a cura di Marius
Solo 26 gol in questo campionato fino ad ora, fuori dalla Coppa dei Campioni dopo i quarti di finale ad opera dell’Atletico Madrid, fuori anche dalla Coppa nazionale, quasi fuori dalla lotta per il titolo spagnolo.

Il 2014 di Leo Messi è iniziato come un incubo, quando già il 2013 non si era chiuso nel migliore dei modi.
L’infortunio in cui è incappato ad inizio autunno è tra quelli più odiosi e insidiosi, i danni muscolari. Non si sa mai quando si è davvero guariti, la componente psicologica diventa significativa nella convinzione o meno di poter dare il cento per cento e poter spingere fino ai propri limiti e anche oltre.
L’infortunio non ha aiutato lo svolgimento della stagione ma il pensiero corre inevitabilmente alla Coppa del Mondo che scatterà tra due mesi in Brasile. Messi punta tutto sull’appuntamento più importante della sua carriera, dopo aver vinto tutto con il Barcellona.
Forse la pancia del club catalano è un po’ piena dopo anni di trionfi, l’età avanza per tutti, ci sta che si pensi anche ad altri obiettivi e la sensazione è che Leo abbia in testa un solo chiodo fisso, lo stadio Maracanà.
Nel corso della stagione che porta ai mondiali storicamente qualche grande campione si è sempre “trattenuto” un po’ per evitare guai che potessero precludere l’Evento e Messi sembra agire in questo senso.
Vado oltre, riprendendo una convinzione già espressa mesi fa.
Messi sta facendo bene a far così, ritengo che stia preparando a puntino la spedizione in Brasile, calibrando la preparazione per arrivare all’apice della forma a tra giugno e luglio.
La prima Argentina Campione giocava in casa, un mondiale praticamente scontato con una situazione politica molto particolare a fare da sfondo e un’Olanda enorme a fare da agnello sacrificale.
La seconda Argentina Campione andò oltre, vittoria fuori casa, in Messico nell’86, con un Maradona consacratosi uno dei due più grandi di sempre. La vittoria-vendetta contro gli odiati inglesi nei quarti grazie alla Mano de Dios e al gol più bello della storia del calcio e la coppa alzata contro i colossi teutonici furono da leggenda per il popolo argentino.
Messi può andare oltre, può raggiungere e, forse, superare El Pibe de Oro. Ha l’opportunità di entrare nell’olimpo argentino, una Coppa vinta in casa dell’avversario storico sarebbe il coronamento di un mito, l’epica scriverebbe nuove pagine dopo Omero.
Cinque euro sulla vittoria vittoria dell’albiceleste di Sabella andrò a scommetterli, è l’occasione della vita per Messi.





