Non sarà lui a sedere sulla poltrona dorata di Palazzo Chigi. E' condannato, non può, ma un suo sgherro sì. Moriremo tutti berlusconiani. E dire che ci schifavamo di morire balenotteri bianchi. Gli ultimi sondaggi, quelli di Pagnoncelli ieri sera a Ballarò sono chiarissimi e danno il centrodestra al 37,5 per cento (Silvio ha azzeccato anche la percentuale giusta). Tutti insieme malavitosamente, i destrorsi superano il traguardo previsto dall'Italicum per ottenere il premio di maggioranza. Berlusconi lo ha detto chiaro e tondo: "O la và o la spacca", la và, Silvio, la va. Le leggi, come dice Renzi, non si fanno da soli, ma farle sempre e comunque pro-Capataz a un certo punto scassa letteralmente i cabasisi. Ora ci si è messo pure il libro di Friedman-Ollio a dare una mano a Silvio. Parla di complotto, di incontri segreti, di testimonianze a prova di smentita, di confessioni e di mal pancia. "Al golpe, al golpe" gridano tutti, quando i golpe veri li abbiamo mostrati nel nostro post di ieri. Silvio poi si è ringalluzzito come non mai, come neppure dopo una notte con Natascia nella dacia di Putin. Ma lo avete sentito? "Quello che hanno fatto contro di me si chiama (pausa drammatica di sospensione teatrale)... colpo di stato". Noi che siamo parecchio gretti e notoriamente un po' lenti, vorremmo chiedere a Silvio come si può, e deve, definire la corruzione di senatori per far cadere governi democraticamente eletti. Come si può definire la compravendita di parlamentari eletti (democraticamente) con un'altra forza politica. Come definisce, lui, la censura totale nei confronti di Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi o l'estromissione dalle reti televisive pubbliche di Serena Dandini e di Sabina Guzzanti o la scomparsa dal video dei mezzibusti del TG1 invisi al dictator. Vorremmo chiedere, sempre a Berlusconi, come si chiama il voto di scambio, il 61 a zero in Sicilia dove, quando vincono gli altri vince la mafia e quando vince lui la mafia non esiste. Vorremmo chiedere sempre a lui, come si chiama arricchirsi corrompendo giudici. Vorremmo ancora chiedere, a Silvio I°, come si chiama farsi approvare lodi, cambiare cittadinanze estere, bloccare le aste per i diritti televisivi, introdurre la tv digitale per fare concorrenza a Sky e far vincere gli appalti per gli autovelox ai familiari strettissimi. Vorremmo chiedere a Silviuccio vostro, come si chiama la possibilità che uno stato dà a un pluripregiudicato di andare in giro liberamente per l'Italia a fare comizi. Come si potrà mai definire tutto ciò? Ballo delle debuttanti? Forse... Sono venti anni che in Italia si fanno allegramente colpi di stato, ma non quelli veri, perché quelli fanno paura a tutti, ma quelli mascherati. Che cos'è stata la Porcellum se non un colpo di stato, secondo la definizione che di colpo di stato da Silvio? Alla fine il discorso è sempre lo stesso. Se vince lui vince la democrazia, se vincono gli altri è un colpo di stato. Moriremo tutti berlusconiani e ci sta bene, italiani con la memoria centrifugata.
Magazine Politica
Mettiamoci l'animo in pace: moriremo berlusconiani
Creato il 12 febbraio 2014 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Non sarà lui a sedere sulla poltrona dorata di Palazzo Chigi. E' condannato, non può, ma un suo sgherro sì. Moriremo tutti berlusconiani. E dire che ci schifavamo di morire balenotteri bianchi. Gli ultimi sondaggi, quelli di Pagnoncelli ieri sera a Ballarò sono chiarissimi e danno il centrodestra al 37,5 per cento (Silvio ha azzeccato anche la percentuale giusta). Tutti insieme malavitosamente, i destrorsi superano il traguardo previsto dall'Italicum per ottenere il premio di maggioranza. Berlusconi lo ha detto chiaro e tondo: "O la và o la spacca", la và, Silvio, la va. Le leggi, come dice Renzi, non si fanno da soli, ma farle sempre e comunque pro-Capataz a un certo punto scassa letteralmente i cabasisi. Ora ci si è messo pure il libro di Friedman-Ollio a dare una mano a Silvio. Parla di complotto, di incontri segreti, di testimonianze a prova di smentita, di confessioni e di mal pancia. "Al golpe, al golpe" gridano tutti, quando i golpe veri li abbiamo mostrati nel nostro post di ieri. Silvio poi si è ringalluzzito come non mai, come neppure dopo una notte con Natascia nella dacia di Putin. Ma lo avete sentito? "Quello che hanno fatto contro di me si chiama (pausa drammatica di sospensione teatrale)... colpo di stato". Noi che siamo parecchio gretti e notoriamente un po' lenti, vorremmo chiedere a Silvio come si può, e deve, definire la corruzione di senatori per far cadere governi democraticamente eletti. Come si può definire la compravendita di parlamentari eletti (democraticamente) con un'altra forza politica. Come definisce, lui, la censura totale nei confronti di Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi o l'estromissione dalle reti televisive pubbliche di Serena Dandini e di Sabina Guzzanti o la scomparsa dal video dei mezzibusti del TG1 invisi al dictator. Vorremmo chiedere, sempre a Berlusconi, come si chiama il voto di scambio, il 61 a zero in Sicilia dove, quando vincono gli altri vince la mafia e quando vince lui la mafia non esiste. Vorremmo chiedere sempre a lui, come si chiama arricchirsi corrompendo giudici. Vorremmo ancora chiedere, a Silvio I°, come si chiama farsi approvare lodi, cambiare cittadinanze estere, bloccare le aste per i diritti televisivi, introdurre la tv digitale per fare concorrenza a Sky e far vincere gli appalti per gli autovelox ai familiari strettissimi. Vorremmo chiedere a Silviuccio vostro, come si chiama la possibilità che uno stato dà a un pluripregiudicato di andare in giro liberamente per l'Italia a fare comizi. Come si potrà mai definire tutto ciò? Ballo delle debuttanti? Forse... Sono venti anni che in Italia si fanno allegramente colpi di stato, ma non quelli veri, perché quelli fanno paura a tutti, ma quelli mascherati. Che cos'è stata la Porcellum se non un colpo di stato, secondo la definizione che di colpo di stato da Silvio? Alla fine il discorso è sempre lo stesso. Se vince lui vince la democrazia, se vincono gli altri è un colpo di stato. Moriremo tutti berlusconiani e ci sta bene, italiani con la memoria centrifugata.
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