Magazine Diario personale

Mercati virtuali

Creato il 18 aprile 2013 da Oggimordo @OggiMordo
Il vantaggio di avere avuto l'iPhone per penultima al mondo ha i suoi bei vantaggi: non ho dovuto cercare le App più ficherrime del mondo, c'è qualcuno che lo ha già fatto per me.
Qualche mese dopo l'iPhone, Eight Biscuit ha scritto questo post, come si dice, a fagiolo, e io ho semplicemente scaricato tutto, valutato quello che mi interessava di più e deciso se mantenere o cancellare.
Occhei, lo ammetto, ho alcune icone sul desktop del'iPhone di cui faccio fatica a ricordare l'uso. E non trovo mai una buona occasione per appiccicare sulla faccia di qualcuno una faccia da gattino con Catwang.
Già, le foto. Una delle cose che mi faceva sentire menomata senza lo smartphone, era la possibilità di non poter condividere foto. Non di me stessa, nello specifico, ma generiche, della mia vita,  dei paesaggi, delle porcate che si vedono in metro, dei posti che frequento, dei bicchieri pieni di vino in controluce...
Quindi la prima cosa che mi sono fatta è un account su Instagram.
Poi mi sono resa conto che per fare delle belle foto devi:
A) avere una vita da fotografare. E forse, io non ce l'ho. Non ho mercatini colorati sotto casa, non partecipo a feste glamour, non ho neonati da ritrarre, nemmeno un cane. Sabato ho cercato di fotografare il Cavaliere Impavido che testava materassi, ma sembrava solo un adulto che dormiva su letti fatti male. Allora ho fatto una foto a noi due su un letto in vetrina, perché la sensazione era stranissima, ma la luce era sbagliata per cui ho fotografato la casa di fronte al negozio. Nemmeno il Brianza style riesco a riprodurre.
B) avere l'ispirazione. E io comincio a chiedermi se non riesco a vedere il bello del mondo, perché non vedo motivo di fare foto. In più, mi vergogno a fotografare la ggente in giro per strada o in metro. Perché se mi chiedessero perché le fotografo, dovrei rispondere la verità, tipo: "Per mandare la foto a scarpedemerda".
C) essere capace di fare le foto. E io, a quanto pare, non lo sono. Le mie foto fanno mediamente tutte schifo.
Ergo, credo di avere pubblicato meno di 10 foto in cinque mesi.
Ma non importa, perché la mia ossessione è diventata un'altra: DePop.
Prima che io ci arrivassi si chiamava Garage e mi fa piacere che sia una app nata in Italia, da quell fucina di idee che è H-farm, una delle cose che funzionano in Italia.
Che cos'è? Uso le parole di un altro: "DePop è una app nata per permettere alle fashion blogger di disfarsi della roba che non mettono".
Semplificando al massimo, è uno spazio dove si può vendere la propria usata (ma anche nuova). Una specie di Ebay più piccolo, senza tutte le sovrastrutture di pagamento, feedback, descrizione articolata. Spero di non offendere nessuno con questa descrizione. E' semplice, immediato: faccio una foto con l'iPhone a quello che voglio vendere, stabilisco un prezzo e lo pubblico. Vedo qualcosa che mi piace, contatto il venditore e lo compro. TAAAC.
La maggior parte della merce è abbigliamento e accessori (da donna, devo precisarlo?), poco design e arredamento, pochissima cosmetica.
Ci sono privati e (pochi) negozi/professionisti.
C'è gente che vuole solo svuotare l'armadio e buyer che probabilmente acquistano a prezzi di favore per poi rivendere con un margine minimo. Ci sono truffatori professionisti.
C'è di tutto, insomma.
Io ho impostato una serie di ricerche automatiche e una volta alla settimana le faccio girare per vedere se è uscito qualche nuovo articolo.
Ma prima che vi inoltriate in questo terreno sconosciuto, perché lo so che vi state già fiondando sull' AppStore piccole menti bacate, vi devo dare un paio di avvertimenti.
Comprare è molto più facile che vendere.
Non avevo ancora lontanamente pensato a cosa mettere in vendita, e già avevo fatto degli acquisti.
Mi sono accaparrata un cerchietto di Miu Miu della collezione PE 1200 avanti cristo, tutto sberluccicoso, ma che non poteva assssssoultamente mancare sulla mia testolina. La prima volta che l'ho indossato ho avuto un attacco di sinusite potente con conseguente malditesta, e non potevo nemmeno specchiarmi perché lo sberluccichio mi faceva aumentare il dolore. Sfortunatamente ero ospite da amici, con il cerchietto che sorreggeva tutto il capellame e non potevo toglierlo, insomma una tragedia. Ma quanto lo amoh!

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Cerchietto Miu Miu: 18€ - prezzo originale: troppo


Poi una collana di Marni che sognavo da quando conosco LaZitella. Quando l'ho vista addosso a lei la prima volta è diventata la mia regina di stile e ora che ho una collana come lei mi sento più vicina alla sua capacità di creare gli outfit (sono chilometri far away, ma lasciatemi sognare). Adoro le collane e i bracciali di Marni, ma sono brianzola e non spenderei nemmeno 100€ su Yoox per un gioiello di una stagione fa, no grazie.
Invece lei mi è costata solo 25€.
Non chiedetemi chi sia quella pazza che l'ha venduta, dall'idea che mi sono fatta una ragazza molto giovane che si mangerà le mani nei secolideisecoliamen appena si accorgerà dell'errore.

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Collana Marni: 25€ - prezzo originale: troppo


Infine, un Aquacream di Make Up For Ever colore Vert emeraud (anche se per me è più prato che smeraldo) che mi sta dando un sacco di soddisfazioni. Nuovo, intonso.La venditrice in questo caso ha osato l'acquisto ma non l'indosso e me l'ha spedito benedicendomi "Spero che te lo godrai più di quanto avrei fatto io". L'ho trovata tenera. Comunqe sì, me lo sto godendo. E' un colore di stagione e sull'occhio vede/marrone fa faville.Ed è pieno. Sono andata sul sicutro perchè ho già altri colori e conosco coprenza e tenuta. Non è facilissimo da stendere perché si asciuga subito, quindi va sfumato velocemente e con precisione. Oppure fate come me e stendete al meglio delle vostre possibilità, poi cercate di correggere con i colori neutri della Naked.
Se ora siete invidiose lo trovate da Sephora.

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Acquacream Make Up For Ever: 10€ - prezzo originale 24,5€


Facendo una rapida somma, ho speso più di 50€ prima ancora di avere venduto qualcosa.
Non vi posto il mio Depop perché non credereste alla quantità di cose rosa che c'è nel mio armadio e di oggetti romanticosi di cui voglio sbarazzarmi prima di andarmene di casa. Potreste cambiare idea sulla mia stonzaggine. Scherzo, mi trovate sotto k_east e tratto su qualsiasi prezzo, il mio scopo è non dover inscatolare queste cose quando me ne andrò.
Comprare è facile, ma bisogna stare attenti.
Le vere occasioni sono rare, le fregature dietro l'angolo.
Basta un po' di buon senso.
Tutti vorremmo una Peekaboo (vero che la vorremmo tutti?) a 200€, ma non vi viene il sospetto che se uno ne mette in vendita 10 e dice "contattatemi per altri colori" c'è qualcosa che non quadra? Quanti buyer ci possono essere? Chi mai riceve in regalo sei borse Tod's e le vuole svendere?
La buona fede è alla base della transazione (o del baratto), ma ci vuole un po' di attenzione. Sui monili, bigiotteria, pezzi che costano poco-ma-non-troppo, fatevi un giro nei negozi o su internet, alcuni sono solo paccottiglia che trovate dappertutto a meno.
Una volta riconosciuti i truffatori professionisti (che la community in qualche modo autoelimina mettendoli alla gogna, alcune volte si arriva alle denunce) che vendono falsi spacciandoli per veri, dovrete applicarvi per trovare delle vere occasioni, o quelle che ritenete tali. Siate coscienti però che, se c'era un'occasione, è appana stata venduta.
Le buone occasioni le riconoscete 10 minuti dopo che sono state vendute. E' una delle regole di Murphy applicata a DePop.
DePop offre anche un'interessante spaccato della società (femminile) italiana:
- siamo un popolo di zariste. Zara, una stagione e via. Zara, e la coscienza non ti morde. Il 50% di quello che  trovate è Zara della stagione scorsa. A metà prezzo, certo, ma è Zara. Sai che affare.
- il signor Jeffrey Campbell dovrebbe farsi un profilo e riflettere sulle sue opere. Per intenderci, sono quelle scarpe super zappate che circolano da qualche mese, dal gusto puttana-dell'est-innestata-con-hipster, le definirei. Tutte le vogliono, tutte le comprano, ma non hanno il coraggio di indossarle, ergo le rivendono.
- non avete idea di quante volte l'aggettivo "delizioso" possa essere accostato a un capo di jersey o a una ballerina pieghevole. Scordatevi le virgole. E l'abuso sporpositato dei punti esclamativi a cui sarete sottoposte. Deliziosoooo!!! pulloveeer!!! sintetico 100%!!! di H&m!!! Esticazzi, mi viene da dire.
- le vere creative si riconoscono anche qui. parolesantels scrive descrizioni che ve le raccomando, andrebbe seguita solo per quelle. Le mie sono in stile tipo militare, invitanti come una confezione di caramelle vuota. Altre fanno foto che io, per i problemi di cui sopra, mi sogno.
- il fake è autorizzato. Borsa in stile Peekabo. Marni inspired. (Inspired da chi, dico io?). Replica fatta a mano da artigiano. Non c'è proprio vergogna, ma almeno la trasparenza verso chi compra.
- litigiosità se ne trova a pacchi, soprattutto da parte dei codapaglisti che vengono scoperti. Io ho dialogato solo con persone educate, ma capita di leggere che quando qualcuno lancia dei messaggi generici tipo "fate attenzione, alcune cose si trovano dai cinesi a molto meno" partono scariche di insulti. Gente facciaculata che risponde "l'oggetto è mio e faccio il prezzo che voglio io". E chi ti ha chiesto qualcosa?
- ci sono anche le sagge però. Quelle che che sostengono che " con DePop ti fai la paghetta, non gli affari" e che cercano di mantenere la pace e l'armonia e l'onestà. Peace&Love sorelle, il mondo ha bisogno di gente come voi.
- "vintage" è un concetto applicato a cazzo. Molte volte andrebbe sostituito con "vecchio" e basta. Che io sappia, si usa solo per capi di almeno 30 anni fa. Invece gli anni '90 a quanto pare sono vintage.
...
... ... ...
Vado un attimo a cercare di riprendermi e torno.
Non sono la massima esperta, ma se avete delle domande o delle esperienze da condividere mentre state già scrollando le foto (io vi vedo) siamo tutte qui!

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