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Mastoplastica riduttiva con la mutua

Creato il 31 ottobre 2012 da Mariodini @profmdini

Quando si pensa alla chirurgia estetica ed al seno, si pensa inevitabilmente ai seni rifatti che spesso vediamo in televisione ma  la mastoplastica è anche altro. Molte donne, per esempio, con  seni abbondanti si rivolgono al chirurgo plastico non per questioni estetiche ma per questioni di benessere fisico.

Chi soffre di gigantomastia presenta compensi alla colonna vertebrale che in breve portano a cronicità di dolori alla cervicale ed alla parte superiore della schiena, con conseguente scompenso dell’intera colonna vertebrale.

Non solo scompensi alla schiena, ma anche problemi cutanei ed infiammazioni localizzate: un seno davvero molto pesante, è difficile anche da portare e da sostenere. Non si può ovviamente fare a meno del reggiseno, per il dolore muscolare che il peso provocherebbe, ma è difficile anche sorreggerlo. Il trapezio, a lungo andare, diventa talmente infiammato da rendere difficoltosi i movimenti delle braccia.

Il servizio sanitario nazionale, per accettare l’intervento in convenzione, pur con tutte le variazioni dovute ai diversi distretti sanitari regionali, richiede che nell’intervento di mastoplastica riduttiva vengano asportati almeno 500 gr. di tessuto da ciascuna mammella.
In questo caso, la mastoplastica non viene considerato intervento a spcopo estetico e viene interamente pagata dal servizio sanitario nazionale.


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