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Meet the Fangs

Creato il 25 aprile 2012 da Kurtelling
Meet the FangsProprio pochi giorni fa siamo venuti a sapere che The Family Fang, potrebbe essere il prossimo film che vedrà la luce tramite la Blossom Films, casa di produzione di Nicole, e potrebbe accadere ben presto. Le riprese dell'adattamento del romanzo di Kevin Wilson, dovrebbero svolgersi proprio a Nashville, dove Nicole vive. Oggi il nostro utente elocin, direttamente dal nostro fans forum, ci propone la sua recensione del romanzo originale, non pubblicato ancora in Italia!
Meet the FangsThe Family Fang è una commedia. Una storia ben costruita, ricchissima di avvenimenti, e brillante. La vicenda è ambientata ai giorni nostri e dunque ritroviamo disseminati in essa molteplici riferimenti ad una modernità che conosciamo così bene, ma nella quale forse fatichiamo a ritrovare valori e riflessioni legate ai valori più profondi della nostra esistenza. E' centrale nel romanzo una riflessione sul mondo dell'arte, del cinema e dello spettacolo, rispetto a cosa significhi essere un artista e dove arrivano i limiti dell'espressione di sé. La narrazione è frammentata in episodi relative a vicende presenti e passati che si alternano intrecciandosi in una struttura a puzzle che permette man mano che si procede con la lettura, di conoscere sempre più approfonditamente i componenti di questa famiglia. Non si può dire di conoscerli veramente fino alle ultime pagine del romanzo. 
La famiglia Fang è decisamente anomala. Quasi surreale. Eppure nel rapporto genitori-figli così simile a tante altre. Caleb e Camille, il padre e la madre sono peformer. Non sono solo attori, non solo provocatori, non solo pittori o scultori. Sono Artisti che rifiutano l'arte tradizionale, quella 'da manuale', a favore di forme espressive sperimentali che si concretizzano in performance, happening per le strade, centri commerciali ed altri e più disparati luoghi. Lo scopo di questa stranissima attività sembra essere quello di voler osservare e scoprire fin dove l'uomo può arrivare, se privato degli schemi e delle tacite dinamiche imposte dalla società del giorno d'oggi. I Fang vogliono provocare e scandalizzare, per innescare un processo introspettivo nello spettatore – ed in questo caso anche nel lettore – . Insomma vogliono fare Arte. E cosa è l'arte?(Questa è uno dei temi più forti del romanzo). I Fang sono piuttosto conosciuti nel mondo dell'arte contemporanea, ed i loro eventi, immancabilmente immortalati da una videocamera portatili si trasformano in installazioni nei musei d'avanguardia. Tutti sembrano ammirarli ed apprezzare il loro slancio innovativo. Tutti tranne i loro due figli. Annie e Buster, conosciuti dal pubblico come Child A, e Child B, seppur nati in un tale assurdo contesto, non tardano a rifiutare ed opporsi al lavoro e alla filosofia di vita dei loro genitori. Fin dalla nascita, volenti o nolenti, sono stati catapultati nello stravagante mondo delle performance, diventando così parte attiva dei bizzarri esperimenti sociologici dei genitori. Con il loro supporto, i Fang diventano 'La Family Fang'.
Meet the FangsCamille e Caleb amano i loro figli più di ogni altra cosa. E una volta genitori la loro attività si fa ancora più intensa: ora i Fang vogliono provare che, al contrario di quanto un guru dell'arte performativa diceva “kids kill art”, i figli possono solo migliorare un artista ed il suo modo di esprimersi. Come a dire “la vera forza è nella famiglia”. Tuttavia, dopo anni di momenti imbarazzanti, dopo una infanzia all'insegna dell'assurdo, alla ricerca di una propria individualità privata e di un proprio personale mezzo di espressione, i due fratelli decidono di andarsene. E così Annie si dà al cinema, diventando un'attrice piuttosto di successo e riconosciuta soprattutto nel circuito dei film indie, mentre Buster diventa scrittore. Il futuro non serba però solo successi ai i due, che non tardano infatti a scontrarsi con le difficoltà della vita e di un mondo che sembra forse più assurdo e contraddittorio del loro nido di infanzia. Annie viene travolta dal peso di progetti cinematografici sbagliati, dalle riviste spazzatura e dalla dipendenza da alcolici – apparentemente sembra l'unica ancora di salvezza di un industria piena di avvoltoi e calcolatori dello starsystem. Buster si scontra con la propria mediocrità, con due romanzi di scarsissimo successo ed un incidente che lo priva di qualche dente e dell'utilizzo dell'occhio sinistro. E così, momentaneamente destabilizzati dal mondo moderno i piccoli di casa Fang, ormai cresciuti, si ritrovano a dover tornare alla protezione della casa da cui fuggirono e, dopo anni di lontananza, la famiglia Fang torna inaspettatamente a ricompattarsi. Ma come reagiranno Annie e Buster nel rivestire i panni di Child A e Child B dopo tutto questo tempo? Come risponderanno alla visione alternativa del 'fare arte alla Fang', che Caleb e Camille non sembrano voler abbandonare? “We're a family again. This is what we do. This is what Fangs do. We make strange and memorable things.” questo è il motto dei Fang.
