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Creato il 06 febbraio 2015 da Ilnazionale @ilNazionale

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5 FEBBRAIO – Alle ore 23 di lunedì 2 febbraio Big Ben ha detto stop ed anche su questa finestra invernale di calciomercato è calato il tanto atteso sipario. Oddio, più che di mercato si dovrebbe parlare di “mercatino”, visto che di colpi veri e propri se ne sono visti gran pochi e le trattative sono state quasi tutte improntate al prestito corredato dall’oramai consueto diritto/obbligo di riscatto. In mezzo a tutto questo non è poi mancata la consueta sequenza di affari andati in fumo sul più bello, che se non altro hanno messo sul piatto quel pizzico di pepe in più che non guasta mai. Prima di addentrarci in quelli che sono stati i movimenti di casa Hellas è giusto però fare un piccolo passo indietro e soffermarsi sulla sconfitta di domenica scorsa contro il Palermo. Ancora una volta gli uomini di Mandorlini sono rientrati negli spogliatoi a mani vuote, è non è la prima volta che succede in questa alterna e tribolata stagione. I gialloblù forse non meritavano la sconfitta tuttavia credo sia giusto ammettere che i tre punti siano andati alla squadra che ha cercato con maggior convinzione la vittoria. Ecco, il punto probabilmente è proprio questo, perché anche sul rettangolo verde del “Renzo Barbera” la squadra veronese, dopo aver disputato un discreto primo tempo – terminato sul risultato di uno a uno – si è inspiegabilmente “seduta” nella seconda frazione di gara, arretrando sensibilmente il baricentro del proprio gioco e dando la netta impressione di accontentarsi del risultato di parità. Di parere diametralmente opposto è stato invece il tecnico rosanero Beppe Iachini che ha inserito il terzo attaccante con il dichiarato obiettivo di puntare al successo pieno. La fortuna si sa premia gli audaci e alla fine il Palermo, grazie proprio alla rete del subentrato Belotti, ha messo in cascina altri tre punti che lo proiettano nelle zone nobili della classifica. Un atteggiamento, quello scaligero, oltremisura rinunciatario che alla fine ha giustamente premiato i padroni di casa e lasciato letteralmente a bocca a asciutta i giocatori gialloblù. Un vero peccato perché sono convinto che con la giusta dose di spregiudicatezza si sarebbe potuto evitare il risultato negativo e portare a casa qualche punto. Al triplice fischio di Tommasi – il direttore di gara vicentino ha lasciato ancora una volta a desiderare, come spesso succede quando incrocia l’Hellas – il pensiero di tutto l’ambiente si è poi velocemente spostato al calciomercato, che da lì a poche ore avrebbe chiuso definitivamente i suoi battenti. L’auspicio dei tifosi scaligeri era quello di assistere a qualche colpo ben assestato da parte della società, così da poter tranquillamente navigare verso il porto sicuro della salvezza. Attese purtroppo deluse perché, a parte l’approdo in riva all’Adige di Eros Pisano dal Palermo – al quale vanno aggiunti gli arrivi di Leandro Greco dal Genoa e del brasiliano Fernandinho dal Gremio – non si sono certo visti altri colpi degni di tal nome. Del resto con il portafoglio vuoto – l’input del presidente Setti era quello di non spendere un euro – per il malcapitato Sean Sogliano in tutta onestà non restava molto da fare. A dire la verità suona un po’ strano questo imprevisto “dietro front” dopo i primi proclami di continua e progressiva crescita dell’ambizioso imprenditore carpigiano, ma tant’è. La sostanza – o cruda realtà se così la vogliamo chiamare – è quella che Mandorlini dovrà adattarsi “suo malgrado” a fare con quanto a sua disposizione, visto che la società sembra a questo punto convinta che l’organico attuale sia più che sufficiente per raggiungere l’obiettivo salvezza. Terminato il mercato senza particolari squilli di tromba, avanti tutta con il campionato il cui calendario presenta domenica l’importante match casalingo contro il Torino – squadra all’ottavo risultato utile e reduce da tre vittorie di fila – dove, come quindici giorni addietro con l’Atalanta, bisognerà puntare dritto alla vittoria, così da tener lontani i soliti “cattivi pensieri”. Da parte quindi polemiche, rimpianti, critiche e chi più ne ha più ne metta, perché l’unica parola che conta è ancora quella del campo. Sempre e comunque…

Enrico Brigi

twitter: @enrico_brigi

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