Mi sa che Assange non bluffa affatto...

Confesso che il caso Wikileaks all’inizio mi era parso una montatura, una grande bolla di sapone, una bufala. Qualche notiziola spicciola gratuita buttata là tanto per intimorire e magari beccarsi qualche spicciolo e fine dei giochi. Con tempo però ho maturato la convinzione che Assange qualche carta buona in mano ce la deve avere, altrimenti tutto questo accanimento contro di lui da parte di mezzo mondo occidentale non si spiegherebbe. Ora l’atteggiamento isterico della Gran Bretagna sembra la prova del nove che il canuto blogger non stia scherzando affatto. Muovere un caso diplomatico contro tutta l’America Latina pare decisamente eccessivo di fronte ad un’accusa debole ed evidentemente pretestuosa come quella mossa a carico del creatore di Wikileaks. Addirittura minacciare il blitz all’interno dell’ambasciata ecuadoregna per andare a stanare questo “pericolo criminale” dà la giusta misura al panico che quest’uomo sta provocando nella diplomazia internazionale. Che avrà mai nel cilindro Assange? A questo punto speriamo di vederlo, questo coniglio, prima che Inglesi, Americani, Italiani e soci vari se lo facciano alla cacciatora. E temo che non sia solo una metafora.

Luca Craia