Dmitrij Medvedev e Vladimir Putin
A poco più di un mese dalle Presidenziali, la percentuale di elettori russi intenzionata a votare per Vladimir Putin scende sotto il 50% : per il premier tre punti percentuali in meno dalla scorsa settimana, e trend invertito rispetto a quella precedente. Mentre restano stabili i consensi per il comunista Gennadij Zjuganov (11%) e per il nazionalista Vladimir Zhirinovskij (9%), salgono quelli per il socialdemocratico Sergej Mironov (dal 4 al 6 per cento) e per l’indipendente Mikhail Prokhorov (dal 2 al 4 per cento).
L’inversione del trend delle ultime settimane, che dava Putin in crescita nei sondaggi, ha fatto emergere dal granitico staff del premier russo un certo nervosismo: forse il timore di ritrovarsi ad un ballottaggio che potrebbe nascondere non poche insidie ha portato Stanislav Govorukhin, capo del comitato elettorale di Putin, a dichiarare che il presidente Medvedev non sta facendo abbastanza per sostenere il candidato di Russia Unita.
In un’intervista rilasciata al quotidiano Izvestija, Govorukhin dice di non vedere alcun ruolo attivo di Medvedev in questa campagna elettorale, e di essere stupito di ciò, poiché “stiamo parlando della stessa persona che ha offerto a Putin la candidatura presidenziale“. “Vorrei chiedergli il motivo di questo comportamento”, ha concluso Govorukhin.
E’ probabile che, oltre ai sondaggi negativi, a provocare questa reazione di Govorukhin siano state anche le parole dello stesso Medvedev nell’intervento tenuto il 25 gennaio all’Università Statale di Mosca. In quell’occasione il presidente russo aveva indicato la delusione per la sua mancata candidatura come una delle possibili cause delle manifestazioni di dissenso seguite alle elezioni politiche di dicembre, e non aveva escluso perciò una sua futura ricandidatura. Medvedev aveva inoltre ammesso l’esistenza di forme di censura sulle Tv statali contro le forze d’opposizione, auspicando la nascita in Russia di media indipendenti.
L’ufficio stampa del Cremlino non ha voluto commentare le dichiarazioni di Govorukhin, mentre immediata è arrivata la presa di distanze di Dmitrij Peskov, che attraverso il suo portavoce ha sottolineato come Medvedev abbia già fornito un ampio sostegno alla campagna elettorale del premier russo.
Tra le critiche giunte dagli altri candidati, quella di Zhirinovskij stupisce per l’insolito tono moderato: “Ricordo a Govorukhin che il presidente, per legge, non può sostenere alcuna forza politica. Stiamo parlando del presidente della Russia intera, non della sola Russia Unita”.
In effetti, Medvedev ha tenuto negli ultimi mesi un ruolo istituzionale e decisamente super partes, a cominciare dalla sera della disfatta elettorale del 4 dicembre: nella sede di Russia Unita, mentre le telecamere della tv russa indugiavano sui volti affranti dei vari Putin, Gryzlov e Matvienko, il presidente si mostrava ai giornalisti sorridente e tranquillo nel definire quel risultato elettorale un rafforzamento della democrazia russa.