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Mi spiace per i giovani che hanno scambiato un comico, sagace, per un politico. E’ un capopopolo il pallone è suo ed il campo pure. Altrimenti non gioca più.

Creato il 12 dicembre 2012 da Slasch16

imagesVa bene che i genovesi guardano anche al centesimo, si dice, ma risparmiare sulla democrazia ed imporre le regole di partecipazione da impedirla di fatto non è un bel segno, è da despota.
Mi spiace per tutti quei giovani che gli hanno creduto. Hanno creduto che fosse possibile dire basta ai corrotti, ai delinquenti, ai ladri, per cambiare il mondo ma ciò non è possibile e non perchè alla maggior parte della popolazione mondiale piacciano i ladri.
Ragazzi un conto è evidenziare le magagne, mettere alla berlina i servi ed i ladri, denunciare i parassiti, le spese folli della politica e dell’amministrazione pubblica un altro è governare nell’interesse di tutti.
A parte che basterebbe azzerare tutti i benefici di cui gode la chiesa cattolica ed i suoi adepti per fare una finanziaria a costo zero ogni anno. Tagliare tutti i loro privilegi a partire dai finanziamenti, diretti ed indiretti, alla scuola privata cattolica ci permetterebbe di partire con il piede giusto e dedicarci alla lotta all’evasione ed alla malavita organizzata.
A parole siamo bravi tutti ma se si vincono le elezioni, da un comune sino a quelle nazionali, e si trovano solo debiti e buchi hai un bel dire noi cambieremo tutto se non sappiamo fare, dire,  come e dove.
Vedete anche Bordiga era un fautore del tanto peggio tanto meglio, sfasciamo tutto, o tutto o niente e così via ma, fortunatamente, i vecchio compagni del Pci prima ed i resistenti poi non gli hanno dato retta sono stati pazienti ed hanno cucito con tutti gli antifascisti di ogni genere un vestito chiamato resistenza che ci ha portati alla libertà, alla democrazia.
Democrazia che di questo passo e con questo populismo dilagante rischiamo di giocarci del tutto.
Certamente non possiamo prendere ad esempio di democrazia il modo di gestire il Movimento 5 Stelle dal suo interno, qui non si tratta di divertire la gente in piazza con battute feroci, fare satira, si tratta di prendere in mano le redini del Paese, del cambiamento.
Tra l’altro è scaduto pure nel livello della satira, non prende in giro in modo sarcastico ma offende e fa battute maschiliste da osteria, più che un comico sembra un ultrà alla decima birra.
Noi, agnostici o atei, abbiamo preso per il culo il Papa ed il vaticano per decenni quando scomunicavano  i comunisti, quando si sono lanciati contro il divorzio o l’aborto perchè sapevamo che erano fuori del mondo e comunque le cose sarebbero cambiate perchè il mondo si svolve senza chiedere il permesso al Papa o al vaticano.
Oggi i figli dei divorziati fanno la prima comunione pure la cresima, forse qualcuno è diventato pure prete e nessuno ci fa neanche caso.
Quindi, secondo me, è ancora più ridicolo un papa laico e divorziato che scomunica i suoi adepti.
Non basta dire: chi non sta alle, mie, regole vada fuori dai coglioni.
Non è un linguaggio moderno, di rottura, come lo fu quando Zavattini pronunciò la parola cazzo alla radio e tutta Italia ebbe gli svenimenti. Oggi la parola cazzo la dicono tutti in televisione, anche la Santanchè che con la sua portata potrebbe e dovrebbe dire cazzi dato che ha una bocca grande come un traghetto.
Quindi il fuori dai coglioni messo sul blog o su twitter non impressiona nessuno, non è moderno ed anzi ci fa fare, pardon vi fa fare, un salto indietro 80 anni più o meno.
Solo uno in preda ad un delirio totale può dire io non sono un fascista e non sono un maschilista e chi lo pensa o lo dice è fuori.
Chi ragiona così è fascista a sua insaputa, mi auguro e persino al Fatto si sono accorti che qualcosa non quadra, che la protesta monta, che la democrazia manca.
Tra l’altro per Grillo e per tutti gli altri che si candidano al governo del Paese io ho sempre una domanda in sospeso, spero che prima o poi qualcuno mi dia una risposta, con il capitalismo finanziario parassita speculatore e sfruttatore, come la mettiamo?
Mi sembra di essere circondato da una marea di Marchesi del Grillo e tutti dicono sempre la stessa frase: io sono io e voi non siete un cazzo, non mi sembra il caso di affidarci ad una classe dirigente che ragiona così.
Il Pd, partito bistrattato e deriso da tutti, me compreso, intanto annuncia le primarie aperte a tutti per i parlamentari, non sarà il socialismo al quale aspiro io ma è qualcosa di concreto e senza scomuniche.
Le scomuniche le daranno i voti dei cittadini, non il capo supremo o il card. Richelieu della situazione.

Movimento 5 Stelle, Grillo caccia Giovanni Favia e Federica Salsi

Ragazzi io non c’ero ma mi sono informato, anche il duce aveva milioni di italiani che gli davano ragione, che lo seguivano ciecamente e tra questi c’era pure mio padre, li ha portati alla rovina perchè un uomo solo al comando che detta le regole è una rovina.
La politica non è un circolo di tennis o una assemblea di condominio che si dota di un regolamento da rispettare ad ogni costo pena l’espulsione dal circolo o dall’assemblea condominiale, la politica è dialogo, comprensione delle ragioni comuni e fatto salvo le regole di base che non possono governare i delinquenti ed i ladri ecc. ecc. è un confronto ed una somma di idee anche diverse.
Noi abbiamo già il nostro regolamento da rispettare si chiama Costituzione e se fosse stata applicata per bene non saremmo a questo punto. Nella Costituzione c’è scritto tutto quello che serve, non abbiamo bisogno del regolamento di Grillo o Casaleggio per sapere come dobbiamo comportarci.
Ricordiamoci comunque che la battaglia non sarà mai finita finchè ci saranno al mondo uomini, donne, persone e che nè la democrazia nè le persone sono, o potrebbero essere, la perfezione.
Il Gen. De Gaulle al suo elettore che gli gridò: mom general a morte i cretini!
Il Generale rispose: il suo programma è troppo ambizioso.
Nemmeno Grillo ha la ricetta perfetta e non basteranno i regolamenti al limite del fascismo a cambiare le cose.
Ci vuole una unità nazionale sulla falsariga di quella che fece nascere la Resistenza.
Il resto sono solo chiacchiere per la televisione per fare scrivere i giornali. Propaganda di regime.
Tutti i partiti, chi più chi meno, hanno apprezzato Grillo anche per opportunismo elettorale a breve termine a me, come politico, non è mai piaciuto e come comico mi piaceva di più quando i testi li scrivevano gli altri, gli autori.
Tra il 1901 ed il 1902 Lenin scrisse, Che fare? Ed era una domanda alla quale cercò di dare risposte.
E’ quello che dovremmo fare noi, non populismo ed antipolitica, trovare risposte, proposte.


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