Mentre Gheddafi continua con le truppe "lealiste" la riconquista delle città libiche sotto il controllo dei rivoltosi ,che non riconoscono alcuna leggittimità al suo potere, mentre la comunità internazionale continua a nicchiare circa una seria decisione da prendere per impedire una carneficina certa, mentre il nostro ministro degli Esteri,Franco Frattini, sta già affrettandosi a dichiarare che il nostro Trattato con la Libia resta comunque in vigore, anche nell'eventualità di un dopo-Gheddafi, e la terra prosegue a tremare paurosamente in Giappone in quello che definire uno scenario apocalittico è solo un eufemismo, una nave marocchina con a bordo alcuni lavoratori del Marocco, in fuga dalla Libia, viene respinta, beccheggia e non può attraccare da ore nel porto siciliano di Augusta.
Motivazione ufficiale è che esiste una direttiva del nostro ministero degli Interni,che vieta l'ingresso ai natanti sui quali non siano state effettuate tutta una serie di verifiche.
Pertanto la "Mistral Express", questo è il nome della nave, continua ad essere in balìa del mare mentre Roma e Rabat discutono e non sappiamo con quale esito, cercando una eventuale possibile soluzione diplomatica al problema.
Fortunatamente, a detta del comandante del natante e con la conferma della capitaneria di porto di Augusta, la situazione non è critica ma le condizioni del mare potrebbero anche peggiorare nelle prossime ore.
La situazione, direttiva ministeriale o meno, resta tuttavia assurda.
Si tratta di lavoratori che, scampati alla morte e fuggiti in maniera rocambolesca da una Libia a ferro e a fuoco, non possono neanche fare ritorno nel proprio Paese d'origine.
Il motivo della sosta ad Augusta ovviamente è solo la necessità di rifornirsi di carburante per poi proseguire verso Tangeri.
Certamente la grande pezza giustificativa, che verrà poi sbandierata ai quattro venti, è e sarà il timore d'infiltrazioni terroristiche.
Il solito noto ritornello ,cui l'attuale Governo ha ormai assuefatto le nostre orecchie.
Che ci sia nel Mediterraneo un'emergenza straordinaria lo confermano gli oltre 2800 migranti nord-africani, ospiti attualmente del Centro d'accoglienza di Lampedusa contro un limite previsto di 800 posti.
Solo ieri, sempre a Lampedusa, sono stati tratti in salvo dai militari della Capitaneria ancora 129 persone.
Mentre, poco prima del loro salvataggio, un altro barcone ,con almeno quaranta occupanti ,ha fatto naufragio e non c'è stata la possibilità di salvarne se non solamente cinque.
Che fare?
In un mondo ,che appare ogni giorno sempre più carente di umanità, è davvero così difficile "sognare gli altri" come ora non sono?
A conclusione di uno scritto di Danilo Dolci, il triestino che combatté a suo modo l'ingiustizia nella Sicilia anni '50, si legge : CIASCUNO CRESCE SOLO SE SOGNATO.
Ma noi, probabilmente, nel nostro piccolo orto concluso,è da parecchio che abbiamo smesso di sognare.
E forse neanche lo sappiamo.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)