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Mezzo milione di regali, l'ultimo scandalo Rai (La Repubblica)

Creato il 08 novembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano
Mezzo milione di regali, l'ultimo scandalo Rai (La Repubblica) Un dirigente della Rai che cade. E un ufficio "omaggi" che viene ora drasticamente ridimensionato. Viale Mazzini mette i sigilli alla struttura interna che distribuiva regali ai vip del Paese, capace di spendere oltre 500 mila euro in quattro anni e mezzo tra orologi e penne, gemelli d'oro e d'argento, bracciali, ciotole e ovetti da gioielleria, oltre alle scatole di pregio per i preziosi doni.
È una nuova Regalopoli? Dopo un'interrogazione del senatore Salvatore Margiotta del Pd, la tv di Stato descrive una situazione cupa. Nella sua risposta arrivata ieri in Parlamento, Viale Mazzini riconosce "criticità relative alla gestione degli omaggi e dei beni promozionali in ordine alla loro movimentazione e tracciabilità". La Rai "ha adottato opportune azioni correttive". E "dopo rituale procedimento disciplinare", ha preso "adeguati provvedimenti verso il responsabile di processo". Pronta una lettera di licenziamento che - raccontano - sarà contestata, impugnata.
Il caso nasce da una missiva anonima che finisce nella posta del direttore generale della Rai Luigi Gubitosi, del presidente Tarantola, di alcuni dirigenti e consiglieri di amministrazione di Viale Mazzini. La lettera anonima è livorosa ma dettagliata, e il direttore Gubitosi la gira agli "ispettori interni" dell'azienda. Che avviano un'indagine a tappeto e stimano le uscite, tra il 2008 e il 2012, in oltre mezzo milione. "Cifra che impressiona - nota il senatore Margiotta - in anni di così grave difficoltà per le famiglie".
Impressiona anche che gli ispettori, in tanti casi, non abbiano trovato i nomi dei destinatari dei regali né il motivo del dono. Sei orologi Jaeger-LeCoultre, spesa 18 mila 500 euro. Altri 250 orologi (di minore pregio, ma costati comunque 17.500 euro). Ancora 250 orologi per altrettanti 17.500 euro. Ben 92 oggetti di argenteria (spesa 18.750 euro). Quaranta gemelli per camicia in oro (16.800 euro). Venti ciotole d'argento e 76 penne (costo 17.800 euro); 70 bracciali (19.410 euro). Dove siano finiti questi e altri preziosi nessuno, forse, lo saprà mai.
Il "responsabile di processo", scrive la Rai, "viene raggiunto da adeguati provvedimenti". Cade un manager operativo che avrebbe disatteso il Codice Etico aziendale (capitolo 7, paragrafo 8, punto c) quando obbliga il dipendente a "documentare con precisione l'impiego dei beni aziendali, ove necessario". Ma c'è un livello che non viene toccato dall'indagine interna di Viale Mazzini. Punto primo. Chi stabiliva il flusso, il numero degli acquisti? Punto secondo. Bussavano alla porta dell'ufficio "omaggi", per ricevere preziosi, la segreteria dei Consigli di amministrazione; la segreteria della Direzione generale (prima dell'era Gubitosi); tanti direttori interni. Qualcuno chiederà ai grossi "papaveri" della tv perché volevano gemelli, penne, orologi? E soprattutto: che cosa ne hanno fatto?
Il direttore generale Luigi Gubitosi avrebbe deciso, adesso, le "opportune azioni correttive". L'ufficio "omaggi" avrà un budget di spesa ridotto. Comprerà solo beni che il Cerimoniale consideri indispensabili e che l'azienda distribuirà in occasioni già in calendario (ad esempio, il Festival di Sanremo). L'acquisto degli oggetti, il destinatario finale e il motivo del dono saranno operazioni "tracciabili" perché sempre registrate al computer. Infine si proverà a smaltire preziosi e gadget che sono in magazzino con ancora impressa la "farfallina", logo aziendale ormai superato. Alcuni di questi beni finiranno in beneficenza. Nella sua stessa delibera, Gubitosi disciplina gli omaggi in entrata (non solo quelli in uscita). I dipendenti - c'è scritto - non potranno ricevere doni di valore superiore ai 150 euro.
Commenta il senatore Margiotta, a proposito di Regalopoli: "Ho scritto la mia interrogazione dopo le prime notizie di stampa (apparse sul quotidiano Libero). Una lettera anonima, per quanto precisa, è sempre una coltellata alle spalle", aggiunge. "Mi auguro che la Rai cambi anche attraverso altre strade. Gubitosi, in ogni caso, sta provando a riformare Viale Mazzini. Ha una gestione trasparente e il conto economico ne beneficia già in modo chiaro".
Aldo Fontanarosa per "La Repubblica"

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