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Mavs, colpaccio con i Jazz E i Lakers tornano a sorridere

Creato il 04 dicembre 2010 da Basket - Di Tutto Un Po'

Dallas vince a Salt Lake City e resta a una partita di distanza dai San Antonio Spurs che si sono imposti a fatica su Minnesota. Garnett trascina Boston contro Chicago. Successo dei Lakers su Sacramento dopo quattro sconfitte consecutive, Orlando bene a Detroit, i Clippers si arrendono contro Denver

I Dallas Mavericks vincono il big match della notte, sbancando il campo degli Utah Jazz e rimanendo a una partita di distanza dai San Antonio Spurs, leader della Western Conference e vincenti, seppur soffrendo contro Minnesota. Tornano alla vittoria i Lakers, passeggiando su Sacramento, mentre Orlando (senza 5 giocatori tra cui Howard e Nelson) va a vincere a Detroit. I Clippers si arrendono contro Denver nonostante il rientro di Kaman: 59 tiri liberi per Anthony e compagni!

Tyson Chandler dei Mavs (a destra) contro Al Jefferson. Ap
Tyson Chandler dei Mavs (a destra) contro Al Jefferson

Utah Jazz-Dallas Mavericks 81-93

Scontro ad altissima quota nella Western Conference: Dallas, al momento seconda forza a Ovest dietro a San Antonio (che ha perso in casa il primo scontro diretto contro i Mavs), vince l’ottava partita consecutiva e va a violare il campo di Utah, che ultimamente sembrava intoccabile (erano 7 le vittorie consecutive). “Sentiamo di poter battere chiunque, dovunque. Stiamo giocando una grande pallacanestro, e il clima del nostro spogliatoio non è secondo a nessuno”. Parole di Caron Butler, giocatore in crescita, che testimoniano l’eccellente stato di forma della squadra di Rick Carlisle. C’era il duello tra Jason Kidd e Deron Williams, due dei migliori playmaker della Lega: la stella dei Jazz è stata tenuta ad appena 4/13 dal campo. Gli ospiti partono fortissimo nell’ultimo quarto, con un parziale di 13-2 che li porta sul +15 con 5 di Nowitzki e 4 di Marion (79-64 a 7’31 dalla fine): i Jazz non si riprendono più.
Jazz: Millsap 21 (6/10, 9/14 tl), Jefferson 18, Williams 12. Rimbalzi: Jefferson 8. Assist: Williams 7.
Mavericks: Nowitzki 26 (11/15, 1/3, 1/1 tl), Butler 16, Kidd 15, Terry 12. Rimbalzi: Chandler 8. Assist: Kidd 7.

Shaquille O'Neal, a destra, e Joakim Noah. Ap
Shaquille O’Neal, a destra, e Joakim Noah. Ap

Boston Celtics-Chicago Bulls 104-92
Partita speciale per Kevin Garnett, che aveva ricevuto delle carinerie via radio da Joakim Noah il mese scorso. KG ha risposto da par suo, con una doppia-doppia e i suoi Celtics non sono mai stati una sola volta in svantaggio contro i Bulls. I padroni di casa partono fortissimo, con 8 punti di Garnett nel primo quarto chiuso 31-19, ma i Bulls sono in partita e proprio con Noah tornano in parità sul 36-36 a 6’37 dall’intervallo. Boston fa la differenza nel terzo quarto, con un parziale di 17-2 che porta i Celtics avanti 70-54 mentre Rajon Rondo distribuisce assist per tutti e la squadra dell’ex assistente di coach Rivers, Tom Thibodeau, perde ritmo e fiducia. Chicago, infatti, non si rialza più, e Garnett firma anche il massimo vantaggio (92-74) con 6’52 sul cronometro dell’ultimo quarto.
Boston: Garnett 20 (7/11, 6/6 tl), Pierce 18, Allen 14, O’Neal e Rondo 12. Rimbalzi: Garnett 17. Assist: Rondo 19.
Chicago: Rose 20 (6/12, 1/5, 5/5 tl), Deng 15, Noah 14, Boozer 12, Gibson 10. Rimbalzi: Noah 8. Assist: Rose 8.