I dubbi, gli scontri e le riflessioni a seguito di questa reunion, per quanto possono bastare, vengono stravolti dall'ennesimo scandalo dei genitori: Caleb e Camille scompaiono improvvisamente. Si tratta soltanto di una peformance, oppure si nasconde qualcosa di più serio e fossero addirittura morti? Lo scopriranno i fratelli, che nel tentativo di risolvere l'enigma della scomparsa dei genitori, ripercorreranno le tappe della loro infanzia, scoprendo aspetti del loro passato fino a quel momento ignoti, riflettendo su cosa significa essere una famiglia e come reagire alle disgrazie della vita.
Meet the FangsLa storia è in pratica quella dei due fratelli. Sono loro a rivestire una posizione centrale nel romanzo, mentre i genitori restano nel background, da contorno nella crescita dei loro figli. Gli unici momenti in cui Caleb e Camille sono al centro della scena, sono quelli in cui avvengono le assurde performance che li hanno resi famosi. E ce ne sono parecchie. Divertentissime, assurde davvero geniali! Immagino che non potranno mancare nel film; dunque dobbiamo aspettarci Nicole in situazioni davvero insolite. Camille quindi sarà un supporing role sicuramente (a meno che non facciano parecchie e sostanziali variazioni). Devo ammettere che non è semplice farne un ritratto perché non le è dedicato tanto spazio, ne tanto meno ampie descrizioni. Camille era una studentessa di arte quando si innamorò di Caleb, che in accademia, insegnava. Dimostrava una particolare predisposizione per la pittura, per le arti figurative, ma per amore di Caleb rinuncia al suo talento ed aderisce anima e corpo alla sua visione artistica sovversiva. (anche se di nascosto dal marito dipingerà nel corso degli anni diverse tele, che non mancano di stranezza). E' una madre amorevole, ama i suoi figli più di ogni altra cosa ed è attenta alla loro educazione. Vuole che crescano con degli ideali, che sappiano guardare al mondo da una posizione privilegiata, quella dell'artista, per metterli in guardia dall'ipocrisia del costrutti sociali. Come Caleb è alternativa. E' piuttosto pacata e complice del marito. Lei ed il marito sono una coppia affiatatissima, davvero un anima in due corpi, quindi spero che nel film venga scelto qualcuno con cui Nicole faccia scintille!
Più che i dialoghi, credo che siano davvero interessanti le vicende, i fatti che si svolgono. E pertanto credo che questo romanzo si presti molto ad un riadattamento cinematografico appunto perché è molto “visivo”. Sarà sicuramente ricco di scene e location diverse, ma tutte molto “americane”, molto moderne e quindi molto familiari al pubblico. Quando avviene la reunion della famiglia Caleb ha 65 anni. E calcolando Camille potrebbe essere sui 55-60 ed i figli, avuti abbastanza presto, sui 30-35..comunque la metà delle scene raccontano episodi dell'infanzia di Annie e Buster. Insomma dobbiamo aspettarci una versione giovane e più invecchiata di Nicole.
Il personaggio di Nicole mi è sembrato sinceramente un po' anonimo, ma non è detto che non possa essere trasformato in qualcosa di grottesco. Sì sa che quando Nicole crea dei personaggi, riesce a tirare fuori cose straordinarie (vedi la Charlotte di The Paperboy)...quindi mi fido del suo talento. Il romanzo mi è piaciuto molto. Ed è interessante perché offre alcuni spunti di riflessione piuttosto significativi. Adatto alla politica della Blossom Films quindi... io personalmente direi: Pollice su!

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