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Mi sono perso qualcosa...

Creato il 05 agosto 2011 da Cortese_m @cortese_m
Ieri 4 agosto è stato sottoscritto un documento di proposte al Governo dalle Parti Sociali (Sindacati, Confindustria, ecc..) nel quale ci sarebbero le ricette per uscire dalla crisi del nostro Paese, dell’economia, del lavoro, in cui da tempo ci troviamo e che, lontana da una risoluzione, in queste settimane sembra addirittura acuirsi.
Un documento pieno di buoni propositi, e di qualche richiesta nei confronti di un Governo che, è opinione diffusissima, ha badato molto alle vicende private del Premier (processi, festini, estemporanee dichiarazioni) piuttosto che a un vero progetto per riportare l’Italia tra i grandi del mondo.
Le priorità vengono indicate in cinque punti:
1)   Pareggio di bilancio nel 2014
2)   Costi della politica
3)   Liberalizzazioni e privatizzazioni
4)   Sbloccare gli investimenti
5)   Semplificazione e Pubblica Amministrazione
Tralasciando l’aspetto politico, sono rimasto un po’ deluso da ciò che ho letto nel documento, tiepido ma ricolmo di attenzione ad interessi di una parte (imprenditori) e scarno di egual spinta per quelli di un’altra (lavoratori-cittadini).
Il Sindacato, mi dispiace dirlo, forse si sbilancia un po’, e condivide con l’Impresa una serie di affermazioni su temi che mi sembra difficilmente possano conciliare gli interessi dei Lavoratori (che pagano le tasse e tengono in piedi il sistema previdenziale-assistenziale-sociale anche al servizio di quegli imprenditori che le tasse non le pagano o non le pagano fino infondo!) con gli interessi di banchieri, industriali, o di altre caste di privilegiati.
Certo, se bisogna unire le forze del paese per uscire dalle difficoltà tutto ci può stare, che ognuno faccia la sua parte per venir fuori dal guado e ripartire, evitando di finire nel baratro come altri paesi a noi vicini geograficamente hanno fatto.
Ma qualche sassolino dalla scarpa devo proprio togliermelo!
Mi fa’ specie leggere frasi del tipo “le banche italiane stanno dando un grande contributo all’economia del paese”…
Ma forse mi sono perso qualcosa? Non erano proprio le banche il nemico, anche di Tremonti se ben ricordo, ma soprattutto delle piccole-piccolissime imprese (il 95% delle imprese italiane ha meno di 10 addetti…) alle quali non concedevano il credito necessario per creare posti di lavoro ed a volte per sopravvivere?
Non erano le banche il nemico dei consumatori-clienti sui quali spesso hanno riversato le macerie dei loro fallimenti strategici o peggio del costo esorbitante del proprio management?
Che il sistema Impresa sostenga il contrario lo capisco, ma che questo sia condiviso dal Sindacato no! Ma evidentemente mi sono perso qualcosa…
Ed ancora si legge: “attuare politiche incisive volte alla promozione e difesa del made in Italy di qualità quale leva competitiva del Paese in grado di valorizzare il lavoro, il capitale, il territorio italiano”…
Evidentemente anche qui mi sono perso qualcosa!
Il Sindacato di concerto con gli industriali (o viceversa) chiede questo?
Chi ha danneggiato il made in Italy, chi ha devalorizzato il territorio italiano ed il lavoro stesso? Sono stati i Lavoratori ed i cittadini oppure sono state le imprese italiane (una parte), dalle più grandi-ricche-famose, a delocalizzare le produzioni, a dare in sub-sub-sub-appalto a manodopera a bassissimo costo prodotti di fascia alta (prodotti di lusso!), a creare in sostanza disoccupazione in Italia?
In Italia è rimasto il cervello di tantissime aziende, ma il resto del corpo è andato via…
Chi non ha esitato a vendere-svendere con la complicità dei governi, aziende storiche, simboli dell’Italia conosciuti in tutto il mondo, ad investitori stranieri che non hanno poi esitato a smembrare, ridurre e mortificare le attività? E’ inutile fare nomi ma li conosciamo tutti….
Chi è stato?  Anche qui ho forse perso dei passaggi della storia del nostro Paese…
La conclusione poi mi lascia pensieroso: “sostenere i processi di ricerca e innovazione delle imprese”…
Sostenere la ricerca (ma quale?) non è certo la forza del nostro Governo, in un paese dove quotidianamente si verifica la fuga dei cervelli verso altri paesi più aperti ed accoglienti, non vorrei che si stesse chiedendo il sostegno dei soldi pubblici per fare  ricerca (teorica..) e fuori dai nostri confini!
Quando nel documento si chiede “corresponsabilità e condivisione delle forze politiche e sociali”, al sistema paese ed a ciascuno di noi, mi suona come una giusta chiamata alle armi, e non mi tiro indietro, ma chiedo e mi auguro che legittimamente gli stessi propositi siano messi in opera anche in tempi di vacche grasse.
La storia purtroppo mi insegna che quando c’è da godere per i risultati dei sacrifici fatti, per le vittorie, LORSIGNORI si chiudono nel privè!
nanni
P.S. il virgolettato è tratto testualmente dal documento delle Parti Sociali del 04/08’11.

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