Questo è il titolo che meglio descrive la mia giornata di oggi.
A vent’anni avere mille pensieri per la testa è normale: università, futuro, obiettivi, ambizioni. E tra questi un po’ di relax non guasta: un viaggio, un vasetto di nutella, un momento solo per noi, ma anche quattro chiacchiere, ci bastano.
Infatti oggi, nonostante il tempo avverso (e siamo a maggio!), sono andata a lezione di teatro: un’ora e mezza di riscaldamento è proprio quello che ci voleva!
Se il tuo corpo funziona bene, anche la tua mente comincia a liberarsi. Ragiona meglio: con più coscienza.
L’idea di gruppo a teatro, mi piace, ed è importante in una scuola. Ma fare quattro chiacchiere in privato con una collega è qualcosa di più. Parlare con chi ama l’arte in ogni sua forma, è diverso che parlare con uno scienziato (per esempio!).
Un’artista ti aiuta a riflettere, ti mostra la strada del tuo ragionamento (e non del suo!) ti sprona, ti invoglia, ti fortifica e alla fine delle chiacchiere ti offre quella grinta che cercavi. Penso che il confronto di idee è importante, come viaggiare. Puoi anche essere il più grande scienziato di questo pianeta, ma se non hai mai viaggiato non puoi sapere niente della vita, se non di come è composta una molecola.
Per tutto quel tempo, ho lasciato da parte la quotidianità, la società, la vita in sé, e mi sono avvicinata a me stessa.
“Cosa riesco a vedere?” mi sono chiesta.
Ascoltare gli altri ti insegna molte cose, e in modo particolare che:
- bisogna osare;
- è un dato di fatto che “è meglio un rimorso di un rimpianto“;
- bisogna avere il coraggio di crederci. E crederci non vuol dire solo aspettare, ma costruire.
I sogni sono una bella cosa, ma sostituirli alla realtà è una fatica. Possono trasformarsi in illusioni o in brutti mostri da abbattere. Qualcosa del genere mi è accaduta con la danza, che ho smesso di praticare perché si stava trasformando in un’illusione, da una parte per la realtà del mestiere e dall’altra per l’insoddisfazione del sogno che aveva smesso di volare.
La porta dei sogni ha solo bisogno di una chiave, dicono.
Ma io resto dell’idea che le nostre tasche sono piene di chiavi, solo che a furia di cercarle abbiamo finito per bucare le tasche.