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Michael Andretti: "La F1 non tornerà a Long Beach"

Da Magazinef1 @MagazineF1

Michael Andretti, ex pilota di Formula 1 nel 1993 con la Mclaren e una delle maggiori icone delle corse automobilistiche americane avendo corso per anni nella categoria CART vincendo il titolo nel 1991, ha minimizzato la voce secondo cui Bernie Ecclestone sarebbe in procinto di siglare un accordo per una seconda gara in America sul circuito di Long Beach a partire dal 2014, quando il contratto che lega attualmente la pista statunitense alla Indycar scadrà. Queste trattative sarebbero state confermate anche dal capo dell'agenzia che si occupa delle sponsorizzazioni per la F1 Zak Brown che ha recentemente dichiarato: "Sono un sostenitore dell'acquisizione nel Calendario della F1 del Gran Premio di Long Beach e ho anche avuto delle conversazioni a riguardo."
L'appuntamento di Long Beach non sarebbe una novità per il Circus: dal 1976 al 1983 infatti il circuito americano ha ospitato il Gran Premio degli Stati Uniti-Ovest, vinto per ben tre volte dalla Ferrari grazie a Clay Regazzoni (che nel 1980 ebbe su questo stesso circuito un incidente che lo rese paraplegico), Carlos Reutemann e Gilles Villeneuve.

La Partenza del GP USA-West nel 1979


Tuttavia, il figlio del Campione del Mondo 1978 Mario Andretti dubita sul fatto che questo gran premio avrà di nuovo validità per la F1. Michael Andretti che oltre a possedere un omonimo team che corre nella categoria Indycar si occupa anche di promuovere eventi della serie americana a Milwaukee, Toronto e Baltimora ha affermato: "Perchè dovrebbero cedere il circuito alla Formula 1? A Long Beach si corre ogni anno, e i guadagni per i proprietari del tracciato vanno molto bene. Non vedo la necessità per loro di cambiare categoria."
Il vincitore di 42 gran premi validi per la serie Indycar sarebbe inoltre contrario alla spesa che i proprietari del tracciato dovrebbero sostenere per adattare lo standard di sicurezza del circuito per la Formula 1: "Non credo che spenderebbero 100 milioni di dollari per modificare la pista come vorrebbero Ecclestone e Company. Nessuno lo farebbe."

Michael Andretti nel 1993 sulla Mclaren


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