La grinta di Luke Walton. Ap
La grinta di Luke Walton. Ap

Los Angeles Lakers-Sacramento Kings 113-80
Finisce la serie negativa dei campioni Nba in carica, che avevano perso le ultime 4 gare. Sacramento non rappresenta una sfida credibile, e i Kings sono già sotto 52-35 a metà gara.Tyreke Evans gioca una partita deludente, mentre Kobe Bryant e compagni fanno quello che vogliono: 27 assist per sole 9 palle perse, 22 punti in contropiede che permettono di passare sopra al 3/14 da fuori. C’è gloria anche per il rookie Derrick Caracter, in campo per 21′ (5/8 dal campo, 4 rimbalzi, 2 stoppate), mentre Bryant e Gasol possono riposarsi (27 minuti ciascuno).
L.A. Lakers: Bryant 22 (9/18, 4/8 tl), Gasol e Odom 16, Brown 14, Blake 11, Caracter 10. Rimbalzi: Odom 7. Assist: Gasol 5.
Sacramento: Thompson 19 (9/13, 1/5 tl), Evans 15, Jeter 11. Rimbalzi: Thompson 10. Assist: Casspi 4.

San Antonio Spurs-Minnesota Timberwolves 107-101
Dopo il contrattempo subito in casa dei Clippers, i San Antonio Spurs rischiano di nuovo contro Minnesota, avanti addirittura 86-71 alla fine del terzo quarto dopo un parziale di 11-0 degli ospiti, e poco prima (con 1’10 prima dell’ultima pausa) era stato espulso per proteste coach Popovich. Un paio di triple segnate da Gary Neal e Matt Bonner rimettono gli Spurs in partita, ma il pareggio arriva solo a 2’56 dalla fine con i tiri liberi di George Hill (99-99). San Antonio chiuse la partita con un parziale di 20-4 negli ultimi 5 minuti con 8 punti (tutti dalla lunetta!) di Manu Ginobili, e i texani mantengono il miglior record della Lega (16-3) nonostante le prove ancora di altissimo livello di Beasley e Love.
San Antonio: Duncan 22 (9/14, 4/5 tl), Parker e Hill 20, Ginobili 16, Jefferson 15. Rimbalzi: Duncan e Jefferson 10. Assist: Parker e Duncan 5.
Minnesota: Beasley 28 (12/23, 0/1, 4/4 tl), Love 25, Ridnour e Brewer 14. Rimbalzi: Love 18. Assist: Milicic 4.

Phoenix Suns-Indiana Pacers 105-97
I Pacers ultimamente hanno preso gusto a vincere fuori casa in campi molto difficili, e con le triple di Dunleavy e Rush si erano portati a +12 anche a Phoenix con 3’09 da giocare prima dell’intervallo (52-40). Per una volta, però, i Suns hanno fatto la differenza con la difesa, concedendo appena 37 punti agli ospiti nella seconda metà di gara (e con Granger a soli 8 punti con 2/13 dal campo), costringendo Indiana a 25 palle perse. I problemi di falli di Roy Hibbert si sono fatti sentire, così come il calo delle percentuali da fuori (8/12 nei primi due quarti per i Pacers, 3/14 negli altri due). Channing Frye, eccellente, inizia l’ultimo quarto con 8 punti consecutivi, ma sono le triple di Jason Richardson e Jared Dudley a dare ai Suns tre possessi di vantaggio da gestire nel finale (97-90 a 3’14 dalla sirena). Con questo risultato Phoenix supera il 50% nel record (10-9), mentre Indiana vi ritorna (9-9).
Phoenix: Frye 29 (6/8, 5/8, 2/3 tl), Richardson 21, Nash e Dudley 12. Rimbalzi: Dragic 6. Assist: Nash 11.
Indiana: Rush 21 (6/10, 3/6), McRoberts e Dunleavy 16, Ford 10. Rimbalzi: McRoberts 9. Assist: Ford 9.

