E' qui, in questo vicolo dei mendicanti, che si è raccolto tutto quello che rimane, pezzi di rivoluzione, scampoli di democrazia e intelletti schiantati. Scriveva più o meno così, Victor Serge nel suo periodo marsigliese, in quella città dove era arrivato in seguito a quella concatenazione di eventi così magistralmente raccontata da Rosemary Sullivan nel suo "Villa Air-Bel. Seconda guerra mondiale. Una casa in Francia per artisti in fuga". La Francia era caduta in mano alle forze naziste, e Serge, come molti altri, aveva percorso quel vero e proprio sentiero delle lacrime che conduceva a Marsiglia e all'esilio, nel tentativo disperato di sottrarsi alle grinfie di Hitler. Era stato solamente l'ultimo atto, l'ultima di una serie impressionante di sconfitte, fra cui ci rientravano a pieno titolo i processi di Mosca e lo sterminio dell'opposizione sociale in Unione Sovietica, la vittoria dei fascisti in Spagna ed il disastro del Fronte Popolare.
L'uomo che giocava a carte con Breton e che discuteva con Malraux, criticando la sua affiliazione alla causa nazionalista di de Gaulle, non era più lo stesso che nel 1919 era arrivato, giovane rivoluzionario, a Stazione Finlandia ed aveva camminato nella piazza dove Lenin aveva proclamato, due anni prima la vittoria della classe operaia. A Pietrogrado, o a San Pietroburgo se più vi piace, si era unito ai bolscevichi, proprio nella città russa dove essi erano più isolati. Ci aveva creduto e aveva difeso Lenin e Trorsky sulle colonne della stampa francese di sinistra. I dubbi,e lo scetticismo, sarebbero arrivati dopo. Ne scriverà in molti libri, ma soprattutto ne "Il caso Tulaev", componendo con le categorie del romanzo poliziesco un romanzo ispirato all'assassinio, avvenuto nel 1934, di Sergej Kirov, che servirà da pretesto a Stalin per la liquidazione dei vecchi bolscevichi. E sarà proprio a Marsiglia che lo scriverà, "il caso Tulaev", subito dopo l'assassinio di Trotsky, quello stesso Trotsky che, dopo esserne stato sodale, lo aveva messo in croce e denunciato come ... "cripto-anarchico”!
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