Sono cominciati ieri i lavori per la realizzazione della stazione Colosseo della Metro C di Roma. È cominciato ieri quel dramma che tormenterà romani e turisti per una decina d’anni e forse più. Perché il Comune ha scelto di non prendere provvedimenti e si è limitato a incanalare il traffico su via dei Fori Imperiali col risultato che, da ora e per gli anni a venire, sarà più congestionata, inquinata e invivibile che pria. Il cuore di Roma caput mundi sarà deturpato, avvilito, sfregiato come mai è accaduto finora. Non sono bastate, nei mesi scorsi, le resistenze della Soprintendente Maria Rosaria Barbera, giustamente preoccupata per i danni che una viabilità così congestionata potrà arrecare al Colosseo: a fine maggio partiranno i grandi e discussi restauri al monumento, e di certo nessuno immaginava di doverli realizzare in condizioni così precarie. Lì non c’è proprio alternativa: o si pedonalizza tutta via dei Fori Imperiali, oppure sarà la débacle definitiva di quel “cuore” così martoriato. L’abbiamo detto in tanti nei mesi scorsi: o si riesce a pedonalizzare ora, in questo momento in cui la chiusura della via appare l’unica soluzione ragionevole, oppure non si farà mai più. Legambiente è partita lancia in resta, consegnando in Campidoglio già nell’ottobre scorso una delibera di iniziativa popolare: non ha avuto seguito e domenica la richiesta è stata rinnovata a gran voce, appoggiata anche dal candidato sindaco del Pd Ignazio Marino che ha promesso di pedonalizzare la via in cento giorni, se sarà eletto (e staremo a vedere). Pare insomma che la guerra sia iniziata davvero, laddove prima c’erano solo scaramucce. Ora si comincia a fare sul serio, anche se finora la spallata più forte e incisiva alla malagestione della faccenda, l’hanno data le accuse di Milena Gabbanelli su Report di domenica scorsa.
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Sono cominciati ieri i lavori per la realizzazione della stazione Colosseo della Metro C di Roma. È cominciato ieri quel dramma che tormenterà romani e turisti per una decina d’anni e forse più. Perché il Comune ha scelto di non prendere provvedimenti e si è limitato a incanalare il traffico su via dei Fori Imperiali col risultato che, da ora e per gli anni a venire, sarà più congestionata, inquinata e invivibile che pria. Il cuore di Roma caput mundi sarà deturpato, avvilito, sfregiato come mai è accaduto finora. Non sono bastate, nei mesi scorsi, le resistenze della Soprintendente Maria Rosaria Barbera, giustamente preoccupata per i danni che una viabilità così congestionata potrà arrecare al Colosseo: a fine maggio partiranno i grandi e discussi restauri al monumento, e di certo nessuno immaginava di doverli realizzare in condizioni così precarie. Lì non c’è proprio alternativa: o si pedonalizza tutta via dei Fori Imperiali, oppure sarà la débacle definitiva di quel “cuore” così martoriato. L’abbiamo detto in tanti nei mesi scorsi: o si riesce a pedonalizzare ora, in questo momento in cui la chiusura della via appare l’unica soluzione ragionevole, oppure non si farà mai più. Legambiente è partita lancia in resta, consegnando in Campidoglio già nell’ottobre scorso una delibera di iniziativa popolare: non ha avuto seguito e domenica la richiesta è stata rinnovata a gran voce, appoggiata anche dal candidato sindaco del Pd Ignazio Marino che ha promesso di pedonalizzare la via in cento giorni, se sarà eletto (e staremo a vedere). Pare insomma che la guerra sia iniziata davvero, laddove prima c’erano solo scaramucce. Ora si comincia a fare sul serio, anche se finora la spallata più forte e incisiva alla malagestione della faccenda, l’hanno data le accuse di Milena Gabbanelli su Report di domenica scorsa.
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