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Mi spezzo ma non mi piego. Io ex delegato FIOM

Creato il 14 gennaio 2011 da Asinistra
Mi spezzo ma non mi piego. Io ex delegato FIOMSono in attesa dell’esito del ricatto che l’AD della Fiat ha messo in atto nei confronti dei dipendenti di Mirafiori. Indipendentemente dal risultato che salterà fuori, alcune cose mi sento di dirle con sufficiente lucidità e coinvolgimento.Quando in Italia ci fu il referendum sul nucleare, io che mi occupavo di logiche statiche all’interno di uno di questi impianti in Italia, votai per l’abrogazione dei tre articoli che avrebbe sentenziato l’abbandono di quella tecnologia.La scelta fu dettata dalla convinzione che non potevo permettermi di lasciare in eredità a mio figlio (che sarebbe stato concepito da li a breve), una spada di damocle sulla testa che avrebbe potuto abbattersi su  di lui in qualsiasi momento. La sola possibilità di consegnargli un mondo, ambientalmente peggiore di quello che avevo vissuto io, non mi permetteva di avere tentennamenti in proposito.Il fatto che da dopo il referendum ho dovuto reinventarmi il lavoro e fare decisamente molti e grandi sacrifici, non mi fa minimamente pentire della scelta che feci.
Per le ragioni che ho sopra riportato, con estrema serenità d’animo posso permettermi di affermare che quei lavoratori Fiat, che hanno, pur nella sofferenza votato Si all’accordo, hanno fatto la scelta di essere servi, e ancor più grave hanno tolto possibilità di diritti ai loro figli. Non è una condizione diversa da quella degli schiavi, nell’antica Roma, che generando, automaticamente generavano nuovi schiavi.La cosa grave è che questi lavoratori, la scelta , la fanno da una posizione in cui i diritti sono acquisiti. Ho sentito alcuni che avrebbero votato si in quanto vicini alla pensione.
Su quei sindacati che sin dall’inizio, hanno mostrato, non tanto l’incapacità, ma una organicità con le posizioni padronali, è inutile spendere parole. E’ un dato storico e acquisito che nei momenti storici in cui i lavoratori sono stati chiamati a difendere non solo i diritti dei lavoratori, ma in alcuni casi la democrazia, la loro assenza è stato un dato acquisito. (il giugno/luglio 60 per ricordare uno di questi momenti). 
Infine un pensiero voglio spenderlo nei confronti di chi, intraprendendo la vita politica, partendo da quei valori di emancipazione dei lavoratori, oggi ha fatto sentire la sua voce a fianco dei padroni, come un Fassino, un Chiamparino ma anche un ignavo Bersani.Da ex tesserato al PCI, ritengo sia un mio diritto e dovere ricordare come tanto distante dal loro modo di agire fosse l’azione di dirigenti, e semplici militanti che spesero le loro migliori energie nel tentativo di migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, o battagliarono incessantemente per onorare la nostra Costituzione la dove dice che il nostro paese è fondato sul lavoro. 
Non scriverò di governo, perché questo è un post che parla di lavoro, lavoratori e non di sciatti ministri che in un contesto come quello di Mirafiori non sono stati nemmeno in grado di domandare il piano industriale a Marchionne premurosi di fare eco a chi pensa più alle minorenni che non al paese. 
Loris 
Ps. Ancora una volta quindi con la Fiom, a tutela dei lavoratori, come durante la trattativa per il fallimento ELGEN (1987) in cui ero come FIOM delegato sindacale.
La versione di Cisco vuole essere un messaggio di attualizzazione delle lotte operaie e dei lavoratori in genere, siano essi metalmeccanici, precari della scuola, lavoratori dei call center, lavoratori migranti...ect

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