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Matt Smith: da Doctor Who al musical tratto da American Psycho

Creato il 11 dicembre 2013 da Fascinationcinema

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L’ex protagonista di Doctor Who sarà diretto da Rupert Goold per la trasposizione in musical di American psycho nel ruolo di Patrick Bateman, il serial killer interpretato da Christian Bale nell’omonimo film del 2000. Il musical è in scena dal 3 dicembre al 25 gennaio presso l’Almeida Theatre di Londra, prodotto dal teatro stesso e Headlong, insieme a David Johnson e Jesse Singer di Act 4 Entertainment. Lo sceneggiatore e fumettista Robert Aguirre-Sacasa, noto per il suo lavoro alla Marvel Comics e autore di Spider-man: Turn off the dark, ne ha scritto il libretto, mentre le musiche sono affidate a Duncan Sheik, che compose i brani del pluripremiato musical di Broawday Spring Awekening.

Matt Smith veste i panni del giovane e dissoluto yuppie partorito da Bret Easton Ellis nel celebre romanzo del 1991, considerato uno dei più controversi dell’ultimo decennio. Un ritratto delirante e claustrofobico della Manhattan anni Ottanta, un’isola elettrica satura e convulsa dove il Requiem for a dream è il solo epilogo pensabile. Tutta la proverbiale contraddizione americana si esprime attraverso la condotta di Patrick Bateman, le cui notti a base di sesso, alcol e cocaina fanno da contraltare a una routine del tutto convenzionale, che distoglie e abbatte i sensi di colpa. Una vita scandita da ambiguità e ossessioni, pilotata dai fasti concessi dalla ricchezza e dalla totale assenza di morale. Ci troviamo al cospetto di un giovane bello e ricco che lavora a Wall Street e conduce la sua ostentata marcia tra i locali alla moda e le palestre più esclusive, blaterando di eleganza maschile e ambizioni, come quella di riuscire a prenotare un tavolo al Dorsia, il carissimo ristorante frequentato dal suo idolo Donald Trump.

Colui che viene definito “il ragazzo della porta accanto” dalla giovane e ricca fidanzata Evelyn Richards, è in realtà un torturatore omicida, freddo, metodico e spietato, che al calare delle tenebre trascina le sue perversioni in una New York frenetica e asfissiante. Con American psycho ci si imbatte non solo in una cruenta e spietata cronaca degli anni Ottanta, ma in un viaggio senza ritorno che finisce per rappresentare noi stessi, i nostri giorni e quelli che verranno. Dopo la trasposizione cinematografica del 2000, diretta da Mary Harron, seguita nel 2002 da American psycho 2 e una serie televisiva annunciata, non resta che attendere con curiosità l’esito del debutto teatrale.

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Mario di Camillo

 


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