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Mentre in California il divieto ai matrimoni gay viene giudicato incostituzionale, in Italia si rischiano denunce e multe per semplici baci sulla spiaggia

Da Matteonicolabottino
Mentre in California il divieto ai matrimoni gay viene giudicato incostituzionale, in Italia si rischiano denunce e multe per semplici baci sulla spiaggiaNegli Stati Uniti di Barack Obama si riaccende il dibattito sul diritto al matrimonio per le coppie omosessuali. Proprio ieri, giovedì 5 agosto 2010, un giudice distrettuale della California, Vaughn R. Walker, ha stabilito che  proibire i matrimoni tra persone dello stesso sesso è incostituzionale, sovvertendo così il risultato di un referendum popolare del 2008, noto come Proposition 8, che metteva al bando le nozze tra omosessuali nello Stato della California. Secondo il giudice, infatti, vietare l'accesso al matrimonio a gay e lesbiche costituisce un atto discriminatorio e viola il 14esimo emendamento della Costituzione che garantisce l'eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.La notizia della sentenza è stato ovviamente motivo di festa per tutta la comunità lgbt californiana e per le  numerose celebrità di Hollywood, sia che gay che eterosessuali, che nei mesi scorsi si erano battuti contro il divieto ai matrimoni gay in California. Soddisfazione anche per il governatore dello Stato, Arnold Schwarzenegger, e per il sindaco di Los Angeles, Antonio Villaraigosa. Ma la strada per l'uguaglianza e la parità di diritti è ancora lunga: conservatori e comunità religiose hanno subito espresso la volontà di presentare ricorso e di voler arrivare fino al tribunale di ultima istanza negli Stati Uniti, la Corte Suprema di Washington, dove per altro i matrimoni tra persone dello stesso sesso vengono regolarmente celebrati dal marzo di quest'anno.Mentre in California il divieto ai matrimoni gay viene giudicato incostituzionale, in Italia si rischiano denunce e multe per semplici baci sulla spiaggiaIn occasione della sentenza californiana Paolo Patané, Presidente di Arcigay, ha ricordato che l'Italia, "insieme alla Grecia, è l'unica nazione a non riconoscere diritti alle coppie dello stesso sesso e rappresentiamo un'eccezione in Europa e tra i paesi avanzati. La discriminazione che impedisce alle coppie omosessuali di accedere all'istituto del matrimonio è tanto inaccettabile quanto assurda per uno stato di diritto che ha tra i suoi valori fondati l'uguaglianza e la libertà dei suoi cittadini. La Corte Costituzionale italiana ha recentemente affermato lo stesso concetto, impegnando il Parlamento ad affrontare e risolvere le discriminazioni che affliggono le persone omosessuali".
Nel nostro Paese, oltre ad una legge che tuteli le unioni omosessuali, non è ancora stata approvata una legge contro l'omofobia, da tempo ferma in Parlamento, e intanto anche quest'estate numerosi episodi a sfondo omofobico si susseguono a livello nazionale: dal divieto ad un omosessuale di donare il sangue a Milano, alle aggressioni avvenute a Trento e a Pesaro, fino alle reazioni spropositate di bagnanti e bagnini di fronte a innocenti baci gay sulle spiagge della storicamente gayfriendly Torre del Lago, in Versiglia, e di Poetto, in Sardegna.
Purtroppo l'Italia, complici la politica e le istituzioni, continua a non essere un Paese per gay....

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