Michal Kalecki tra Marx e Keynes

Creato il 25 ottobre 2012 da Keynesblog @keynesblog

Pubblichiamo la presentazione di Paolo Savona al volume “Michal Kalecki visto da Elvio Dal Bosco” pubblicato dalla Luiss University Press

La presentazione del momento d’oro di Michal Kalecki a cura di Elvio Dal Bosco fornisce un quadro più completo della rivoluzione maturata nel pensiero economico a seguito della “Grande crisi” del 1929-1933 descritta da Giorgio La Malfa nel saggio su John Maynard Keynes, pubblicato nella Prima serie della Collana.

Per molti versi Kalecki anticipa fin da uno scritto del 1933 la Teoria generale pubblicata nel 1936, ma la sua posizione decentrata rispetto ai centri di elaborazione del pensiero economico e l’uso della lingua polacca gli hanno impedito d’avere quel riconoscimento immediato che ebbero le idee di Keynes. La lacuna è stata però colmata quando Kalecki lascia la Polonia, a causa dell’occupazione nazista e la persecuzione degli ebrei, per insegnare in Inghilterra, suscitando l’interesse della Joan Robinson, allieva di Keynes, accomunata a Kalecki da vive simpatie per l’opera di Marx. Per questo aspetto appare corretta la definizione ricordata dal curatore secondo cui Kalecki «analizzava il sistema capitalistico com’era e il sistema socialista come avrebbe voluto che fosse».
Kalecki perviene alla Teoria generale di Keynes attraverso un diverso itinerario logico: la spiegazione del ciclo economico. Il lavoro appare ancora di grande attualità: se lo stimolo alla produzione fosse ottenuto riducendo i salari per aumentare i profitti, come prescritto dalle teorie neoclassiche dell’equilibrio, mancherebbe la domanda per collocare il maggiore prodotto.
Sarebbe quindi necessario che i capitalisti spendessero in consumi e investimenti i loro profitti. Poiché non lo fanno, si accumuleranno risparmi inutilizzati e i prezzi si ridurranno, facendo cadere nuovamente i profitti. Si creerebbe così un circolo vizioso dal quale è possibile uscire solo con un maggiore intervento pubblico. Kalecki trae la conclusione che lo sviluppo del settore privato e, in assenza o carenza di esso, del settore pubblico è frutto dei comportamenti dei capitalisti nel ciclo economico.
Essi sono pertanto fautori dello loro stesso futuro, mentre i lavoratori patiscono gli effetti dei loro comportamenti. Ovviamente la costruzione kaleckiana si presenta in modo più complesso e argomentato di questa sintesi. Lasciamo quindi al lettore il compito di approfondirne taluni aspetti cimentandosi con la presentazione del curatore e con i brani dei lavori di Kalecki riportati nella seconda parte del saggio.

Paolo Savona
Professore emerito di Politica economica
Università Luiss Guido Carli, Roma


Filed under: Economia, Teoria economica Tagged: Elvio Dal Bosco, Joan Robinson, John Maynard Keynes, Karl Marx, Michal Kalecki

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :