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Mercati, Mercatini e Pop Up Mall

Creato il 04 marzo 2014 da Morgatta @morgatta

Sembra quasi assurdo che, mentre il mondo va avanti, i trend strizzino l’occhio ai momenti che furono, pescando dal passato più passato per lanciare nuove mode e rilanciare vecchi usi e costumi. Così, mentre quintali di negozi e botteghe storiche chiudono i battenti distrutti dalla crisi e dalla pressione fiscale, tornano in auge mercati&mercatini promotori dell’artigianalità e dell’ingegno creativo. Mentre tutto sta fermo, ecco apparire rapidi, mutevoli ed itineranti pop-up stores, negozi a tempo determinato che cambiano sede e forma continuamente. Nella capitale del Regno Unito di mercati non ne sono mai mancati, ma ogni volta c’è qualcosa di nuovo da guardare e da scoprire…Columbia-Road-Flower-Market-ViewCome il Flower Maket di Columbia Road. Alla domenica il quartiere di Shoreditch si riempie di fiori…e di gente. Mentre cercavo di raggiungere la via, persa tra le strade piene di case dai mattoncini rossi e porte colorate (tutte molto simili tra l’altro), vedevo venirmi incontro gruppi di persone corredate da incarti pieni di fiori: non solo li guardano, ma li comprano anche!!! In effetti, davanti ad una distesa del genere, viene veramente voglia di collezionare mazzetti multicolor…IMG_8369 IMG_8371flower-market-maggioChi non desidera i fiori, può sempre infilarsi nei negozi e piccoli laboratori che costeggiano la strada, delle chicche che spaziano dalle stampe artistiche alle prese da cucina, sempre con quello stile deliziosamente europeo. Perdersi nei vicoli e scoprire vecchi garage che diventano negozi vintage, finestrelle dalle quali spuntano venditori di caffè e cinnamon rolls, o imbattersi in gruppi musicali che somigliano a quelli degli Aristogatti (compreso il suonatore di bidoni della spazzatura). Insomma, io un giro lì ve lo suggerisco caldamente (tutte le domeniche, dalle 9 fino alle 16).IMG_8377

Un altro posto nel quale mi ero ripromessa di tornare e al quale sono stata in pellegrinaggio è lo Spitalfields Market. Proprio in questa sede, ormai 11 anni fa, ho fatto la mia prima sfilata durante l’Alternative Fashion Week (mica potevo farla alla fashion week tradizionale?!?). E devo ammettere che, in dieci anni, di cose ne sono cambiate tantissime, a partire dal quartiere: spariti i cantieri, sono rimasti i palazzi; le strade si sono sistemate ed il mercato non sembra più un polveroso grande magazzino abbandonato…

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Il tutto è molto più ordinato rispetto a come lo ricordavo, comprese le grosse catene di bar e ristoranti che hanno sostituito i vecchi banchi alimentari. I negozietti che riemepiono i fondi del perimetro sono curati, personalizzati ma hanno un qualcosa di “dozzinale” e poco originale, molto turistici (o almeno questa è l’impressione che mi fanno). Meglio girovagare tra i banchi, dove il Cappellaio Matto ed il Gioielliere delle Posate fanno colore e folklore insieme all’omino dei bomboloni fritti ripieni di marmellata (nominati “Jammin”) che come cartellino sfoggiano Bob Marley ;)
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Vintage, vecchio e nuovo si fondono nell’aria insieme ai profumi della cucina indiana, africana e nord europea. Un mix di sapori, colori, tradizione ed innovazione. Ma il bello dei mercati è proprio questa varietà che si palesa davanti agli occhi dei curiosi, passando allegramente dall’artigianato hand made fino al negozio super-lucido brand innovativo. Qualcosa vi rimarrà comunque attaccato alle mani
;)
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Il pellegrinaggio è proseguito alla scoperta di un altro luogo di cui ho sempre parlato durante le mie classi di “Pop Up Store Retail” ma che non avevo mai visto dal vivo. Si tratta di Boxpark, il primo ed unico Pop Up Mall costruito esclusivamente da container. I pop up store sono negozi-evento a tempo determinato che hanno la peculiarità di cambiare spesso location, aprendo e chiudendo continuamente. L’idea di questo “mall” è quella di avere delle soluzioni fisse per brand mobili, ovvero intercambiare i negozi offrendo spazi (container) in affitto anche per periodi molto brevi. Questa aggregazione di container neri posti su due piani si integra bene con l’area urbana nella quale è stato inserito (sempre nell’East End, quartiere di Shoreditch).
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I negozi al piano di sotto spaziano dai brand di abbigliamento, all’oggettistica, ai vini…La cosa interessante è la personalizzazione di ogni “store”, che in uno spazio limitato come quello di un container sono riusciti comunque a trasmettere la propria identità ed immagine attraverso allestimenti curati e ad hoc. 
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Al piano di sopra bar e cafè offrono la possibilità di intrattenersi (c’è anche il caffè del Times che sfoggia una superfighissima carta da parati personalizzata) ed i calendario degli eventi è ricco di avvenimenti musicali e non solo (come dico sempre durante le mie lezioni, “un pop up store senza eventi non ha ragione di esistere”).
;)
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A meritare una visita speciale, fosse solo per vedere l’allestimento azzeccato ed il commesso-sosia di Willy il Principe di Bel Air, è il pop up store della Nike al primo piano…davvero interessante!!! 
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Questi i miei suggerimenti londinesi. Se vi piacciono i mercati e siete a caccia di qualcosa di nostrano ed originale, vi invito al prossimo Mercantile, il 15 marzo al Surfer Joe a Livorno. Se non vi ricordate cos’è, potete rileggervelo QUI! E a voi, piacciono i mercati? Ci girate volentieri o vi confondete (come spesso accade a me)?



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