Avete presente la più classica delle scene dei thriller? Quella in cui la vittima, dopo aver duramente e lungamente lottato, pensa di aver dato il colpo di grazia al carnefice e proprio quando lei si rilassa e volta le spalle e tu sul divano allenti la presa sul cuscino, all’improvviso la mano del carnefice afferra la gamba della vittima? Ecco: ho la strana sensazione di vivere una scena del genere. Vorrei tanto esultare e tirare un sospiro di sollievo, ma non ho il coraggio di voltarmi dall’altra parte, ho la terribile paura – fondata su qualche elemento di realtà – che non sia affatto finita. Mi pare di vederlo il ghigno sul suo volto: «Eh, eh, illudetevi pure, credete di avermi messo da parte ma io intanto sono ancora qui!». È vero, ha promesso a Napolitano di dimettersi un minuto dopo aver approvato la legge di stabilità, ma temo che l’uomo sia capace di inventarsi qualunque cosa per prolungare l’agonia sua ma soprattutto dell’Italia, pur di mantenere il potere.
Quelli di noi che (colpevolmente) saltavano a pie’ pari le pagine economiche dei giornali, probabilmente fino a qualche mese fa non l’avevano mai sentita, la magica parola: spread. Eppure stamattina a sentire che lo spread ha toccato i 570 punti mi è andato il cornetto di traverso. Quasi 400 punti in 4 mesi, non male. Oscar Giannino – non esattamente un comunista ortodosso – ha calcolato che questo aumento ci è costato finora almeno 50 miliardi di euro, costi che ricadono su tutti perché la maggiore difficoltà del nostro paese a trovare qualcuno disposto a prestargli dei soldi si riverbera sulle banche e quindi su imprese e famiglie. Qualcuno dice che Ferrara un paio di giorni fa abbia messo in giro le voci di dimissioni del premier proprio per verificare l’effetto che avrebbero avuto quelle vere sui mercati. Bene, a quell’annuncio la Borsa è passata da un -2 a un +3%, mentre lo spread è sceso da 490 a 470 punti. Quando ieri, uscito Berlusconi dal Quirinale, invece delle tanto attese dimissioni è stato annunciato un ulteriore periodo di accanimento terapeutico, è come se fosse scoppiata una bolla, e i mercati hanno deciso che alle promesse di Berlusconi non ci credono più.
Noi che non ci abbiamo mai creduto stiamo all’erta: mai voltare le spalle all’assassino, anche quando sembra morto.
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Se c'è Renzi è colpa di Ingroia
IngroiaAvete presente quei giornali in cui il titolo dice una mezza verità in confronto al testo? Avete presente quando il titolo viene smentito dall'articolo?... Leggere il seguito
Il 22 gennaio 2014 da Ivano Asaro
SOCIETÀ -
Meno burocrazia e più spazio ai privati: il Trentino di Andrea Bonetti, capolist...
di Giacomo Dolzani Domenica 27 ottobre si terranno nella provincia autonoma di Trento le elezioni che decreteranno chi sarà, dopo un quindicennio di... Leggere il seguito
Il 25 ottobre 2013 da Giacomo Dolzani
POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
Ma voi veramente leggete ancora i giornali e guardate i tiggì?
Ma voi veramente leggete ancora i giornali e guardate i tiggì? Ma voi veramente date ancora "credito" a queste "fonti"? Ma voi veramente pensate ancora... Leggere il seguito
Il 28 agosto 2013 da Beatotrader
ECONOMIA, SOCIETÀ -
"Scelta Cinica" - Mario Monti "scende dalla politica", ma solo per cinque...
Scelta Cinica - Mario Monti si dimette, poi ci ripensa. Il partito a un passo dall'implosione Scelta Civica sarà guidata da un comitato di presidenza dopo che... Leggere il seguito
Il 01 agosto 2013 da Tafanus
SOCIETÀ -
Italia in un vicolo cieco: debito pubblico record a 2074 miliardi !
Il 99% degli Italioti non se ne rende nemmeno conto e continua a "sopravvivere" come un'orda di zombies, barcollando con lo sguardo inebetito e perdendo tutti... Leggere il seguito
Il 16 luglio 2013 da Beatotrader
ECONOMIA, SOCIETÀ -
Oscar Giannino e l'enigma della competenza
I talentuosi imbroglioni Succedono fatti che dovrebbero indurci in riflessioni radicali o in autentiche rivoluzioni nei modi di pensare. Invece. Invece i... Leggere il seguito
Il 14 giugno 2013 da Salvatore1
ATTUALITÀ, SOCIETÀ