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Venerdì 25 marzo alle ore 15 e 30 nella Sala Conferenze del Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi” di Ugento (Lecce) Massimo Gargano Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni ha incontrato la Bonifica del Salento leccese.
Con l’acqua dei Consorzi di Bonifica si può fare agricoltura da reddito
Il Presidente Gargano ha ricordato a tutti che nel lontano settembre del 2008 la Conferenza Stato-Regioni diede il via libera al riordino dei consorzi e che da allora la bonifica è stata riposizionata nel terzo millennio e con essa la sicurezza idrogeologica e idraulica da offrire ai cittadini.
I Consorzi di Bonifica rappresentano la centralità del territorio e dell’agricoltura. La funzione irrigua di fatto rappresenta anche la multifunzionalità dei consorzi e dell’agricoltura perché senza l’acqua si possono coltivare solo il grano e il miglio invece per le colture che danno più reddito, per gli ortaggi, è essenziale che ci sia la possibilità di usare l’acqua.
L’importanza dell’autogoverno dei Consorzi di Bonifica
Il Presidente Gargano ha poi ricordato il ruolo dei consorzi di bonifica e la validità dell’istituto consortile fondato sull’autogoverno dei soggetti beneficiari delle azioni svolte. Soprattutto in ossequio al principio della sussidiarietà che in sintesi si potrebbe riassumere nella formula: se un ente che sta "più in basso" è capace di fare qualcosa, l’ente che sta "più in alto" deve lasciargli tale compito e sostenerne l’azione.
Ciò che fa il Consorzio di Bonifica
Gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, ha aggiunto Gargano, non posso essere svolti dai Comuni o dalle Province perché sono compito che può essere svolto con efficacia solo daii Consorzi di Bonifica che si collocano in Europa essendo le uniche strutture in grado di rispondere in pieno al concetto espresso in tutti regolamenti comunitari sull’acqua del bacino idrografico omogeneo.
I Consorzi per il riuso delle acque reflue in agricoltura
Inoltre il Presidente dell’Anbi ha ricordato che i Consorzi sulla base del Codice ambientale già fanno moltissimo in Puglia, infatti il Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi” ha predisposto progetti per il riuso delle acque depurate.
Piano nazionale di invasi medio-piccoli collinari e di pianura
Ma Massimo Gargano ha ricordato a tutti ciò che i Consorzi di Bonifica potrebbero fare in tema di fitodepurazione delle acque e sugli usi plurimi. Secondo il Presidente Gragano bisogna comunque guardare oltre, perché la prossima sfida è l’incremento delle risorse idriche disponibili, considerato che, ad oggi, si utilizzano solo 8 dei 300 miliardi di metri cubi d’acqua che, annualmente, piovono in Italia. Per questo, l’A.N.B.I. insiste nel richiedere un Piano nazionale di invasi medio-piccoli collinari e di pianura, cui abbinare nuove opportunità economiche come la produzione microidroelettrica.
L’acqua dei reflui del Salento leccese
Oggi l’ acqua dopo essere stata utilizzata viene depurata e per così dire “buttata” o nella rete idrografica oppure nei campi di spandimento e la parte di essa che non evapora arriva nella falda, e noi attraverso delle pompe, con dispendio enorme di energia, la riportiamo alla luce e la utilizziamo. Ma quest’acqua non potrebbe essere per così dire “conservata” da qualche parte come appunto previsto da Piano nazionale di invasi medio-piccoli collinari e di pianura?
Il progetto invasi dalle cave del Salento leccese
Sia nella Conferenza Organizzativa interregionale all’Assessore regionale Fabiano Amati, che al Commissario dell’ex Agensud Iodice è stato proposto il progetto “invasi dalle cave del Salento leccese”. La Provincia di Lecce con una popolazione di circa 800.000 abitanti ed un consumo idrico pro capite di 120 litri giornalieri, produce circa 35 milioni di metri cubi di acque reflue all’anno. Supponendo una profondità media delle cave dismesse di 5 metri avremmo una superficie di circa 700 ettari di laghi che diviso per i cento comuni della Provincia di Lecce darebbero in media 7 ettari di cava per trasformata in un lago!
