Ma...zio TomTom!

Che poi c'è la storia dei TomTom che sono dei perfetti idioti e tu lo sei ancora di più perchè ti affidi a loro. Io, senza il mio TomTom, mi sento persa se devo andare in posti che non conosco, ma allo stesso tempo lo odio. Quando presi la patente nel "lontanissimo" 2009, mia zia si premurò di regalarmi un TomTom, visto il mio rinomato senso dell'orientamento, pari a quello dello zio Reginaldo nei suoi giorni peggiori (l'oca ubriaca degli Aristogatti, per intenderci...non è un mio parente). Che sia chiaro, datemi una carta e una bussola e io vi trovo la strada, ma a memoria...un cazzo, proprio. Io e Tom diventammo inseparabili, lo portai anche per andare a Gardaland e i miei amici lo soprannominarono zio Tom. Gli adattai pure la voce mettendogli quella di Chiara (giuro che c'era pure Paola fra le opzioni), anche se ero tentatissima di mettere quella di Gianduja (tradizionale maschera di Torino) solo per sentirlo dire turna 'ndarera! (torna indietro) o suma 'rivà (siamo arrivati). Poi arrivò il momento in cui Tom iniziò a chiedermi dei soldi per aumentare sue le prestazioni. Non se ne parla! Fu il mio primo pensiero. E così feci, non accettai le sue richieste e continuai a portarlo con me, come se fosse una escort. Non lo avessi mai fatto, da quel momento Tom non è più stato lo stesso e mi ha fatta perdere un sacco di volte. L'ultima, in uno dei tanti viaggi per il Monferrato con la mamy. All'andata tutto bene, al ritorno, non so perchè, ha deciso di farmi fare una strada diversa e farmi immettere in autostrada, cosa che io non volevo, così ho girato alla prima rotonda e lui ha riformulato il percorso facendomi prendere stradine secondarie fino a farmi girare intorno a due rotonde messe tipo stadio romano, manco fossi la protagonista di Ben Hur e avessi una biga a due ruote trainata da cavalli. Al terzo giro di giostra, decisi di cambiare strada e seguire i vecchi ma buoni cartelli stradali al suono di "Tornate indietro appena potete!" e "Alla fine della strada fate inversione a U!".