Denver Nuggets-Los Angeles Clippers 109-104
C’è una statistica di cui i Los Angeles Clippers (con Kaman al rientro dopo 11 gare, 13′ in campo con 6 rimbalzi) non sono stati per nulla felici alla fine della partita, e non era il record (il pessimo 4-16). I Denver Nuggets, infatti, hanno chiuso la loro partita con 59 tiri liberi, record stagionale, mandandone a bersaglio 45. “Dura entrare in ritmo, sia offensivamente che difensivamente, mandandoli così tante volte in lunetta”, ha commentato Baron Davis. Gli ospiti sono stati praticamente sempre avanti prima dei liberi di Billups del 74-73 a 2’04 dalla fine del terzo quarto, e non hanno mai mollato nemmeno quando Ty Lawson ha messo la tripla del +9 Nuggets (89-80 a 8’51 dalla fine). A rispondere ci pensa Brian Cook con tre triple, ma il lungo tiratore dei Clippers sbaglia quella del pareggio a 30 secondi dalla fine, sul 104-101, e Denver si assicura la vittoria con Billups e Smith ancora dalla lunetta.
Denver: Anthony 26 (5/15, 1/3, 13/18 tl), Smith 21, Billups 17, Nene e Lawson 11. Rimbalzi: Nene 7. Assist: Billups 5.
L.A. Clippers: Gordon 24 (6/17, 1/4, 9/10 tl), Griffin 17, Cook 13, Kaman 10. Rimbalzi: Griffin 12. Assist: Bledsoe 8.

Detroit Pistons-Orlando Magic 91-104
Prove di “profondità” per gli Orlando Magic, che devono fare a meno di Dwight Howard, Jameer Nelson, J.J. Redick (tutti con problemi allo stomaco), ma anche di Mickael Pietrus, e Ryan Anderson si fa male a una caviglia dopo nemmeno un minuto in campo. Ci si aspetta un k.o. per gli ospiti, che invece trovano un contributo straordinario da Brandon Bass, praticamente infallibile, insieme alla doppia-doppia di Marcin Gortat e un Vince Carter in formato “franchise player”. Poi c’è la solita arma per coach Van Gundy, il tiro da fuori: Quentin Richardson mette un paio di triple e Rashard Lewis un’altra per confezionare un parziale di 14-1 (chiuso da altri 3 punti di Lewis) per prendersi un vantaggio in doppia cifra (70-60 a 6’43 dalla fine del terzo quarto) e non voltarsi più indietro.
Detroit: Prince 30 (9/12, 2/3, 6/7 tl), Villanueva 15, Stuckey 11, Hamilton 10. Rimbalzi: Gordon 9. Assist: Stuckey 7.
Orlando: Bass 27 (11/12, 5/7 tl), Carter 25, Lewis e Richardson 15, Gortat 14. Rimbalzi: Gortat 11. Assist: Carter 9.

Atlanta Hawks-Philadelphia 76ers 93-88
Philadelphia perde la decima partita in trasferta su 11, la sesta consecutiva. Non ce la fanno nemmeno contro un avversario privo del giocatore più importante (Joe Johnson), e dopo aver condotto di 18 lunghezze nel secondo quarto (50-32 firmato Speights a 3’58 dall’intervallo), e nemmeno dopo aver iniziato l’ultimo periodo con 4 punti di Young per il +9 (78-69) a 11’19 dal termine. Gli Hawks mettono insieme un parziale di 11-0 negli ultimi 2 minuti per prendersi la vittoria: Al Horford sorpassa segnando da sotto con il fallo (89-88 a 31 secondi dal termine), poi l’errore di Brand e la palla persa di Jodie Meeks vengono puniti dalla lunetta da Jamal Crawford e dallo stesso Horford.
Atlanta: Williams 22 (7/11, 0/1, 8/8 tl), Horford e Ja. Crawford 15. Rimbalzi: Horford 14. Assist: Horford 6.
Philadelphia: Brand 16 (7/16, 2/3 tl), Williams 12, Turner 11, Iguodala 10. Rimbalzi: Brand 14. Assist: Iguodala 8.

