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Matteo: “Brunetta chi”? E Renatino risponde con l'unica arma che non possiede: l'ironia

Creato il 08 aprile 2014 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Matteo: “Brunetta chi”? E Renatino risponde con l'unica arma che non possiede: l'ironia

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Silvio si è dovuto sottoporre a un colloquio con l'assistente sociale. Considerata la fama del soggetto in discussione, il tribunale di Milano ha pensato di affiancare al tecnico due periti di chiara fama dell'Università Statale, un criminologo e un esperto di diritto penitenziario. L'aspetto curioso è che questo collegio di super esperti, qualora Berlusconi dovesse andare ai servizi sociali, ha stabilito che gli saranno vietati rapporti con pregiudicati e tossicodipendenti. A questo punto ci è sorta spontanea la domanda: “Allora con chi farà la campagna elettorale per le Europee?” Ma forse è una domanda troppo cattiva e di parte. Nel frattempo, sempre il Silvio, ha trovato il tempo di smentire il suo pappagallo dispettoso (quello asintomatico è Toti), Renatino Brunetta. Dovendo tenere alto il tono del dibattito, il Premio Nobel per l'Economia mancato ha attaccato Renzi sulla legge elettorale: “O la fa per Pasqua – ha detto il bebè neoforzista – oppure Renzi vada da solo”. Pronta la risposta del Sindaco: “Non accetto ricatti tanto meno da Brunetta”, e del capo supremo dei forzaitalioti: “Avanti con le riforme, nessun cedimento sui patti siglati”. Renatino allora, ha preso carta e penna e scritto una sorta di editoriale per il Corriere dei Piccoli, cioè Libero, nel quale ha tentato di mettere una pezza alle sue improvvide dichiarazioni utilizzando l'unica arma che non possiede, l'ironia. Il risultato è stato desolante, leggere per credere. Ma c'è stato un fatto che ci ha rafforzato nell'opinione che alle ultime elezioni abbiamo preso una cantonata. I 5Stars di Lecce hanno attaccato violentemente l'assessore regionale pugliese Guglielmo Minervini accusato di essere un assenteista cronico. Peccato per loro che Minervini stia combattendo una battaglia durissima contro il cancro, e che le assenze dall'aula del consiglio regionale siano la conseguenza della chemioterapia. Dopo qualche ora sono arrivate le scuse dei militanti del MovimentGrillo i quali, però, ne hanno approfittato per attaccare Nichi Vendola. In poche parole, “ci scusiamo sì... ma”. Insomma, “tutta la nostra umana solidarietà a Minervini ma Vendola è un figlio di puttana”. E che c'azzecca?

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