Magazine Blog

Mazza vs Matt Cutts

Da Mazzailpirata

mazza il pirata vs matt cutts

Fino all’ultimo avevo pensato di dare a Matt il corpo di Honda, ma poi ho detto “vabbè dai, non sono così cattivo” hahahah.. La sfida finale? Sti cazzi!! No, semplicemente ho visto l’ennesimo video che non dice nulla e che serve solo per mettere paura a chi ci crede del mio amico Matt, ed ho deciso di sfidarlo.

Purtroppo questo blog esiste solo da 1 mese e mezzo, e non ha autorità. Questa prova la rifarò fra vari mesi ed i risultati saranno ancora più sorprendenti. Comunque, questo è il video (potete anche togliere il volume tanto quello che dice è come dire “l’acqua è trasparente” viva l’ovvietà!):

La domanda che hanno posto a Matt è: come fa Google a dare un peso a un articolo se non ha dei backlinks? Cioè come fa a sapere se è un articolo di spessore o no. I tre punti della risposta di Matt sono:

  • Ci sono vari modi per sapere se  un post è  “rilevante”, per esempio il post è su un sito conosciuto?.. Ci sono varie forme di sapere la qualità dei contenuti.
  • Se scrivi un articolo usando un termine che non esiste ancora su internet, è probabile che sarai l’unico in lista. (ovvio Matt, per chi ci hai preso?)
  • E qui viene la chicca: “A questo punto dobbiamo basarci sulla qualità dei  contenuti, sulla qualità del testo della pagina

Le cose che dice sono interessanti. Google si fida molto dell’autorità dei siti, e fin qui non ci piove, ma con l’ultima cosa che dici Matt non mi freghi “Google riconosce la qualità del testo di una pagina“. Com’è possibile che siate in grado di riconoscere la semantica di un testo (in italiano in questo caso) ?

Non avete ancora costruito un’intelligenza artificiale così perfetta. E ora lo dimostrerò.

I 2 esperimenti sono:

  1. Google saprà riconoscere un testo tradotto con il suo traduttore dall’inglese all’italiano con errori semantici clamorosi, parlando di qualcosa che non ha senso?
  2. È vero che Google in realtà si basa solo o quasi sull’autorità e tutto il resto del suo algoritmo fa ridere (per ora) i polli?

Esperimento 1, parola inventata e testo tradotto dall’inglese

È un esperimento che può sembrare ovvio. Matt dice che se scrivo un testo su qualcosa di cui nessuno ha ancora parlato, sarò l’unico risultato anche se non ho backlinks. Alla fine però dice una falsità, e cioè che Google può valutare la qualità di un testo.

Per dimostrare che Google non ha la minima idea se un testo è di qualità o no, ho deciso di posizionare la parola questaparolanonesistematt

Come vedete cercandola su google.it non c’era nessun risultato:

Mazza vs Matt Cutts

Nell’esperimento dovevo cercare  di prendere il testo più stupido del mondo in inglese, tradurlo all’italiano (usando il traduttore di Google stesso) e aggiungere la parola “questaparolanonesistematt” a casaccio.

Cos’ho fatto? Ho preso la pagina di wikipedia in inglese su Justin Bieber, ho tradotto la prima parte con google translate, ed ho sostituito la parola “bieber” con “questaparolanonesistematt”. Fine. Ho postato la pagina (non adatta alle fan di bieber) e, due minuti dopo:

Google non capisce una Mazza di quello che stiamo scrivendo

Google non capisce una Mazza (il pirata) di quello che stiamo scrivendo

Google è, allo stato attuale, un contatore di parole. Ne più ne meno.

Mazza il pirata 1 – Matt Cutts 0

Esperimento 2, posizionare una long tail che da risultati con un testo che non ha nessun senso

In questo secondo esperimento, ho cercato di posizionare una long tail curiosa in italiano che da circa 5000 risultati che è:

Coniglio nano testa di leone comportamento

Vi è piaciuta è? Questi sono i risultati che da:

coniglio nano

Anche in questo caso ho fatto tutto quello che Google dice che non si deve fare. Ho preso una pagina a caso della wikipedia in inglese (quella sul big bang), l’ho tradotta con google translate ed ho semplicemente sostituito la parola big bang con “Coniglio nano testa di leone comportamento”. E poi ho postato il grande articolo del nostro coniglio super eroe!!

Come vedrete ho messo un link a wikipedia in mezzo all’articolo apposta per dar più peso allo stesso e ho preso 300 like  su AddmeFast. Fine.

In questo caso (me l’aspettavo) a causa della poca autorità di questo sito la pagina non si è posizionata su Google (almeno fra le prime 5 pagine di Google Italia). Però, ho postato il link all’articolo su Facebook e guardate chi c’è a pagina 3 di Google Italia:

grande coniglio

La frase si è posizionata a pagina 3 semplicemente perché è Facebook, nient’altro…

Scusate.. Ho sbagliato prima.. Google è, allo stato attuale, un contatore di parole e si fida di chi è famoso. Fine.

Mazza il pirata 2 – Matt Cutts 0

Visto che però l’esperimento 2 non è riuscito come volevo (cioè con questo sito), eccovi un esempio che vi lascerà a bocca aperta heheh.

Tutti conoscerete moz.com no? La community sul SEO più grande del mondo. Ovviamente tutti penserete che sarà posizionato per delle parole o frasi che hanno a che vedere con quest’ argomento… E invece guardate un pò qual è la quinta keyword che gli porta più traffico:

Mazza vs Matt Cutts

pornhub mobile! hahaha

Ecco cosa capisce Google dell’argomento di cui sta parlando un sito: una beata minch** hahahaha

Qualsiasi persona con pò di cervello sa che chi cerca “pornhub mobile” non vuole esattamente andare a vedere le ultime notizie sul SEO… Diciamo che ha qualcosa di più urgente da fare hahaha

Il “divino” algoritmo di Google si basa sull’autorità, sulla densità delle parole e sui backlinks. Nient’altro.

L’algoritmo NON sa di cosa si parla, NON sa se è scritto bene o male semanticamente (addirittura non capisce quando abbiamo tradotto qualcosa con il suo traduttore!!!) e dipende tantissimo dall’autorità.

Se ci pensate un pò, che moz sia settimo al mondo per la frase pornhub mobile non ha nessun senso, chi cerca questa frase non dovrebbe andare a finire su moz MAI perché NON è semplicemente quello che sta cercando neanche lontanamente!!!

Beccati questa Matt

nelson


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog