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Metafisica della peste

Creato il 17 luglio 2012 da Timoretremore

Metafisica della pesteLa peste è un fenomeno della natura non in grado di essere spiegato su una base del tutto naturale. C’è qualcosa di irresistibile e di seducente nella peste. Una dimensione di trascendenza che quasi incombe sul mondo da fuori del mondo. “Dopo che biologia e medicina hanno non solo individuato agente, vettore e terminale del contagio, ma anche indicato come prevenirlo, la peste si è ripresentata sulla scena del mondo in una forma del tutto inedita: come infezione sessuale di tipo epidemico. Ed è ancora la peste ad attenderci al varco nel peggiore degli scenari che possiamo realisticamente prospettare, il giorno dopo un’eventuale catastrofe nucleare. Per tacere della peste in grado di infettare il web, la rete che tiene insieme quel che resta di un’idea unitaria d’umanità.”
Destino, fato, fatalità, dannazione, malaugurio, disgrazia, rovina, calamità, flagello, maledizione… Parole che si spesso tentati di cancellare dal nostro vocabolario, ma che portano però a domandarci che cos’è la peste e chi siamo noi, oltre a che cosa stiamo a fare in questo mondo. Che ci portano a ragionare in termini di metafisica.
“Dove per metafisica si intenda, né piú né meno, che l’ontologia ermeneutica. Non dunque un sapere che, come direbbe Kant, mancando di riferimento a una possibile esperienza si ritrova a sbatter l’ali nel vuoto senza incontrare resistenza e quindi slancio, ma un sapere che nella esperienza possibile trova il proprio contenuto: da interpretare e da interrogare.”
La peste diventa oggetto della metafisica quando il suo valore simbolico irrompe sulla scena del mondo. “Che cosa dire della peste, quando c’è, se non che c’è? Un fatto, appunto. Ma un fatto che strappa un grido. Niente piú di questo grido ha il potere di consegnare alla nuda verità della vita. A fronte della quale stanno tutte le forme di comprensione dell’incomprensibile. Non a caso la peste è sempre accompagnata da un corteo di maschere e di allegorie. Tutto ciò naturalmente può esser ricondotto a quella nudità. Lasciato cadere, svuotato. La peste è la peste e nient’altro, la peste non rinvia ad altro che a sé, la peste non ha senso. Ma con ciò si ha la conferma che la peste ha bisogno della metafisica. Dire che la peste non ha senso è già mettere in questione il senso dell’essere.”

Sergio Givone
Metafisica della peste
PBE Einaudi
2012



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Da None
Inviato il 05 ottobre a 17:37

...... essere eventuale catastrofe ... l’ontologia ermeneutica dell’essere.”