Magazine Diario personale

Metti un giorno a Milano con Irista

Creato il 07 dicembre 2014 da Denise D'Angelilli @dueditanelcuore

IMG_7225Ultimo mese di Irista e noooo signor Canon, non mi lasciare, almeno tu! E invece è quasi finita, cioè sono quasi finiti i tre mesi di prova per me, ma questo non vuol dire che abbandonerò il servizio, no no. In questo post c’erano dei fantastici screenshot utili per spiegarvi cosa fosse questo Irista, qui c’è la spiegazione dettagliata del servizio, ma facciamo il punto della mia situazione.

Dei 10 gb che ho a disposizione ne ho usati nemmeno la metà e questo non vuol dire che io abbia scattato poche foto, visto che ho girato parecchio, ma che la memoria che Irista mi ha messo a disposizione è più che sufficiente per me. Però magari in questo mese mi fidanzo e inizio a scattare mille foto al giorno al mio moroso che dorme e allora me ne serviranno altri, le farò sapere, signor Canon.

Ve l’ho già detto, se riesco a usarlo senza problemi io che perdo l’iphone e mi impanico e invece lo sto usando per parlare al telefono, vuol dire che è davvero semplicissmo. Accedi è il tasto magico che vi permette di loggarvi direttamente con il vostro profilo facebook, profilo che poi sarà semplicissimo riempire di foto con un solo click.

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Dall’ultima volta nel mio Irista hanno iniziato a fare capolino i gatti ma tranquilli, sono sempre la ragazza semplice di un tempo. Un educato “benvenuto Denise D’Angelilli” mi ricorda come mi chiamo veramente e mi si schiaffano davanti agli occhi le immagini della mia vita: Milano natalizia, le medicine, i già citati gatti, i tram, io e mio padre quando eravamo giovani e felici e in effetti anche insieme. Erano bei tempi.

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Così apro proprio la nostra foto per ricordarmi che nonostante tutto non sono mai da sola, nemmeno quando finisco in ospedale e a quello lì non interessa di sapere come sto. Sulla destra ci sono i dati exif tutti ben dettagliati, io capisco solo che ho una Canon EOS 400 D e che non ho usato il flash, ma voi siete sicuramente più bravi di me.
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Adesso, mentre carico su Irista le foto che vedete qui sotto, fatemi chiacchierare. Che cosa succede se una persona che odia il Natale si ritrova in centro a Milano mentre stanno allestendo le lucine e c’è il mercatino e i bambini mangiano le ciambelle fritte? Succede che quasi quasi il Natale inizia a piacerle, sarà la debolezza fisica di questi giorni, sarà la singletudine, sarà la solitudine. Fatto sta che quella persona sono io, che non faccio l’albero di Natale da vent’anni e non metto le lucine alla finestra, eppure tutta la gioia nell’aria in questi giorni mi fa pensare che forse, fino a oggi, io abbia sbagliato tutto. Così ho preso la mia fedele Canon e sono andata in centro a respirare un po’ di porporina e di odore di fritto e l’amore che provo per la città in cui vivo è aumentato. Sì, perché A ME PIACE MILANO, è inutile che mi guardiate con quelle facce sconvolte ogni volta che lo dico. Voi Milano non la conoscete e la giudicate da quello che sapete, come con le persone, e invece è solo una vecchia signora un po’ timida che si mettere una maschera di rigore per paura. “Ma perché ti piace così tanto Milano?” Quante volte me lo hanno chiesto e quante volte li ho guardati come si guardano i cretini. Ma che domanda è? Allora io potrei chiedervi: ma perché vi piace così tanto la pasta al sugo? Perché tifate Juve? Perché preferite quelle che non si depilano le braccia a me? Ci sono così tante domande alle quali è difficile se non quasi impossibile rispondere. Mi dicono: ma scusa abitavi a Londra, ma perché sei voluta tornare, Milano è così cara (e invece a Londra un caffè costa come in un paesello dell’Abruzzo, certo, poveri scemi), sei di Roma, è la città più bella del mondo, il Colosseo aho, perché tra tutti i posti del mondo hai scelto proprio questa nebbiosa e grigia cittadina del nord Italia? Perché mi piace il grigio e la nebbia, altrimenti non avrei vissuto sei mesi a Londra, perché è bella anche senza i fori romani, perché il freddo fa dimagrire e perché c’è sempre qualcosa di interessante da fare. Allora tirano fuori la loro carta migliore, il “eh però se adesso non stai bene te lo meriti””, chissà che ne sanno loro di cosa mi merito o no io nella vita.

Da questa veloce gita ho capito che:

- il Duomo è bello;

- adesso so dire “Buon Natale” in dieci lingue diverse;

- stare seduta da sola sulle scale di piazza Duomo mangiando noccioline caramellate ti mette in pace con il mondo;

- a Londra non ci sono i tram e quindi i cavi nel cielo me li ero dimenticati;

- ho sempre fame ma non sono incinta;

- la Madunina mi piace perché è dorata

- dal tram non vi dovete sporgere, così come nella vita, che è un attimo che cadete giù.

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No, non dirò mai sacchètto o grana, tranquilli amici romani, qui riconoscono la mia provenienza solo un “ciao”.

Adesso non mi resta che provare la funzione memento, l’ho lasciata per ultima perché è quella che mi affascina di più, forse sarà perché ha lo stesso nome di uno dei miei film preferiti?

Ricordatevi che se aprite l’hashtag #Irista sui social trovate tutto quello che abbiamo da farvi vedere io e le mie due colleghe blogger. E voi, che fate? Salite a bordo?



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