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Memories of Matsuko

Creato il 30 gennaio 2012 da Automaticjoy
Memories of Matsuko
Sho, giovane musicista fallito dalla vita disordinata, viene incaricato dal padre di svuotare la casa della zia Matsuko, che non ha mai incontrato e che è stata trovata assassinata pochi giorni prima. Mentre sistema le cose appartenute alla donna, Sho scopre a poco a poco, in un lungo flashback, la vita disastrata di quella sconosciuta parente.
Tetsuya Nakashima porta in scena un melodramma in cui, per farla breve, va tutto male. La biografia della bella Matsuko, il cui solo desiderio è di essere amata, è un susseguirsi di mazzate una peggio dell'altra. Per tutta la vita la donna, psicologicamente plasmata da una carenza di affetto paterno, cerca un uomo che risponda "okaeri" (bentornata) al suo "tadaima" (sono a casa), imbattendosi invece in una lunga sfilza di bastardi patentati.
Perfetta incarnazione del proverbio giapponese Cadi sette volte, rialzati otto, Matsuko torna in piedi dopo ognuno degli ostacoli in cui si imbatte. È inoltre esempio, in chiave attuale, della donna giapponese per cui la sopportazione è un valore, modello culturale discutibile ma che innegabilmente è stato parte della cultura nipponica per secoli.
Nonostante le premesse e una durata leggermente sopra le due ore, Memories of Matsuko non annoia e non si trasforma in un patetico polpettone grazie a una brillante scelta registica: Nakashima utilizza infatti un registro originalissimo, mettendo in scena un film solare, esageratamente colorato, pieno di fiori e grafica digitale in stile Disney, che ricorda vagamente un videoclip.
Una facile associazione è quella con Il favoloso mondo di Amélie, altrettanto pieno di forza immaginativa: Matsuko è, in un certo senso, erede della fantasia dell'eroina indimenticabile di Jeunet, con la sfortuna di non vivere in quella fucina dell'amore che è Parigi.
Le numerose parti cantate, spesso comprensive di coreografia, sono utilizzate come espediente narrativo per mostrare, nel breve tempo della canzone, interi episodi della vita della protagonista, senza banalizzarli o renderli pedanti.
Vera gemma del film è la squisita interpretazione della protagonista, la splendida Miki Nakatani, meravigliosamente espressiva nelle scene divertenti (quelle iniziali, con le esilaranti smorfie per far ridere il padre) e intensa in quelle drammatiche. Il suo è anche l'unico personaggio a tutto tondo del film, mentre gli altri sono spesso volutamente bidimensionali, dominati da un unico sentimento o da una sola motivazione.
In conclusione, Memories of Matsuko è un bellissimo film in cui la tecnica esalta la narrazione, e le sperimentazioni aggiungono quel tocco in più che ne fa un'opera originale ed emozionante. Il regista si è premurato di creare un'eroina che è impossibile non amare e di immergerla in una vicenda così cupa da far piangere a fiumi più di uno spettatore (me compresa). Bravo.
Voto: 8 Memories of Matsuko

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