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Miami: crisi e “crygate”

Creato il 08 marzo 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

wade-lebron-incaLo sappiamo, gli americani sono fatti a modo loro, ma la polemica che si sta montando intorno a quello che è ormai noto come “crygate“, è davvero sproporzionata. La vicenda la possiamo riassumere brevemente vista la banalità: dopo la quarta sconfitta consecutiva degli Heat, subita l’altra sera a Chicago, alcuni giocatori di Miami avrebbero pianto in spogliatoio. Questa cosa ha sconvolto il mondo sportivo statunitense tanto che lo stesso coach Spoelstra, assediato dai media, ha ironicamente battezzato la vicenda “crygate” come detto. Su twitter, sui giornali e sui siti specializzati tutti hanno detto la loro, e come sempre le opinioni sono diametralmente opposte: c’è chi attacca i giocatori definendoli “whimpering“, piagnucolosi, e chi come Mike D’Antoni, interpellato sull’argomento, ammette che non c’è niente di male nel piangere, ricordando che anche il presidente Obama pianse pubblicamente per la nonna deceduta da pochi giorni. La situazione oltretutto non sembra migliorare, il che non aiuta certo i giocatori di Pat Riley, che evidentemente stanno soffrendo enormemente la pressione creatasi intorno a questo gruppo.
Al di là di queste vicende più “gossippare” che tecniche, gli Heat hanno certamente dei problemi: formalmente la squadra è tutta schierata con Erik Spoelstra, come ha confermato anche Lebron James, ma al giovane allenatore di Miami forse manca ancora la personalità per guidare un gruppo già di per se spoelstra_cringepiuttosto difficile da gestire dal punto di vista tattico. E non sono tanto il record o le quattro sconfitte in fila a preoccupare, quanto il rendimento contro le avversarie di un certo livello! Contro squadre con un bilancio superiore al 70% di vittorie è arrivato appena un successo (a Natale contro i Lakers) al fronte di nove sconfitte, davvero troppo poco per una franchigia che ha come obbiettivo minimo la conquista del titolo.
Il motivo principale di questa situazione piuttosto scomoda, è paradossalmente l’attacco: avere due dei primi quattro marcatori della Lega (James secondo a 26.2, Wade quarto a 25.4), oltre ad un giocatore da 18.3 punti a sera come Bosh, dovrebbe essere una cosa positiva, invece si sta rivelando un problema. Più di qualcuno in estate aveva espresso dei dubbi sulla compatibilità tecnica del terzetto, in particolare della coppia Wade-James, probabilmente troppo accentratori (non egoisti) per giocare insieme. Quando, e se, Lebron e Dwayne riusciranno a trovare un equilibrio che riesca a non far perdere ritmo ai compagni ed a loro stessi altro che crygate, saranno gli altri a piangere.


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