Mattia Calise e il pericolo dietro al movimento 5 stelle

Creato il 07 maggio 2011 da Anticasta

 

 A Milano c'è un giovane candidato sindaco, appena ventenne, che raccoglie consensi tra le persone che, a ragione, sono stanche di questa politica. Una politica che spesso ci fa sentire presi in giro. E' comprensibile. Basta vedere cosa succede ogni giorno: il parlamento impegnato a risolvere i problemi di Berlusconi, la polizia che carica giovani indifesi, la Minetti alla Regione e forse presto in parlamento, gli appalti venduti alla 'ndrangheta in cambio di voti... ce n'è per tutti i gusti e siamo stufi.

Succede poi che un comico molto apprezzato cominci ad usare queste cose per suscitare la nostra indignazione e farci ridere allo stesso tempo. E' terapeutico prendere collettivamente in giro i politici, per terminare con un liberatorio “vaffa.” Ci allontana da quella sensazione di impotenza che ci accompagna ogni giorno ma è solo un'illusione se poi le parole non si tramutano in azione. Sembra quasi che sia tutto frutto di un attento studio.

E infatti scopriamo che Beppe Grillo non è che la facciata di un movimento che nasce nella mente di Gianroberto Casaleggio, sembra che sia sua anche l'idea dei Vday, ma chi è costui?

Un giorno, quando collaboravo alla campagna elettorale delle regionali in Lombardia per le 5 stelle, anch'io piena di tante speranze, ebbi l'onore di conoscerlo, se così poi si può dire. Erano solo due mesi che partecipavo nel meetup e Vito Crimi (candidato alla presidenza della Regione per il movimento 5 stelle) mi mandò dallo staff di Beppe Grillo insieme ad altre due persone, le mie idee su cosa fosse questo staff non erano ancora chiare. Beppe Grillo aveva sempre parlato di 5 ragazzi... Ci rechiamo negli uffici della Casaleggio Associati a Milano, Gianroberto dopo averci dato indicazioni sui temi che avrebbero dovuto affrontare i candidati nell'evento di piazza Duomo, si alza, si gira e se ne va senza neanche un grazie arrivederci. Quel giorno dissero anche una frase che mi colpì molto. Dissero che al tabellone luminoso in piazza duomo avrebbero pensato loro, sapete quanto costa l'affitto di quel coso? La cosa mi colpì ma volevo ancora aggrapparmi alla speranza che con il movimento ci saremmo liberati della casta. Altre vicissitudini poi mi spinsero a cercare ulteriori informazioni e così un collegamento dopo l'altro è emersa la triste, amara verità.

La Casaleggio Associati è una società di strategie di Rete e marketing, gestisce il blog di Grillo, ne possiede i credits ed è anche la casa editrice dei suoi libri e video.

Ecco chi sono i “5 ragazzi” che il 22 gennaio 2004 fondano la Casaleggio Associati:

    Gianroberto Casaleggio, già Amministratore Delegato e Direttore Generale della Webegg (gruppo multidisciplinare per la consulenza delle aziende in Rete, controllata per il 59,8 % da I.T. Telecom Spa (controllata a sua volta al 100% da Telecom Italia))

    Luca Eleuteri, tra il 2000 e il 2003 lavorava nella Direzione Generale di Webegg.

    Mario Bucchich, fino al settembre 2003 è stato Responsabile Comunicazione e Immagine del Gruppo Webegg.

    Enrico Sassoon, già Direttore Responsabile della rivista Affari Internazionali e membro del dell’American Chamber of Commerce in Italia,entra il 15 gennaio 2001 nel Consiglio di amministrazione di Webegg.

      Davide Casaleggio

C'è poi anche Maurizio Benzi, Marketing di Webegg e organizzatore dei Meetup di Grillo a Milano. 

Gianroberto Casaleggio inizia la sua carriera nell’Olivetti di Roberto Colaninno, poi diventa amministratore delegato di Webegg, joint venture tra Olivetti e Finsiel, a fine giugno 2002 Olivetti cede la propria quota (50% del capitale) in Webegg Spa a I.T. Telecom Spa, che nel 2000 ha dato vita a Netikos Spa dove Casaleggio fa parte del CdA con Michele Colaninno (secondogenito di Roberto e presente nel CdA Piaggio), poi nel 2004 chiude e passa con altri dirigenti Webegg a fondare nel 2004 la Casaleggio Associati.

Nel Gennaio 2005 parte il blog di Beppe Grillo.

Roberto Colaninno nel 1996 viene nominato amministratore delegato di Olivetti.

In quegli anni trasforma l’azienda da una società di computer in una holding di telecomunicazioni creando Infostrada e Omnitel.

Nel 1999 lancia una offerta pubblica di acquisto (OPA) su Telecom Italia, fino ad oggi la più grande operazione di acquisizione mai operata in Italia. Come soci dell’operazione ha un gruppo di imprenditori bresciani guidati da Emilio Gnutti.

L’operazione riesce, però crea un grosso debito in Telecom che non riesce a risanare, facendo sprofondare la società di telecomunicazione.

Nel 2001 vende la Telecom a Pirelli (Marco Tronchetti Provera) e Benetton (famiglia Benetton).

