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Mia madre e'uno scrigno

Creato il 11 gennaio 2011 da Patriziacaffiero

rosa

Sabato scorso Iones mi ha regalato una piccola scatola di latta, stampa retrò.
Una scatola di latta regna sull'ultima pagina di spuma trasmessa a Luisa, la cui copia accovacciata tra scatole sorelle mi attendeva in una stanza in penombra del Museo Guatelli due anni fa per riportarmi al futuro.

Mi attirano soltanto i segreti.
Se mi trovo esposta al sole da troppo tempo mi faccio ombra con un grande cappello o almeno, con le due mani sopra le tempie mi faccio uno schermo e ricreo speziature di grigi.
Voluttà.

Faccio bollire l'acqua per sovvertire il movimento.
Anticipo la caduta a picco di un fiume dal proprio delta a un oceano nascosto, e in seguito, al sovrannaturale. Del vapore.

Le persone sono scatole: divine, ombreggiate di velluto rosso all'interno che proteggono con un trasandato pout-pourri di lastra metallica; coprono la sabbia di antiche sconfitte con drappeggiamenti di senso, bardature di finta sapienza quasi commovente.

oltre

Mia madre è uno scrigno.
Di fuori una stoffa ondulata d'altri tempi che si mantiene incredibilmente attuale, trascende dalla sua età.
Ton sur ton, screziature di beige, tortora e cammello.
Orlature d'argento opaco, discreto.

Una sagoma leggiadra, che starebbe bene posata su uno scrittoio dei primi del Novecento, accanto ai propri libri preferiti, sfogliati spesso, interrogati aprendo una pagina a caso con quella grande fiducia che si riserva a pochissimi umani.

paris, paris

Ha superato i settanta, mia madre, passando la maggior parte del tempo a occuparsi di altri e non di se stessa.
Quei pochi momenti di libertà anarchica, da puledra selvatica vissuti a vent'anni sono rimasti incastonati e distanziati, appesi ad un muro invisibile che a volte guardiamo insieme; dalla sua libertà di figlia minore mandata a comprare venti volte al giorno il carbone, il latte fresco, lo zucchero si è allontanata presto per una scelta precisa, per fondare un regno favorevole per il suo obbiettivo primario: crescere figli; e per accontentare con nonchalance molte fantasie di possesso dei suoi familiari - le fate come lei attirano spine, attirano cancellate.

Mia madre è uno scrigno.
Dietro quintali di giorni-griglie di mansioni domestiche, stirare, fare da mangiare, rassettare, organizzare il menàge, non sa neppure di sottrarre alla vista con pudore e signorilità il tulle ripiegato di una frivolezza di pregio che per chi se ne intende si chiama femminilità profonda; mia madre è una donna che mantiene l'interesse per ogni paesaggio, per viaggi che non si è permessa di compiere, per tutti i libri, per tutte le storie.

madri e figlie

La sviscerata passione di parlare con lo sconosciuto che si incontra per strada, o durante l'attesa di un medico.

Il piacere di godersi ogni istante di una passeggiata fra ciuffi d'erba e alberi smagriti e vivi dentro la corteccia che aspettano tempi migliori.

Mia madre è uno scrigno.

Lo scrigno è una barca con un fondo di vetro trasparente, che naviga su fondali di luce.

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