Giovani Stilisti è tornata ad intervistare Mauro Iesari, imprenditore del calzaturiero marchigiano, ideatore di GoodLovers un portale dedicato ai Professionisti del Fashion presente nel portale Giovani Stilisti. Gli abbiamo chiesto il suo punto di vista sulla presenza e la creatività italiana nel mercato estero e nuovi aggiornamenti sul suo progetto GoodLovers!
Qual’è il punto di vista di Mauro Iesari nei confronti del made in Italy?
Oggi come oggi, con un concetto di qualità che diventa dominante in ogni ambito, il Made in Italy per il nostro paese diventa di vitale importanza, un paese di creativi com’è il nostro ha bisogno di identificarsi, distinguersi e proteggersi, nel Made in Italy il cliente identifica un prodotto di qualità realizzato da maestri artigiani qualunque sia il settore a cui si fa riferimento.
Secondo lei, quali sono i nuovi Paesi nei quali è più forte la presenza italiana?
Sicuramente con la situazione che c’è oggi in Italia solo i mercati esteri riescono ad incoraggiare la nostra produzione, putroppo mentre in alcuni paesi quali la Germania, la Francia e la Russia siamo una presenza importante in altri quali ad esempio la Cina, a parte i brand di altissimo livello, troviamo grandi difficolta ad inserirci, forse era una strada da percorrere in tempi non sospetti , magari prima che questa crisi così lunga ed inaspettata ci portasse questa ansia da risultato, vale a dire ” fiera = ordini” cosa non sempre possibile soprattutto in mercati impegnativi e complicati come quello cinese.
Quali sono le opportunità nel mercato estero per il comparto calzaturiero italiano?
Credo che attualmente il Medio Oriente stia dando le risposte più concrete ed il Giappone si stia confermando come un’importante mercato per i nostri prodotti.
Che lei sappia, in percentuale, quante Aziende avviate da giovani imprenditori, riescono ad affrontare il mercato internazionale?
Penso che i giovani imprenditori con le spalle economicamente coperte seppur tra mille difficoltà potrebbero avere qualche probabilità di riuscire, per gli altri la vedo durissima, le faccio un esempio, parliamo di una azienda calzaturiera neonata, sarebbe costretta a pagare i fornitori subito poichè avrebbe fido zero, andiamo in produzione dopo qualche tempo con circa un 30% di anticipo versato dai clienti, dopo 60gg consegniamo e forse dopo 90/120 gg incassiamo, parliamo di un arco di tempo che va dai 9 ai 12 mesi in cui una qualunque azienda appena nata dovrebbe sopravvivere (partiamo dall’impostazione del campionario passando per la spedizione del prodotto finito e successivo incasso), impensabile,se poi pensiamo che vendere scarpe in Italia significa presentare almeno sette campionari le lascio immaginare.
La creatività italiana si distingue ancora rispetto alla globalizzazione del gusto in fatto di moda?
Siamo assolutamente inimitabili, il problema per il futuro è consentire ai giovani di mettere in pratica la loro arte la loro creatività, essendo del settore le garantisco che molti se ne stanno andando a Berlino, Parigi, Los Angeles e Londra, l’esodo non riguarda solo scienziati, ingegneri e dottori ma anche creativi, designer e stilisti e la cosa, mi creda, è davvero molto triste.
In Italia, la ricerca, nel mondo della calzatura, è tale che si affrontino le tematiche ambientali più ostiche come ad esempio la diffusione di fruitori che non desiderano utilizzare prodotti derivati dagli animali?
Purtroppo determinati prodotti come le calzature hanno il loro punto di forza sia in termini estetici che in termini di qualità proprio nel materiale che viene usato per la loro fabbricazione, le calzature ad esempio come molti altri accessori realizzati in materiali sintetici non sempre permettono una corretta traspirazione ed allo stesso tempo non sempre permettono di ottenere prodotti di qualità anche se ultimamente stanno ottenendo un buon successo alcune linee di calzature realizzate in materiale plastico, comunque credo che una cosa sia l’uso di prodotti derivanti dagli animali pratica esistente fin dalla notte dei tempi un’altra magari è trafficare con specie protetteo in via di estinzione, pratica che giustamente può indignare il consumatore.
Ci siamo incontrati qualche mese fa prima delle ferie estive. Cosa è cambiato nel frattempo per GoodLovers?
Goodlovers sta crescendo e crescerà sempre di più, anche lo staff ha nuovi membri su tutti Valentina Castelli bravissima e validissima fashion blogger marchigiana, poi ci sono Mirko il nostro visual designer, Fabio web marketing, Joanna (mia moglie), Matteo e Claudia sono gli autori; stiamo lavorando su una nuova rubrica che parlerà di moda da un punto di vista più mondano, quindi feste e ricevimenti, sarà curata da una nuova collaboratrice che a breve entrerà a far parte del nostro staff.
Abbiamo realizzato i primi spazi pubblicitari per importanti brand del mondo della moda e stiamo lavorando con orgoglio e grande passione sulla piattaforma partners nella quale presentiamo designers e aziende di componentistica ed accessori che vogliono farsi conoscere sempre di più dal mercato.