Come preannunciato la gloriosa missione della NASA MESSENGER è ormai giunta al capolinea. L' impatto è previsto per domani.
La sonda colpirà la superficie a 3,91 km/s, quanto basta per disegnare un nuovo cratere di 16 metri di diametro sulla superficie di Mercurio.
Did you know when I make my final impact, I will be traveling 8,750 miles/hour (3.91 km/s), creating a crater ~52 feet (16 m) wide?
- MESSENGER (@MESSENGER2011) 28 Aprile 2015
La sonda, ormai a corto di carburante, aveva guadagnato gli ultimi giorni grazie ad un creativo utilizzo dell'elio gassoso come propellente e ne è valsa la pena. Le ultime immagini pubblicate hanno restituito viste mozzafiato ottenute durante i voli radenti.
Per questi scatti MESSENGER ha dovuto utilizzare esposizioni molto brevi perché il campo visivo si sposta molto velocemente quando la sonda è molto bassa sulla superficie.
Questa immagine è stata ottenuta il giorno successivo all'ultima correzione orbitale. 25 aprile 2015 - 2,1 metri per pixel
Lo scatto riprende l'interno del cratere Chong Chol, vicino al bordo meridionale.
Credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington
Mercurio - Mercurio - Heemskerck Rupes
26 aprile 2015 - 6,7 metri per pixel
Credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington
Mercurio - cratere Mansart
I piccoli crateri visibili nell'immagine sono larghi 16 metri, proprio come quello che scaverà MESSENGER.
28 aprile 2015 - 2 metri per pixel
Credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington
La fotocamera Mercury Dual Imaging System ( MDIS), al momento dello schianto, avrà trasmesso più di 275.000 immagini da quando MESSENGER entrò in orbita intorno a Mercurio a marzo 2011 e, fa male solo a pensarci, ma insieme alla sonda, verranno distrutte anche oltre mille foto salvate nella memoria di bordo ma mai inviate a Terra.
Il 28 aprile il team della Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory (APL) di Laurel, Maryland, aveva eseguito l'ultima correzione orbitale per assicurare all'impatto la completa copertura del Deep Space Network (DSN) della NASA. Durante l'ultima orbita la sonda passerà sopra la superficie ad una quota tra i 548 m e i 274 m, fino al contatto finale che avverrà da qualche parte vicino al polo nord del pianeta.