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Inlatino il termine “materia” rimanda a “mater” cioè alle origini, a quello o alluogo da cui si deriva. Il termine “materiali” allora, proprio perché derivanteda materia, è maggiormente legato ad un oggetto o ad un’opera e ne indica lamaterialità fisica, la struttura e anche il “significante” che veicolasignificati.
Imateriali, infatti, non sono presenze prive di significato: essi hannoun’importanza fondamentale nella realizzazione di un’opera ed in quello cheesprime. I materiali non sono elementi neutri, muti, fanno parte dell’oggettoed entrano in un rapporto empatico con ciascuno di noi: quante volte , adesempio, ci succede di cambiare sedia perché quella di plastica non ci piace. Cambiandoi materiali cambiano i sistemi percettivi ed emotivi e si attua una diversacomunicazione ed un diverso scambio simbolico.
“Nellamateria sono i grandi germi della vita e i germi delle opere d’arte”, scriveBachelard (http://it.wikipedia.org/wiki/Gaston_Bachelard ), e ciò è vero nella misura in cuiciascuno di noi porta dentro di sé un sentire cosmico, un universo fattoprioritariamente di materia, il corpo, e di elementi, quelli della natura, cherimandano ad un immaginario in perenne trasformazione, così come lo è la vitadi ogni singola persona.
L’integrazionedell’Io nel tempo e nello spazio (noi siamo spazio, lo spazio del corpo etempo, i ritmi e i bisogni del corpo), dipende dal modo in cui la madre “tiene”il neonato; la personalizzazione dell’Io dipende dal modo in cui il bambinoviene “manipolato” e l’instaurazione della relazione d’oggetto da parte dell’Iodipende dalla presentazione degli oggetti (seno, biberon ..) grazie ai quali ilbambino può trovare la soddisfazione ai suoi bisogni che sono prioritariamentefisici.
L’Ioquindi è basato su un Io corporeo e, quando tutto va bene, cioè quando vi è unambiente sufficientemente buono, il bambino comincia a legarsi al corpo ed allefunzioni corporee e la pelle ne diviene la membrana limitante.Anzieu(http://it.wikipedia.org/wiki/Didier_Anzieu ), nel suo libro l’Io pelle,sottolinea al’importanza che per il bambino ha la superficie dell’insieme del propriocorpo e di quello della madre, superficie che diventa oggetto di esperienzemolto importanti per le qualità emozionali, per la stimolazione della fiducia,del piacere e del pensiero.
Nonsolo la pelle assume una funzione fondamentale costitutiva dell’Io, ma tutti isensi partecipano a questa incredibile realizzazione dell’opera “persona”,creazione che, proprio a partire dalla sua fisicità, può assumere un posto nelmondo ed interagire con esso e con se stessa.
Ilcorpo rappresenta quindi il nostro primo materiale, quello con cui ciascunindividuo crea, trasforma, realizza se stesso: esso è il medium con cuicostruiamo e modifichiamo il mondo e da esso siamo costruiti.
Nonsolo attraverso i sensi noi entriamo in contatto con il mondo ed al contempo espandiamol’area, la superficie, lo spazio d’azione del nostro corpo, di noi: ciimpossessiamo di quello che ci circonda.
Noipossediamo e siamo posseduti attraverso i sensi, attraverso di essi il mondoentra dentro di noi, ci pervade a volte contro il nostro volere, evocandosensazioni e vissuti: è il mondo dei colori, delle forme, degli odori, deisuoni, dei sapori, del duro e del morbido, del liscio e del ruvido, del freddoe del caldo. E l’esperienza prima di ogni essere umano, quando ancora era ilmondo, quella che viene evocata dai sensi attraverso l’esperienza con glielementi della natura ed i materiali d’arte.
L’esperienzasensoriale rappresenta quindi il punto di partenza di ogni relazione conl’altro da sé e con l’ambiente che circonda ogni persona, della sua storia,quindi, e dei suoi vissuti. Edè proprio attraverso un’esperienza sensoriale che ogni soggetto può tornare aipropri vissuti ed elaborarli.
Proprioquesto rappresenta l’esperienza con gli elementi della natura ed i materialid’arte: la possibilità di ritorno ad un livello affettivo e di trasformazionedi quello che è avvenuto in funzione di un cambiamento di sé, anche nel mondoreale.
Lacomplicità dell’uomo con i materiali risale ai primi ciottoli, alle pietre,alle conchiglie, agli ossi, ai corni a quello che trovava in natura dautilizzare o a cui attribuiva significato in base alla forma; poi sono arrivatii primi interventi sulle forme, le prime trasformazioni funzionali, l’incontroed il confronto con gli elementi ed i materiali, la creazione e la distruzioneche sempre accompagna l’atto creativo.
E’la storia dell’uomo creatore che fa propri utilizzandoli, gli elementi e imateriali che da essi derivano o a cui rimandano a livello simbolico: ognipersona, nel suo percorso evolutivo, si trova a ripercorrere questo cammino,attraverso le sensazioni ed i sogni che sempre rimandano agli elementifondamentali, in quanto archetipi dell’immaginazione.
Lavorarequindi con i materiali rappresenta quindi una possibilità ulteriore di dialogoe scambio tra mondo interiore ed esteriore nonché la possibilità ditestimoniare a sé e al mondo quello che è avvenuto andando a creare unanarrazione materica della propria storia.
Attraversol’opera creata si compongono, così, i frammenti della realtà percepita, iricordi di quella vissuta con la possibilità di intervenire su di essi perelaborarli.
__________________________________________Liberamentetratto da:M.G.Cocconi,L.Salzillo, A.ZanolliIlbambino CreatoreEd.FrancoAngeli
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