Gianroberto Casaleggio, l’uomo dietro Grillo, ha avuto rapporti con i Colaninno. E prima di lavorare in proprio è stato in una società controllata da Telecom Italia, la Webegg.

Nondimeno Grillo attacca Gnutti-Colaninno (Mr. 19.000 licenziamenti) e soprattutto Provera (prode skipper con l’hobby delle scatole cinesi…).

La share action che scopo ha? Beppe Grillo scrive al neo a.d. Bernabè che nel 2008 sarà pronto con la share action, ma a far che??? Non è un po’ strano che il suo editore sia così attaccato all’argomento Telecom?

La Casaleggio Associati ha numerosi partners tra cui la Bivings Group, nota per i clienti importanti, tra cui JP Morgan e Monsanto. La Monsanto dopo clamorosi fallimenti nel tentativo di spianare la strada all’ingresso degli OGM nel mercato si è affidata a Bivings Group con eccellenti risultati. La Bivings si è avvalsa di personaggi fasulli (fake persuaders), dipendenti della Bivings (smascherati!) che andavano nei forum e scrivevano messaggi ‘disinteressati’ a favore della Monsanto e contro ricercatori che avevano scritto un articolo su Nature in cui affermavano che il mais messicano di produzione locale era stato contaminato, da una distanza molto grande, da polline geneticamente modificato. Un macigno per i colossi del bio-tech che stavano cercando di convincere Messico, Brasile e Unione Europea ad abolire l’embargo sulle sementi OGM. I commenti di questi fake fecero RITRATTARE Nature (prima volta in 133 anni!), la quale scrisse che l’articolo non doveva essere pubblicato. Possibile??? Sì, questa è una tecnica di ‘marketing virale’: si inventano fake che scrivono cose volutamente tendenziose per influenzare la gente indecisa che si schiera dalla loro parte pensando che <<se più di una persona la pensa così allora sarà vero!>>. E così via in maniera esponenziale come una vera infezione di massa!

Fonte http://oriefeiro.wordpress.com/2008/01/27/dossier-beppe-g-parte-1/

Nel sito della Casaleggio Associati troviamo un video in cui lo stesso Gianroberto teorizza sul potere degli 'influencer'. Ogni azienda che si rispetti ne ha bisogno per piazzare i suoi prodotti sul mercato. Gli influencer altro non sono che i fake persuaders. Il blog di Beppe Grillo ed i meetup ne sono pieni. La mission della Casaleggio Associati è quella di creare correnti di pensiero ed orientamento.

In una riunione per la lista civica Milano a 5 stelle, Filippo Pittarello (che lavora per la Casaleggio Associati e segue Beppe nei suoi tour, nonché i contatti con i meetup) ha dichiarato che il candidato ideale avrebbe dovuto avere più soft skills che hard skills, cioè più attitudini che competenze. Una volta eletto, doveva essere bravo con internet per mandare tutto ad una 'squadra di esperti' che gli avrebbero detto cosa dire. Capite ora perché è stato scelto un ragazzino di 20 anni inesperto ma con tanta voglia di emergere? vedi video su youtube

E cosa dice Mattia Calise? Quello che dice Beppe, il grande influencer, ripetendolo come un mantra ipnotico (vedi teorie di Programmazione Neuro Linguistica).

Mattia Calise continua a ripetere che i partiti hanno fallito e che è il momento dei cittadini. Ma i partiti non sono degli strumenti costituzionali che servono ai cittadini? Addirittura Grillo è arrivato ad ipotizzare di cambiare la costituzione...

Perché tutto questo? 

E' chiaro si vuole distruggere un sistema per instaurarne un altro ben più pericoloso. Viene presentato come 'democrazia diretta' ma attenzione. I cittadini, senza più organi rappresentativi saranno tanti singoli (dividi et impera) magari tutti connessi (Wi Fi libero e gratuito) che voteranno in rete (?). Ed una società che si occupa di creare correnti di pensiero ed orientamento potrebbe fare affari d'oro con quelli che farebbero la coda per promuovere le leggi a loro più gradite!

Quindi, altro che risveglio delle coscienze! Questa è un'ipnosi collettiva che rievoca scenari da Grande Fratello.

Una cosa è chiara: a Casaleggio, dei nostri problemi non gliene importa un fico secco. Che considerazione può avere del prossimo una persona che nemmeno si degna di salutare prima di accomiatarsi?

Marketing, marketing e ancora marketing, anche in questo, la faccia giovane di Calise ne è un esempio.

P.S.

Calise è stato eletto democraticamente con il metodo Condorcet, che  non è stato applicato correttamente perché sono state considerate valide anche le schede in cui comparivano solo i nomi dei primi due (bisognava mettere gli 8 candidati in ordine di preferenza... in questo modo viene sballato il calcolo delle preferenze. Il metodo Condorcet è anche noto perché offre la possibilità all'occorrenza di ciurlare nel manico. Ma non solo sono state chiamate all'appello tutte le truppe cammellate il giorno prima, debitamente orientate. Inoltre stranamente, proprio in quei giorni, la mail del blog per la lista civica di Milano aveva problemi e così molti non sono stati avvisati....  

di Cinzia Bascetta

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