Medicina di genere - Fotolia
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Al Festival della scienza medica è intervenuta la Dott.ssa Flavia Franconi, professore ordinario di Farmacologia Cellulare e Molecolare presso la Facoltà di Farmacia di Sassari che coordina il Dottorato di ricerca in Farmacologia di Genere.
Medicina di genere: perché?
Per capire l’importanza della medicina di genere è necessario distinguere il sesso dal genere:
– il sesso è determinato dalle differenze biologiche tra uomo e donna e dalle conseguenti implicazioni ormonali e anatomiche.
– Il genere è costituito dai fattori socio-economici che uomo e donna subiscono e determinano al tempo stesso.
La medicina di genere è nata negli anni ’90 negli Stati Uniti quando i medici hanno cominciato a chiedersi se i farmaci determinassero effetti diversi tra uomo e donna in virtù delle loro differenze biologiche e fisiologiche. Fino ad allora i medicinali sono stati formulati considerando come paziente standard l’uomo bianco, di 35 anni e di corporatura media. Questa riflessione spiegava, e spiega tutt’oggi, la comparsa di effetti collaterali più frequenti tra le donne che tra gli uomini.
Durante il suo intervento, per sottolineare l’attualità di un dibattito nato un secolo fa, la Dott.ssa Franconi ha raccontato un aneddoto risalente ai suoi anni da studentessa di farmacologia e che si è concluso con un’affermazione del suo Prof.: “Le donne sono poco o affatto studiate in farmacologia perché sono più complicate”. E perché lo sono?
Uomo e donna: le differenze che contano in medicina
A differenza dell’uomo, in genere la donna attraversa cinque fasi critiche nel corso della sua vita:
- Ciclo mestruale
– Gravidanza
– Menopausa
– Contraccettivi orali
– Stress
Di questi fattori, due sono comuni a tutte le donne – ciclo mestruale e menopausa – mentre i restanti tre dipendono dalla singola persona e dalle sue scelte di vita. Ciascuno dei cinque fattori femminili determinano profondi condizionamenti ormonali che interagiscono con elementi interni ed esterni – secrezione ormonale, stili di vita, assunzione di farmaci.
A queste evidenze, si aggiunge il condizionamento dell’età. L’invecchiamento determina la comparsa di disturbi, patologie e quadri clinici che solo in minima misura accomunano l’uomo e la donna. In età senile, infatti, la medicina di genere si focalizza in maniera maggiore sulla differenza di sesso perché, nella quarta fase della vita (vecchiaia), il sesso diventa determinante per l’efficacia della terapia medica. In relazione alle malattie, l’invecchiamento acuisce la differenza di sesso, più che di genere.
La medicina di genere pone medici, farmacologi e ricercatori di fronte a quesiti dalla difficile risposta e la Dott.ssa Franconi pone l’accento sulla necessaria attualità di un dibattito iniziato il secolo scorso e ancora vivo.
Per approfondire le questioni della medicina di genere, consigliamo l’intervista alla Dott.ssa Flavia Franconi pubblicata sul sito di FNOMCeO.