Washington Wizards-Portland Trail Blazers 83-79
Rientra John Wall a Washington, rientra anche Joel Przrybilla (20 minuti, 4 con 2/2 al tiro e 7 rimbalzi) a Portland, che però vede continuare il suo periodo nero. Sesta sconfitta consecutiva per Brandon Roy e compagni, tenuti a 10 punti (contro 23) nel terzo quarto per annullare il vantaggio in doppia cifra all’intervallo (46-34) e soprattutto tirando con il 33.3% totale dal campo (31/93). Washington passa in vantaggio con la tripla dell’ex trevigiano Cartier Martin (70-69 a 4’45 dal termine) e poi arriva a toccare il +7 con Blatche, il migliore dei suoi insieme a JaVale McGee (4/6 dal campo, 5/6 ai liberi e 5 stoppate).
Washington: Blatche 19 (7/13, 5/6 tl), Arenas 15, McGee 13, Hinrich 11, Wall 10. Rimbalzi: McGee 10. Assist: Arenas 6.
Portland: Roy 18 (9/18, 0/3), Aldridge 16, Miller 12, Batum 11. Rimbalzi: Aldridge 15. Assist: Mills 6.

Charlotte Bobcats-New Jersey Nets 91-84 dts
Molto rumore per nulla, per i Nets (privi dell’infortunato Harris), che con un quarto periodo da 31-19 riescono a pareggiare la partita nonostante un Boris Diaw capace di sfiorare la tripla doppia (e con la sua miglior prestazione di sempre a rimbalzo). C’è anche il ritorno di Stephen Jackson, per i padroni di casa, ed è lui che con 4 tiri liberi porta i suoi a +7 nel supplementare (89-82 a 19 secondi dalla fine), consentendo a Charlotte di chiudere una serie di sconfitte (2). Entrambe hanno tirato malissimo: 36% Charlotte, 31.9% New Jersey (con 5/25 da fuori).
Charlotte: Jackson 25 (2/8, 3/5, 12/13 tl), Augustin 15, Mohammed 14, Wallace e Thomas 12, Diaw 11. Rimbalzi: Diaw 16. Assist: Diaw 8.
New Jersey: Outlaw 21 (6/9, 1/8, 6/6 tl), Morrow 19, Farmar 16, Lopez 13. Rimbalzi: Humpries 8. Assist: Farmar 10.

Memphis Grizzlies-Houston Rockets 111-127
La serata di grazia di Houston in attacco non concede nessuna speranza a Memphis, nonostante il rientro di Darrell Arthur. I Grizzlies “riescono” particolarmente bene ai Rockets, visto che per i texani è la sesta vittoria consecutiva contro questa squadra, e tutte con uno scarto in doppia cifra. La squadra di Rick Adelman tira con un impressionante 16/23 da fuori, ha il doppio dei punti dalla panchina (42-21, solo 3 con 1/5 dal campo per O.J. Mayo) e tocca il massimo vantaggio con Luis Scola a 47 secondi dalla fine (127-108).
Memphis: Gay 29 (7/11, 2/2, 9/9 tl), Gasol 20, Conley 19, Randolph 14. Rimbalzi: Randolph 8. Assist: Conley 8.
Houston: Martin 28 (2/7, 5/6, 9/9 tl), Lowry 28 (7/10, 4/5, 2/2 tl), Miller 23, Lee 16, Scola 15, Battier 12. Rimbalzi: Miller 7. Assist: Lowry 12.

tratto da Gazzetta.it



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