Immaginate un lago di sette ettari vicino a casa vostra, in ogni comune, non è bello? Per farvi un idea, il lago di Alimini Grande che si trova nei pressi di Otranto, ha l’asse maggiore di 2600 metri, quello minore compreso tra i 300 e 800 metri; i fondali raggiungono come massima profondità i 4 metri e la superficie complessiva è di 130 ettari. Insomma si tratterebbe di avere 7 laghi alimini nel Salento leccese. Qualcuno ha mai pensato a quanti ettari si potrebbero irrigare? Prevedendo un consumo di mille metri cubi per ettaro potremmo irrigare 35mila ettari dei 200mila e cioè circa il 20% della superficie totale! E soprattutto potremmo evitare di sottrarre alla falda profonda quella quantità di acqua!
Un agronomo Bonificò in Sardegna con il riso
Ad Arborea. In Sardegna, grazie agli sforzi e alla fatica del Dottore Agronomo Rino Giuliani è stata svolta un importantissima funzione nell’economia agricola dell’Oristanese. Il Dottore Agronomo Rino Giuliani progettò le prime risaie nei terreni bonificati ed improduttivi dello stagno del Sassu.
Il Presidente Gargano ci ha rivelato che quell’acqua era gestita dal Consorzio di Bonifica ma nello steso tempo ci ha amaramente detto che da quando il Consorzio non ha più la gestione ad Arborea in Sardegna sono rimaste pochissime risaie, decimate dal costo troppo alto dell’acqua.
Quando si tolgono le competenze ai Consorzi di Bonifica si fa male al territorio
In Sicilia, ai consorzi di bonifica, sono state tolte le competenze in materia di tutela idrogeologica, così come nelle Marche, altra regione colpita ora da gravi emergenze. Ma ciò che accede ogni giorno dimostra la necessità di rafforzare la salvaguardia del territorio dove, ha affermato il Presidente dell’Anbi, i consorzi di bonifica sono rimasti l’unico presidio permanente e la cui professionalità, unanimemente riconosciuta, è spesso determinante per prevenire o contenere situazioni di emergenza, a testimonianza di come la “sussidiarietà applicata” sia elemento fondamentale nella tutela degli interessi della popolazione. Ne sono recente testimonianza, fra l’altro, le apprezzate e molteplici azioni dei Consorzi di bonifica nelle alluvioni del Veneto e della Toscana dell’autunno 2010.
Il Presidente Gargano ha poi riferito che il Piano per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, è stato aggiornato dall’Anbi. Tale piano prevede in tutta Italia, 2.519 progetti cantierabili per un importo complessivo di circa 5.723 milioni di euro, recuperabile anche attraverso una proiezione quindicennale dell’impegno di spesa da realizzarsi mediante mutui; è una soluzione già adottata nel recente passato e che permetterebbe l’immediato avvio di centinaia di cantieri, con evidenti ricadute occupazionali ma che, soprattutto, impedirebbe l’aggravarsi della critica situazione del territorio dove, in un solo anno, le esigenze sono cresciute di oltre il 30% (+ 1.540,185 milioni di euro). Il Presidente Massimo Gargano ha ricordato che in soli sei giorni gli ingegneri della società di gestione Nexco sono riusciti a ripristinare un tratto dell'autostrada a nord di Tokyo devastata dal terremoto dell'11 marzo. Poche ore dal sisma di 9 gradi Richter la strada era piena di voragini di alcuni metri sull'asfalto disarticolato e sconnesso, oggi la strada è stata ricostruita. Se finalmente tutti ci rendessimo conto che affidando ai Consorzi di Bonifica risorse adeguate per la progettazione e la gestione avremmo maggiore efficienza anche noi faremmo lo stesso clamore nel mondo così come ha fatto l’opera dei giapponesi.
di Antonio Bruno Dottore Agronomo (Esperto in diagnostica urbana e territoriale titolo Universitario International Master’s Degree IMD in Diagnostica Urbana e territoriale Urban and Territorial Diagnostics).
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