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Meet the World

Creato il 26 luglio 2011 da Powltheowl @Paul_The_Owl

Nell’articolo di Capitan America avevo bubolato che il personaggio del fumetti fosse nato come strumento di propaganda politica nella II Guerra Mondiale e di come l’immagine del brand America avesse perso punti agli occhi di diversi Paesi del Mondo.

Vi bubolo oggi una vecchia campagna del 2005 del magazine portoghese Grande Reportagem.

“Meet the World”, questo il nome della campagna, nasce dall’idea di Icaro Doria dell’agenzia FCB Publicidade per promuovere la rivista Grande Reportagem, ” i suoi approfondimenti, e il giornalismo d’inchiesta su temi di reale importanza per il Mondo”.

Icaro Doria ha così analizzato i dati di Amnesty International e ONU ed ha ridato significato alle bandiere di 7 Stati del Mondo. Il risultato è una lettura critica, cinica e allo stesso tempo ironica delle politiche di quei 7 Paesi.

Originariamente nata come campagna di affissioni, Meet the World, si sviluppò tramite un account mail fake, tale Gollar Charung diplomatico Norvegese, che diede origine ad una vera e propria catena di Sant’Antonio.

Nella catena le immagini non venivano presentate come immagini pubblicitarie, ma come arte o “Political Statement” nominate per vincere il Nobel al “Nobel Prize of Political Marketing”, premio di fantasia inventato da FCB Publicidade.

Meet the World fece il giro del mondo e un premio l’agenzia se lo aggiudicò sul serio: l’oro ai One Show Awards.

Alle originali 7 bandiere di Meet the World (USA, Brasile, Cina, Colombia, Somalia, Burkina Faso e Angola) vennero successivamente aggiunte quella dell’Unione Europea e, con il contributo degli utenti, quelle di Indonesia, Vietnam e Canada

Ecco le bandiere di Meet the World:

Meet the World

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