Ancora una volta la Galleria d’Arte Moderna di Torino si conferma un epicentro innovativo nell’arte europea, se non addirittura mondiale.
Fino al 29 giugno, insomma per la settimana che viene, la GAM esporrà infatti due artisti di periodi differenti ma símilmente famosi: Michelangelo Merisi detto il Caravaggio e Spalletti. Il primo di certo non ha bisogno di troppe spiegazioni: pittore della seconda metà del Cinquecento, ha lavorato molto sull’aspetto psicologico della pittura barocca arrivando a formare, inconsapevolmente, un proprio stile e modo di pittura detto “caravaggismo”. Ettore Spalletti è invece un pittore contemporaneo – nato nel 1940 nella provincia di Pescara, dove continua a lavorare – che fonde insieme elementi della geometria e della plasticità dell’arte decorativa, dando vita a un genere unico.
Questi due artisti possono sembrare avere poco in comune. Periodo di esercizio, stile, ispirazione. In realtà, c’è un elemento che denomina le opere dei due pittori, e che è stato preso dalla GAM per creare delle esposizioni nuove: la luce. Entrambi, infatti, usano la luce come costituente chiave delle loro opere. Il celebre quadro di Caravaggio “Ragazzo morso dal ramarro” sarà ospitato come culmine della mostra dedicata a Spalletti “Un giorno così bianco, così bianco”.
Quattro cicli di incontri – conferenze che avranno come key element proprio l’uso e l’importanza della luce nell’arte, che avranno come punto d’inizio i due artista italiani. Quattro incontri in cui verranno adottati di volta in volta quattro differenti punti di vista, per creare diverse prospettive, come il contrasto della luce come serenità e candore per Spalletti e invece la luce come elemento di tensione psicologica per Michelangelo Merisi. Due visioni contrapposte di due artista aparentemente lontani unite sotto una nuova prospettiva, questa è la sfida della Galleria d’Arte Moderna.
Proprio con un tempismo perfetto, visto che l’Onu ha decretato pochi giorni fa il 2015 l’anno internazionale dell’elemento luminoso.