Bracardi, poi partner di Maurizio Costanzo. Sin da quelle prime esperienze Massimo Catalano rivelò, oltre al suo talento musicale, una dote di intrattenitore che poi funzionò alla perfezione durante la mitica trasmissione di Arbore.

   «Niente funerali né celebrazioni. Massimo, come da sue precise volontà, verrà semplicemente cremato. Ma tanti suoi amici, a cominciare da Renzo Arbore, si ripromettono di organizzare nei prossimi giorni un concerto, una serata per ricordarlo e rendergli omaggio con quel jazz che era la sua grande passione.» [3]

[1] http://www.ilmessaggero.it/SPETTACOLI/MUSICA/catalano_morte_musicista_arbore/notizie/274788.shtml

[2] c.s.

[3]



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